farmaci usati contro malaria e aids

ARRIVANO NUOVE TERAPIE ANTI-CORONAVIRUS – MELANIA RIZZOLI: "IN ATTESA DEL VACCINO VIA LIBERA ALL’USO DI FARMACI USATI CONTRO MALARIA E AIDS - L'AIFA (AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO) HA SDOGANATO I MEDICINALI GIÀ ADOTTATI NELLE MALATTIE VIRALI. SOMMISTRATI INSIEME POSSONO CONTRASTARE GLI EFFETTI DEL CORONA MA…"

Melania Rizzoli per Libero Quotidiano

 

FARMACI USATI CONTRO MALARIA E AIDS

L' elenco è significativo, riflette l' urgenza e l' emergenza del momento, la gravità dell' infezione virale e la sua veloce diffusione sul territorio italiano. Ieri sono stati inseriti, a totale carico del nostro Servizio Sanitario Nazionale, tutti i farmaci attualmente usati come terapia di supporto dei pazienti affetti da Coronavirus, fino ad ora in uso "sperimentale", e si è ritenuto "opportuno", così è descritto nel documento ufficiale, consentire la prescrizione autorizzata di tali medicinali, anche in regime domiciliare, «unicamente in considerazione dell' emergenza sanitaria sul territorio italiano legata alla pandemia da Covid19 per un periodo complessivo di mesi 3».

 

Di fatto l' Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) ha sdoganato l' uso di questi principi attivi sugli ammalati da Corona, previe condizioni da osservare e parametri per il monitoraggio clinico da rispettare, ritenendo necessario ed urgente l' uso dei medicinali Clorochina, Idrossiclorochina, Lopinavir/Ritonavir, Darunavir/Cobicistat, regolandone l' impiego, il dosaggio, lo schema terapeutico e la durata del trattamento, da stabilire a seconda dell' evoluzione clinica della malattia virale.

 

È stato incluso, nell' elenco dei farmaci erogabili, anche l' Interferone beta1a, un ulteriore antivirale, un supporto in più per garantire la pronta valutazione dei cocktail di terapie più opportune, in queste settimane infuse abbondantemente tramite fleboclisi direttamente nelle vene degli ammalati, nel tentativo di fronteggiare lo stato di emergenza e di pericolo di vita in cui essi si trovano.

 

FARMACI USATI CONTRO MALARIA E AIDS

Tutti questi farmaci non sono affatto nuove molecole, poiché tutti sono ben noti nella pratica medica, vengono comunemente utilizzati nella cura di molte malattie virali, principalmente contro l' Aids e l' epatite, e parassitologiche come la Malaria, ma è la prima volta che gli stessi vengono testati sui pazienti affetti dal Covid19, un virus assolutamente nuovo e sconosciuto, del quale non si conosce il metabolismo, il suo ciclo di azione, le modalità di infezione, la durata della sua vita intracellulare, nonché le sue eventuali mutazioni, per cui tutti insieme vengono miscelati in combinazione, in un micidiale bolo intravenoso destinato a contrastare l' azione distruttiva del virus soprattutto a livello polmonare e vascolare.

 

MANCANO STUDI SPECIFICI Se queste medicine mischiate insieme funzioneranno o se stanno funzionando ancora non è dato da sapere, mancando ancora uno studio di follow-up specifico, ma quello che è certo è che noi medici ancora non siamo in grado di capire se, in caso di guarigione, quel paziente guarisce grazie all' azione terapeutica di tali principi attivi, come pure, in caso di decesso, se lo stesso paziente muore perché questi farmaci sono stati inefficaci nel contrastare l' azione e il decorso virale.

 

L' unica molecola che ha chiaramente dimostrato un miglioramento della polmonite virale e di conseguenza delle condizioni cliniche generali, anche se non nella totalità dei ricoverati, è il Remdesivir, un antivirale prodotto dalla Gilead, rivelatosi in grado di abbassare in 24/48 ore il livello di infiammazione polmonare, consentendo agli alveoli respiratori di tornare a ripristinare lo scambio di ossigeno nel sangue, la condizione primaria per evitare la morte.

 

FARMACI USATI CONTRO MALARIA E AIDS

Pur non essendo ancora stato approvato per uso terapeutico contro il Covid19, ed essendo fino ad oggi infuso sperimentalmente e messo a disposizione per uso compassionevole negli infetti senza speranza, ovvero quelli in gravi condizioni e senza valide alternative terapeutiche, questa molecola ha dimostrato una sua efficacia, che necessita comunque di approfondimento con futuri trial clinici.

 

L' altra molecola ad aver riscosso attenzione in questi giorni è il Tolicizumab, un anticorpo monoclonale sviluppato da Roche e attivo conto il recettore dell' interleuchina-6, nato per il trattamento dell' artrite reumatoide, che ha rivelato un ruolo importante per modulare la risposta immunitaria, impiegato per la prima volta contro il Corona all' Ospedale Cotugno di Napoli su due pazienti terminali con gravissima sindrome respiratoria, che a seguito di tale terapia sperimentale sono migliorati ed alcuni di essi considerati guariti.

 

melania rizzoli

ABBIAMO POCHE ARMI Non esistendo a tutt' oggi farmaci antivirali specifici contro il Coronavirus, e poiché quelli contro l' Hiv-Aids rispondono in maniera parziale contro questo collega che è molto differente da loro, per azione e metabolismo, l' idea è quella di tentare di spegnere l' eccessiva risposta infiammatoria collegata all' infezione polmonare Covid con le armi che abbiamo, ossia con farmaci "orfani" di patologie specifiche, ma che hanno una azione sui sintomi più temibili scatenati dal Corona, senza stare troppo a temporeggiare, ad interrogarsi, o ad indagare sui meccanismi molecolari da cui si sviluppa la malattia, purché tali molecole portino a soluzioni mirate sulle complicanze più letali della infezione virale in corso.

 

In medicina in ogni condizione di emergenza servono misure emergenziali, ed anche se scientificamente non c' è evidenza di un reale beneficio derivante dall' utilizzo di determinati farmaci, l' importante è tentare di ricorrere a tutte le possibili armi terapeutiche a disposizione per arrestare l' evoluzione e l' influenza di un qualsiasi agente patogeno, in questo caso di questo virus ancora sconosciuto, ed i risultati dei primi studi clinici saranno di basilare importanza per capire quale sia la direzione migliore da intraprendere in questo delicatissimo intrico di terapie.

 

il tocilizumab

Fermo restando che in nessun ospedale si procede a tentoni o senza cognizione, che in nessun reparto di terapia intensiva ci si affida alla speranza bensì alle certezze scientifiche che si hanno in memoria, anche se poche ed incerte, basandosi su evidenze terapeutiche certificate, e fermo restando che ovunque si opera con forza, coraggio e determinazione, nell' animo di ogni medico che assiste un malato infetto grave o gravissimo, insorge la triste consapevolezza comune, confermata da secoli di storia della medicina, che contro ogni tipo di virus esiste un' unica soluzione, sicura, efficace e definitiva, per evitare la sua infezione e la sua azione malefica spesso mortale: il suo vaccino.

il tocilizumab coronavirus medicine

 

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