piste ciclabili

AVETE VOLUTO LA BICICLETTA? E ADESSO MENATEVI! – L’ITALIA È L’UNICO PAESE DOVE SI RIESCE A SCAZZARE PURE SULLE PISTE CICLABILI: A DESTRA CONSIDERANO LA BICI "RADICAL CHIC", MENTRE A SINISTRA PENSANO SIA UN’ALTERNATIVA A STRADE CONGESTIONATE DAL TRAFFICO – MA TOLTO L’ASPETTO SALUTARE, NON CI SARÀ IL PROBLEMA CHE SPESSO SONO REALIZZATE SENZA CRITERIO? A ROMA C’È STATA LA DISTESA DI CATRAME DELLA RAGGI SUL LUNGOTEVERE, A CAGLIARI NE HANNO REALIZZATA UNA GRANDE QUANTO LA CORSIA DELLE AUTO E…

Andrea Gaiardoni per “il Venerdì di Repubblica”

piste ciclabili 11

 

L’Italia ha un primato poco invidiabile: è l'unico Paese d'Europa che riesce a litigare, e a dividersi, sulle piste ciclabili. Trasformando in feroce scontro politico un argomento che dovrebbe portare un miglioramento della qualità della vita di tutti. Eppure non c'è angolo d'Italia dove non fioriscano polemiche: da Milano a Livorno, da Roma a Cagliari, da Genova a Bari. In quest' ultimo periodo, le restrizioni legate alla pandemia hanno spinto i Comuni a favorire l'uso della bici come alternativa all'utilizzo dei mezzi pubblici.

 

piste ciclabili 3

E così, di percorsi dedicati alle due ruote, ne sono spuntati a iosa. Alcuni raccogliendo applausi, altri, invece, dure critiche legate a percorsi tortuosi, restrizione delle carreggiate e una serie di ostacoli sul percorso. Perché spesso la pista a due ruote ha "rubato" spazio alle auto suscitando inevitabili mugugni. Che a destra hanno trovato una sponda immediata. Trasformando la questione in una sorta di scontro ideologico tra chi sostiene che le ciclabili siano «roba da radical chic» (copyright Matteo Salvini) e chi a sinistra le esalta come la nuova frontiera della mobilità.

 

piste ciclabili 9

L'invasione delle auto A questo punto però conviene partire dai dati. Di certo le nostre città sono soffocate dal traffico: l'Italia è seconda in Europa per tasso di motorizzazione (solo in Lussemburgo è più alto): in media 65 auto ogni 100 abitanti. Milano è la più virtuosa con 54 mentre Roma è al 62 per cento, il doppio rispetto a Berlino, Amsterdam, Parigi. Altro dato: per il 96 per cento del tempo le auto in città restano ferme. E allora? Non sarebbe il caso di potenziare il trasporto su due ruote?

 

piste ciclabili 5

«È un tema che in Italia non stiamo affrontando seriamente», sostiene Matteo Dondé, architetto e urbanista. «L'abbiamo trasformato in argomento di campagna elettorale. Solo da noi la bici è considerata di sinistra e l'auto di destra. In Europa qualsiasi amministrazione favorisce la mobilità attiva, perché vuol dire rendere il traffico più efficiente e le città più vivibili. Una ricerca sostiene che gli automobilisti più felici d'Europa siano gli olandesi, uno dei Paesi con meno macchine. Noi, semplicemente, ne abbiamo troppe: non ci stiamo più».

piste ciclabili 6

 

Provate a dirlo a Vittorio Feltri, candidato consigliere comunale per Fratelli d'Italia, che ha già dichiarato che il suo obiettivo sarà «eliminare le piste ciclabili, per restituire a Milano un'immagine migliore».

 

Divisi sotto alla madonnina E proprio nel capoluogo lombardo, dove in autunno si terranno le elezioni amministrative, si litiga sulla ciclabile di corso Buenos Aires, introdotta nel 2020, con transiti giornalieri che sfiorano i diecimila al giorno. Il sindaco uscente (e ricandidato) Beppe Sala (ex Pd, ora Europa Verde) ha deciso di togliere i parcheggi per aumentare la sede stradale riservata al transito sia delle auto sia delle due ruote. «Nessun ripensamento: in agosto i lavori per sistemare alcuni tratti più delicati» ha promesso. Ma i commercianti di corso Buenos Aires fanno muro: il 92 per cento ritiene che la ciclabile abbia avuto un impatto negativo sia sulla mobilità sia sugli affari. E l'81 per cento chiede che venga spostata su un asse parallelo. Musica per le orecchie delle destra.

piste ciclabili 4

 

Tanto che la Lega ha perfino organizzato una raccolta firme in vista di un eventuale referendum: «Non siamo contrari per principio, io stesso uso la bici» spiega Stefano Bolognini, assessore leghista in Regione Lombardia. «Ma a Milano alcune ciclabili decise dal Comune, senza ascoltare il parere delle municipalità, hanno ridotto le corsie per le auto, tolto parcheggi, creato incolonnamenti e disagi.

 

piste ciclabili 7

È evidente come in alcune scelte l'ideologia prevalga sul buon senso». lungo il tevere Dunque l'Italia s' è imbottigliata sulle ciclabili. Che a volte, va detto, sembrano disegnate senza alcun criterio di sicurezza o dettate da scelte discutibili. Come quella sulle sponde del Tevere dalla giunta Raggi che ha provocato più di un'ironia. O quelle che a Livorno hanno visto saldarsi un'alleanza tra Cinque Stelle e destra contro la giunta di centrosinistra.

 

piste ciclabili 4

Oppure Cagliari, dove ne hanno fatto una che è larga esattamente come la corsia per le auto che gli scorre accanto. A Jesi, invece, è il Pd ad attaccare il Comune (di destra) per avere realizzato le piste nei quartieri congestionati di traffico. Senza contare le proteste che ciclicamente si alzano da chi su quei tratti di strada protetta ci pedala giornalmente. «La salute è un bene comune, non ci si può dividere su questi temi», commenta Alessandro Tursi, presidente della Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta). «Abbiamo una classe politica insipiente: chi è all'opposizione si oppone a prescindere. Per cavalcare il dissenso e per fare incetta di like. Ma è un successo provvisorio».

piste ciclabili 33

 

Mentre all'estero... C'è poi un aspetto più generale che riguarda la sicurezza. «In Spagna, da maggio, nelle strade urbane di tutte le città c'è il limite a 30 km/h» continua l'architetto Dondé. «Stessa norma a Parigi, entro fine agosto. Noi invece siamo ancora il Paese dove il pedone ringrazia l'automobilista quando attraversa sulle strisce: dimostra che per noi, culturalmente, la strada è proprietà delle auto».

piste ciclabili 0

 

D'accordo con la riduzione delle auto anche Fiab: «È una tossicodipendenza» sostiene Tursi. «Affrontare il problema del traffico con più strade e più parcheggi è come sperare di sconfiggere l'obesità aumentando di un buco la cintura. Siamo in epidemia da iper-motorizzazione. Più il Paese è motorizzato e più ci sono morti sulle strade».

piste ciclabili parigipiste ciclabili parigi

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...