barbara giangravÉ chiara appendino

APPENDINO, PAGA I DEBITI - LA STORIA DELLA SCRITTRICE BARBARA GIANGRAVÉ CHE HA VINTO IL PREMIO LETTERARIO “AUGUSTA” MA NON HA MAI VISTO I 10 MILA EURO CHE SI E’ AGGIUDICATA - IL PREMIO E’ PATROCINATO DA COMUNE DI TORINO, REGIONE PIEMONTE, SALONE DEL LIBRO E ISTITUTO TRECCANI E NESSUNO SGANCIA UN EURO - FIGURA DA PULCIARI: STESSO DESTINO PER IL VINCITORE DI UN’ALTRA EDIZIONE…

Anna Ditta per https://www.tpi.it/

 

BARBARA GIANGRAVÉ

“In questi giorni ricorrono due anni esatti dalla vittoria di quel Premio e io non ho mai incassato il famigerato assegno da 10mila euro che mi sono aggiudicata”. Barbara Giangravè è una giornalista e scrittrice siciliana che nel 2017 ha vinto con il suo romanzo Inerti (Autodafé) la seconda edizione del premio letterario Augusta, dedicato agli esordienti e patrocinato dal Comune di Torino e dalla Regione Piemonte, oltre che dal Salone Internazionale del libro di Torino e dall’Istituto Treccani. In quanto prima classificata, Barbara si è aggiudicata un premio di 10mila euro, ma a due anni di distanza non ha ancora ricevuto la somma che le spetta, come racconta lei stessa a TPI.

 

La vicenda, che riguarda anche il vincitore della prima edizione, è stata denunciata dal Post lo scorso febbraio. A vincere nel 2016 era stato Gabriele Di Fronzo, autore di Il grande animale (Nottetempo). Neanche i tre secondi classificati del 2017, Ilaria Gaspari, Elena Marinelli e Marco Peano, hanno ricevuto i loro premi (da 1.000 euro ciascuno) mentre il secondo e il terzo classificato del 2017 (Alessio Cuffaro ed Eric Minetto) hanno ricevuto solo una parte della somma.

 

BARBARA GIANGRAVÉ

Il premio, particolarmente cospicuo per la media dei riconoscimenti letterari italiani  – se si esclude l’eccezione del DeA Planeta, che mette in palio 150mila euro – era stato presentato da Repubblica come “qualcosa di totalmente nuovo in campo editoriale”, anche perché era rivolto ad esordienti e non a scrittori affermati. Il premio più autorevole per la narrativa italiana, lo Strega, ad esempio riconosce un assegno solo di 5mila euro.

 

Peccato che i vincitori del premio Augusta non abbiano ricevuto quanto avrebbero dovuto. Ma a cosa sono dovute queste omissioni o ritardi? Ad organizzare il premio è stata l’Associazione Augusta, che ha sede a Torino. Gli sponsor del premio erano più che autorevoli: il Comune di Torino, la Regione Piemonte, il Salone Internazionale del Libro e l’Istituto Treccani (anche se quest’ultimo precisa di aver dato il suo patrocinio solo per la prima edizione).

 

In un comunicato stampa diffuso dall’associazione Augusta a dicembre 2018, si leggeva che “l’associazione si farà carico, in via pubblica e in via personale, di adempiere ai pagamenti non ancora effettuati”.

BARBARA GIANGRAVÉ

 

“L’associazione chiede venia per i ritardi oltre data stabilita che non sono dipesi da volontà della stessa ma da ritardi di pagamenti da parte di Enti per cui ha lavorato, dal ritiro di sponsor a programma già avviato e, soprattutto, dall’impossibilità di percepire introiti dagli eventi che l’associazione aveva in programma presso la propria struttura sita in corso Moncalieri 18 durante un arco di tempo che copre le edizioni del premio e che, purtroppo, dura ancora oggi”, prosegue il comunicato.

 

In altre parole, l’associazione non ha i soldi per pagare gli autori al momento. Inoltre a pesare sono stati i ritardi di pagamenti da parte di Enti, il ritiro di alcuni sponsor e l’impossibilità di organizzare eventi programmati.

 

Al Post, che ha interpellato gli organizzatori per chiarire il punto, ha risposto Manuela Fusto, presidente dell’Associazione Augusta e ideatrice del premio. La presidente ha spiegato che i problemi dell’Associazione sono dovuti principalmente alla chiusura temporanea, da parte del comune di Torino, del CAP10100, una sala da concerti sita appunto in corso Moncalieri 18 e affidata all’Associazione Teatrale Orfeo (di cui l’associazione Augusta è “satellite”) per organizzare serate e spettacoli.

BARBARA GIANGRAVÉ

 

La sala, chiusa dall’amministrazione del Movimento 5 Stelle per una questione legata alle uscite di sicurezza, ha riaperto i battenti a fine ottobre, ma la situazione dei premi non si è ancora sbloccata.

 

Alla questione della sala si aggiunge il fatto che l’Associazione contava su alcuni finanziamenti da enti pubblici che poi non sono arrivati, o sono arrivati con cifre molto più basse rispetto a quanto richiesto. Mentre il Comune di Torino ha dichiarato che farà ulteriori verifiche su quanto accaduto, per capire se siano stati commessi illeciti, la Regione Piemonte finora non ha risposto alle richieste di chiarimento sulla vicenda.

 

La terza edizione del premio, quella del 2018, ha visto il montepremi abbassarsi notevolmente: al vincitore sono stati riconosciuti mille euro. Mentre non ci sarà un’edizione 2019. A rimetterci è il mondo della culture e dell’editoria, ma soprattutto gli autori che si erano aggiudicati il premio e che su quei soldi hanno fatto legittimamente affidamento.

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...