boss terrazze ostia

ARRESTATO A OSTIA “IL BOSS DELLE TERRAZZE” - GESTIVA LA DROGA CHE PASSAVA TRA GRATE E LUNGO LE MANSARDE DELLE CASE COMUNALI - ERA IL REGNO DI A.D., CLASSE 1985, CRESCIUTO NELL'AMBIENTE DELLA MALA ROMANA CON I FASCIANI, DI CUI È STATO ALLEATO FEDELISSIMO FINO AL SUO ARRESTO - LA DROGA NASCOSTA IN CONTROSOFFITTI, VERANDE E CANTINE, PROTETTE DA SOFISTICATI SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA…

Mirko Polisano per “il Messaggero”

 

OSTIA - ARRESTATO IL BOSS DELLE TERRAZZE

Era considerato il boss delle terrazze di spaccio di piazza Gasparri. Gestiva la droga che passava come in una serie tv tra grate e lungo le mansarde delle case comunali di Ostia Nuova. La Gomorra del litorale era il regno di A.D., classe 1985, cresciuto nell'ambiente della mala romana con i Fasciani, di cui è stato alleato fedelissimo fino al suo arresto, non avendo accettato il compromesso di schierarsi con gli Spada e i Casamonica, con cui lui e il clan erano in affari nel 2007, quando A.D. finì in carcere insieme ai Fasciani e ai Di Silvio proprio per traffico di droga. Stesso reato che gli è stato contestato ieri mattina, quando a stringergli le manette intorno ai polsi sono arrivati i carabinieri del Gruppo Ostia, agli ordini del colonnello Pasqualino Toscani.

 

I FATTI

controlli polizia a ostia 3

Il blitz è scattato all'alba in quello che fino a poco tempo fa era considerato il feudo dei clan Spada e Fasciani e ora nelle mire delle organizzazioni criminali che si spartiscono il traffico di droga del litorale di Roma. Il 35enne era a capo di una batteria di pusher (tre già erano stati arrestati nei giorni scorsi sempre dai carabinieri di Ostia) e dava disposizioni su quale nascondiglio utilizzare per lo stoccaggio della cocaina e si occupava del periodico rifornimento ai suoi complici delle dosi da piazzare. Tutti insegnamenti appresi dalla scuola di don Carmine Fasciani, il boss partito da Capistrello e arrivato a Ostia per comandare.

 

LO SCENARIO

nuova ostia 1

I tetti delle case popolari di via Forni, via Vincon e via Marino Fasan sono quelli della Suburra cinematografica ma soprattutto delle inchieste. Qui la mala di Ostia ha le sue basi operative che i carabinieri continuano a smantellare una dopo l'altra. Ostia Nuova assomiglia sempre più a Scampia, dove la droga scorre a fiumi e si nasconde in controsoffitti, verande e cantine, protette da sofisticati sistemi di videosorveglianza. Gli arresti degli ultimi giorni hanno permesso di rivelare i trucchi dei clan.

 

Mansarde e balconi utilizzati come veri laboratori di raffinazione della droga che poi viene immessa nel mercato e venduta tramite affiliati e «pesci piccoli». Le sostanze vanno dalla cocaina, all'eroina, al crack, tornato sulle piazze di Ostia dopo decenni e che oggi rappresenta il nuovo business degli spacciatori. Grazie anche all'utilizzo degli elicotteri, i carabinieri riescono a individuare andirivieni sospetti.

 

nuova ostia

La segnalazione arriva alla pattuglia a terra che effettua le perquisizioni. L'ex fortino degli Spada e dei Fasciani è presidiato h24 dalle forze armate. Non solo le mansarde, dove il boss, gestiva i traffici illeciti. Nella disposizione del boss c'erano anche le cantine, quelle dotate di telecamere a circuito chiuso. Una regia hi-tech per tentare la fuga alla vista dei militari. Il tentativo di dare l'allarme, però, ieri non è servito. Il 35enne è stato ammanettato e trasferito a Regina Coeli.

 

I PRECEDENTI

Non una novità per lui. Nel 2007, finì coinvolto nell'operazione Red Zone, zona rossa. Rossa perché indicava quella parte di città estremamente pericolosa. In carcere con lui, in quell'occasione finirono anche Sabrina Fasciani, la figlia di don Carmine, il figlio di un boss della banda della Magliana e ancora i cugini Nando e Francesco Di Silvio, detto «Ube», a loro volta imparentati con il clan dei Di Silvio e con gli Spada e diversi componenti della famiglia Casamonica. Nascondevano chili di cocaina e un arsenale fatto di mitragliatrici e lanciarazzi. È la storia che si ripete a Ostia Nuova. Quella reale che di «fiction» non ha nulla.

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