baby gang big

BABY SCEMI CHE GIOCANO A FARE I CRIMINALI - NELLA RIVIERA ROMAGNOLA È BOOM DI VIOLENZE E RAPINE DA PARTE DI GRUPPETTI DI ITALIANI DI SECONDA GENERAZIONE, FRA I 16 E I 25 ANNI: ARRIVANO DALL'HINTERLAND MILANESE, SPACCANO BOTTIGLIE, MACCHINE E DERUBANO I COETANEI CHE INCROCIANO - ALCUNI ERANO IN "TRASFERTA" PER IL CONCERTO, POI ANNULLATO, DI "BABY GANG", RAPPER DI ORIGINE NORDAFRICANA CHE SI ESIBISCE NEI VIDEO TRA PISTOLE (FINTE) E TESTI VIOLENTI: E NON È IL SOLO...

1 - ALLARME BABY GANG

Franco Giubilei per "La Stampa"

 

baby gang in azione 1

Calano come barbari durante i weekend attratti dalle mille luci della Riviera, per poi seminare il panico muovendosi a gruppi, pronti a depredare ragazzi inermi e a scassare auto in sosta.

 

In questo scorcio di fine estate, il volto della violenza ha i tratti adolescenziali e induriti dalla vita di questi giovanissimi italiani di seconda generazione, fra i 16 e i 25 anni. Hanno origine marocchina, tunisina, egiziana, senegalese, ivoriana: il venerdì lasciano l'hinterland milanese e altre province del nord Italia come Lecco, Como, Brescia e Biella, per fare rotta verso la costa adriatica.

 

baby gang in azione 3

Fra le mete preferite Riccione, che mantiene un appeal speciale per un pubblico di piantagrane di cui la cittadina romagnola sperava di essersi sbarazzata con la fine delle notti di eccessi al Cocoricò.

 

Qui però non parliamo di ragazzi che si impasticcano, ma di baby gang abituate ad estorcere telefonini, scarpe e indumenti di marca ai coetanei che hanno la sfortuna di incontrarli per strada.

 

baby gang in azione 2

Sì, perché è la strada il loro campo d'azione, grigie distese d'asfalto che poche cose come l'hip-hop suonato da gente di quartiere come loro sanno riscattare dall'anonimato. Non può essere un caso se otto giorni fa, il motivo sia pure pretestuoso della loro esplosione di rabbia sia stato l'annullamento di un concerto di Baby Gang, rapper di origine nordafricana per cui si erano mossi dalla Lombardia che ha pure giustificato le loro gesta.

 

baby gang in azione 4

I due mondi si parlano molto da vicino in un linguaggio comune che fa riferimento agli stessi valori, quelli della strada appunto. E così eccoli per le strade di Riccione a depredare altri ragazzi come loro e a scassare finestrini d'auto in sosta.

 

Vetri in frantumi, bottigliate contro le vetrate degli alberghi e salti sui tetti delle macchine sono il conto di un fenomeno pericoloso che si fa fatica a controllare, se il sindaco di Riccione Renata Tosi invoca «l'intervento dell'esercito» per riportare l'ordine, in un'accusa implicita a polizia e carabinieri di non riuscire a tenere in pugno la situazione.

 

il rapper baby gang 6

Le forze dell'ordine, da parte loro, non sono rimaste a guardare: nella notte fra domenica 22 e lunedì 23 i carabinieri della compagnia di Riccione hanno eseguito quattro arresti che vanno ad i aggiungersi ai sei effettuati a Rimini.

 

Sgominate due baby gang formate da ragazzi marocchini provenienti da Lecco e Biella. Una di queste, armata di coltelli, aveva appena rapinato due turisti brianzoli in spiaggia. Poco dopo sono stati fermati dalle forze dell'ordine.

 

La seconda gang aveva aggredito una coppia di 17enni, derubandoli di smartphone e soldi. Reati gravi che destano «forte allarme», aggiunge il sindaco, che oltre ad auspicare la presenza dei militari ha chiesto un incontro urgente col questore e il prefetto.

 

il rapper baby gang 5

Non fosse per la natura predatoria delle loro scorrerie, queste incursioni del weekend ricordano quelle di certe bande londinesi che negli Anni 60 si riversavano sulle spiagge di Brighton per darsele di santa ragione, ma almeno allora il furore giovanile non veniva usato come propellente per veri comportamenti criminali.

