jovenel moise

ARRESTATI I PRESUNTI ASSASSINI DEL PRESIDENTE HAITIANO, JOVENEL MOISE - SI TRATTA DI UN GRUPPO DI MERCENARI: QUATTRO SONO STATI UCCISI IN UNO SCONTRO A FUOCO CON LA POLIZIA NAZIONALE, DUE SONO STATI ARRESTATI - LIBERATI I TRE AGENTI CHE ERANO STATI PRESI IN OSTAGGIO - LA NAZIONALITA' DEGLI UOMINI FERMATI NON E' STATA RESA NOTA: DOPO L'OMICIDIO SI ERA DIFFUSA LA NOTIZIA CHE GLI ASSASSINI POTESSERO ESSERE SICARI STRANIERI…

1 - HAITI: ARRESTATI I PRESUNTI ASSASSINI DEL PRESIDENTE MOISE

Jovenel Moise con la moglie 3

(ANSA-AFP) - I presunti assassini del presidente haitiano, Jovenel Moise, sono stati arrestati dalla polizia. Lo rende noto il Segretario di Stato di Haiti.

 

2 - HAITI: POLIZIA, UCCISI QUATTRO "MERCENARI", ALTRI DUE IN ARRESTO

(ANSA-AFP) - Quattro "mercenari" coinvolti nell'omicidio del presidente haitiano Jovenel Moïse sono stati uccisi e altri due sono stati arrestati. Lo ha annunciato il direttore generale della polizia nazionale di Haiti, Léon Charles. "Quattro mercenari sono stati uccisi, altri due sono stati fermati e sono sotto il nostro controllo - ha detto in televisione -. Tre poliziotti che erano stati presi in ostaggio sono stati liberati". Il presidente Moïse è stato assassinato da un commando armato in piena notte nella sua abitazione.

Jovenel Moise con la moglie 2

 

3- - UCCISO IN UN RAID IN CASA IL PRESIDENTE MOÏ SE "SICARI STRANIERI", HAITI PRECIPITA NEL CAOS

Emiliano Guanella per "la Stampa"

 

Che qualcosa di grosso stesse per accadere nella polveriera di Haiti lo si era capito già da settimane, ma nessuno si sarebbe aspettato che il presidente in carica Jovenel Moïse potesse venire ucciso dentro la fortezza del palazzo presidenziale, scatenando un caos adesso davvero incontrollabile.

Jovenel Moise 2

 

Un commando non meglio qualificato ma tra cui, secondo il primo ministro uscente Claude Joseph, diversi parlavano spagnolo e inglese, ha sorpreso il presidente e sua moglie all' una di notte. Ucciso a sangue freddo lui, lei ha riportato diverse ferite e sarebbe stata evacuata, portata in ospedale e forse già oggi trasferita a Miami. È stato decretato immediatamente lo stato d' assedio, chiuse le frontiere con la Repubblica domenicana, bloccato il traffico aereo e le principali vie d' accesso alla capitale Port- au-Prince.

 

Jovenel Moise con la moglie

Finisce così nel sangue la parabola rocambolesca e rovinosa di Moïse, un imprenditore del settore agricolo di 53 anni arrivato al potere da outsider al termine di un' elezione molto contestata dall' opposizione che ha denunciato i brogli in due differenti votazioni, con il Paese rimasto in bilico per tutto il 2016. Moïse si impose la prima volta nel febbraio 2016, ma di fatto si insediò solo un anno dopo. Per questo intendeva restare fino a febbraio 2022, mentre per i suoi rivali il suo mandato di cinque anni era già scaduto.

 

Jovenel Moise

Solo una delle numerose irregolarità in uno Stato, il più povero delle Americhe e dei Caraibi, segnato da violenza, instabilità, terrore. Il premier Joseph ha promesso alla popolazione che i responsabili dell' omicidio saranno arrestati presto e ha assicurato che esercito e polizia hanno il controllo della situazione. Ma tutti sanno che non è così. Gli Stati Uniti e la Oea (Organizzazione Stati Americani) si sono detti preoccupati, il Consiglio di sicurezza dell' Onu si riunisce oggi d' urgenza. Moïse era accusato dai suoi nemici di autoritarismo, voleva cambiare la Costituzione con un referendum a settembre per inserire pure la possibilità di un secondo mandato presidenziale, il suo.

 

JOVENEL MOISE CON PAPA FRANCESCO

Giunto al potere promettendo un periodo di pace e serenità, è stato accusato di corruzione.Tra gli scandali in cui era coinvolto, un affaire di forniture gonfiate di greggio con la Petrocaribe. Era accusato di perseguitare gli avversari.

 

Denunciando dei tentativi di golpe dei poteri forti, ha chiuso il Parlamento e da un anno governava per decreto. Impopolare e isolato, con la popolazione stremata dall' ennesima crisi economica aggravata dalla pandemia e dal passaggio degli ultimi uragani sull' isola, Moïse restava in piedi grazie ad un' alleanza di convenienza con le gang che dominano gran parte del territorio nazionale. Si calcola che siano attive più di ottanta bande criminali, le più potenti sono alleate nella sigla «G9 an fanmi e alye».

JOVENEL MOISE

 

La violenza è cresciuta notevolmente dall' inizio dell' anno, con centinaia di sequestri, regolamenti di conti, omicidi in piena luce del giorno. Secondo stime Onu in un Paese di 11 milioni di abitanti circola mezzo milione di armi, molte contrabbandate dagli Stati Uniti. Solo a giugno sono stati contabilizzati 150 morti a Port-au-Prince dove i G9 controllano i quartieri più popolari, come Delmas, Bel Air, La Saline, Cité Soleil. Il loro capo è Jimmy Cherizye, in arte «Barbecue», un ex poliziotto che si atteggia a leader sociale e che partecipa, alla Pablo Escobar, a giornate di distribuzione di alimenti nelle zone più povere.

 

JOVENEL MOISE

Barbecue è stato alleato di Moïse, lo si è visto a marzo quando il presidente ha ammesso di aver «collaborato» con il G9 per poter liberare un medico sequestrato. Ultimamente, però, qualcosa si è incrinato, le gang avrebbero deciso di fare un salto di qualità.

 

Il 30 giugno Cherizye ha trasmesso su YouTube una conferenza stampa per annunciare l' inizio di una rivoluzione popolare ad Haiti. In giacca e berretto nero, con la bandiera sullo sfondo e un discorso in cui citava anche gli eroi dell' indipendenza, ha sostenuto che i G9 erano pronti ad intervenire per dare «alle mamme la possibilità di portare i loro figli a scuola e alle famiglie di avere un pasto caldo». Davanti a lui, decine di ragazzini armati fino ai denti. Una settimana dopo Moïse è stato ucciso e ora, per l' ennesima volta, il caos domina a Port-au-Prince.

JOVENEL MOISE

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....