 

Comportamenti che hanno trovato l'avallo di Baby Gang in un commento pubblicato sul suo profilo Instagram all'indomani dell'annullamento del suo show al Byblos, parole che gli sono costati foglio di via e divieto di farsi vedere a Riccione per tre anni: «Ancora una volta (...) il mio live è stato annullato, da oggi in poi tornerò a zanzare (in gergo derubare, ndr) i turisti in spiaggia a Riccione perché altrimenti non vado avanti. Non sto scherzando». La lista di precedenti di Zaccaria Mouhib alias Baby Gang, vent'anni, di Sondrio, spazia fra rapina, spaccio, furto e rissa.

 

2 - GIOVANI SEDOTTI DA LUSSO E VIOLENZA, QUELLA GALASSIA ATTORNO AI RAPPER

Monica Serra per "La Stampa"

 

Spaccano, danneggiano, distruggono. Qualcuno di loro è entrato e uscito dalle comunità, dal carcere minorile Beccaria. Ha alle spalle denunce o condanne per spaccio e rapina. Sono figli di seconda o terza generazione. Si ispirano più al modello delle banlieue francesi che ai gangsta rapper americani.

il rapper baby gang 7

 

Esprimono un disagio sociale autentico, come autentica e innovativa è la loro musica. In grado di attrarre e affascinare tanti coetanei anche tra quelli più lontani dai loro testi e dalla loro vita. Fatta di ristrettezze economiche, di genitori assenti (a volte, perché in prigione), di famiglie numerose stipate in minuscoli bilocali, di «fratelli» con cui sono cresciuti per strada e sono pronti a dividere la bottiglia d'acqua come le spese per lo studio di registrazione.

 

E quel disagio che raccontano - tra pistole (finte), pesanti violenze e auto di lusso - diventa la loro vetrina. Nelle storie di Instagram, dove «vivono», e nei video delle loro canzoni. I nomi d'arte sono Baby Gang, Rondo da Sosa, Neima Ezza, Samy, Kilimoney, Vale Pain, Kero e Keta.

 

il rapper baby gang 4

Si sono incontrati tra gli alloggi popolari del quartiere di San Siro, i palazzi dei ricchi da una parte e lo stadio dall'altra, dove molti di loro sono cresciuti. San Siro «Gotham city senza Batman» è la loro casa: la zona sette di Milano. Che dà il nome alla canzone-bandiera del «Perif team»: «7 Zoo», con milioni di visualizzazioni su Spotify.

 

Il fenomeno che rappresentano sfugge ai classici schemi «criminali» ma in alcuni casi criminale lo diventa. Gli analisti della squadra mobile di Milano lo stanno studiando almeno da quando si è manifestato con tutta la sua forza il 10 aprile, con trecento giovani che, sfidando le norme anticovid, si sono riuniti in piazzale Selinunte, per girare il video di Neima Ezza, il 19enne Amine Ez Zaaraoui.

 

il rapper baby gang 3

E hanno finito per scontrarsi con la polizia tra urla e lanci di bottiglie. Neima ha alle spalle una denuncia per rapina, Baby Gang, protagonista dell'«assalto» di Riccione, due condanne.

 

Il 19enne Vale Pain (Marco Valerio Paini), padre italiano e madre peruviana, è l'unico mai finito nei guai con la giustizia. C'è poi il più noto Rondo da Sosa, il 19enne Mattia Barbieri. Nato e cresciuto a San Siro, varie denunce per lesioni, minacce, furto e così via, tre milioni di follower su Spotify e album registrati tra Milano, Londra e gli Emirati Arabi.

 

il rapper baby gang 2

Martedì sera Rondo è stato raggiunto a Gallipoli (dov'era per una serata) dal primo Daspo d'Italia emesso nei confronti di rapper dal questore di Milano, Giuseppe Petronzi. Oltre a lui tra i destinatari c'è Baby Gang e altri quattro amici, in seguito a un episodio che risale al 12 luglio: minacce, botte e danneggiamenti con una trentina di ragazzi (non identificati) all'esterno dell'Old Fashion, dopo che la sicurezza del locale non li aveva fatti entrare.

 

Ora Baby Gang dovrà stare lontano dai locali della provincia di Milano, gli altri dai locali milanesi, se non per ragioni di lavoro o di salute. Una misura decisa per contenere un fenomeno che preoccupa soprattutto per il numero di ragazzi che riesce a movimentare.

 

il rapper baby gang 1

Il tentativo delle autorità - e un primo passo lo ha già fatto il sindaco Beppe Sala che ad aprile ha incontrato Rondo e Sacky - è di riportare questi rapper a comportamenti più «istituzionali», per renderli «interlocutori privilegiati» di un disagio che si vuole evitare culmini in episodi di tensione più violenta.

 

rondo da sosa 2rondo da sosa 1rondo da sosa 3

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL COLLE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI, E A FRANCESCO GAROFANI C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA) - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? FORSE NON ESISTE. D'ALTRONDE SE CI FOSSE, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA?

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…