sudan awad ibn auf al bashir

BASHIR E ABBRACCI – IL COLPO DI STATO IN SUDAN CHIUDE UNA DITTATURA AL POTERE DAL 1989 – SU AL-BASHIR PENDONO ACCUSE DI GENOCIDIO, PER L’ECCIDIO IN DARFUR, E HA PURE DATO ASILO A BIN LADEN, MA HA AVUTO UN RUOLO NELLE OPERAZIONI ANTI-TERRORISMO IN AFRICA – IL PASSATO OSCURO DEL VICE CHE GUIDERÀ LA TRANSIZIONE E IL RISCHIO CHE L’ENNESIMA PRIMAVERA SI TRASFORMI IN UN INVERNO FONDAMENTALISTA

 

 

Lorenzo Simoncelli per “la Stampa”

 

omar al bashir 3

Omar al-Bashir, il presidente che ha guidato per 30 anni con il pugno di ferro il Sudan, è stato destituito ed arrestato dall' esercito. L' annuncio è stato dato alla Tv nazionale da Awad Ibn Auf, vice-presidente e ministro della Difesa. Un colpo di Stato senza spargimenti di sangue, che chiude un capitolo buio per il Paese africano, costellato da guerre civili ed autoritarismo, e ne apre un altro in cui regna incertezza e preoccupazione. Per le strade della capitale Khartoum, i manifestanti, che da giorni chiedevano le dimissioni di al-Bashir, hanno prima festeggiato la notizia della sua destituzione, salvo, poi, rimanere delusi dal discorso di insediamento della nuova giunta militare.

 

awad ibn auf

«Guideremo il Paese per i prossimi due anni, per ripristinare uno Stato democratico in vista delle elezioni - ha comunicato il vice-presidente Awad Ibn Auf - i prigionieri politici saranno liberati e la Costituzione del 2005 sarà abrogata». Un messaggio tutt' altro che rassicurante, che non prevede, dunque, la tanto attesa transizione democratica. A questo si aggiunge il passato oscuro di Awad Ibn Auf, militare di lungo corso macchiatosi, secondo gli Stati Uniti, di crimini di guerra nella regione del Darfur, operando massacri su commissione di Al-Bashir.

festeggiamenti per il colpo di stato in sudan 8

 

L' ormai ex-presidente è ricercato dalla Corte Penale Internazionale da dieci anni. Su di lui pendono le accuse di genocidio, crimini di guerra e contro l' umanità per quanto accaduto nella regione occidentale del Darfur. Una zona del Sudan a prevalenza non araba e per questo osteggiata dal Governo centrale.

 

omar al bashir 2

Un atteggiamento che, tra il 2003 ed il 2010, ha creato sacche di resistenza interne e portato ad un conflitto costato la vita, secondo l' Onu, a circa 300mila persone. Artefici degli eccidi i temibili Janjaweed, milizie a cavallo sotto il comando diretto di al-Bashir, capaci di radere al suolo interi villaggi nell' arco di poche ore. L' ex-presidente, poco erudito e incapace di realizzare politiche riformiste per il Paese, ha goduto, fino al 2005, delle entrate derivanti dai pozzi di petrolio nel Sud del Paese.

 

festeggiamenti per il colpo di stato in sudan 6

Ma la secessione delle regioni meridionali, culminata con la nascita del Sud Sudan e la conseguente guerra civile scoppiata nello Stato più giovane del Mondo, ha limitato i proventi dell' oro nero su cui si basava l' economia sudanese. La mancata unificazione del Paese ha segnato l' ennesimo fallimento politico di Al-Bashir, che ha sempre preferito occuparsi delle questioni militari, lasciando, invece, ad Hassan al-Turabi, un musulmano sunnita con visioni radicali, la gestione del National Congress Party, il partito che ha guidato fino ad oggi il Sudan.

festeggiamenti per il colpo di stato in sudan 4

 

È proprio quest' ultimo ad aver implementato la Sharia (legge islamica), riducendo la libertà delle donne, e trasformato il Paese in un porto franco per i gruppi fondamentalisti islamici. Osama Bin Laden trascorse almeno 5 anni in Sudan (1991-1996), un periodo usato dal fondatore di Al-Qaida per articolare quella rete terroristica in grado in pochi anni dopo di abbattere le Torri Gemelle di New York. Una presenza scomoda che costrinse Al-Bashir, su pressione dell' amministrazione Clinton, a tagliare i rapporti con al-Turabi e ad espellere Bin Laden dal Paese.

awad ibn auf 1

 

Senza figli, sposato due volte e poco incline alle apparizioni in pubblico, nonostante Al-Bashir non possa passare alla storia come uno statista encomiabile, nei suoi 30 anni al potere ha avuto un ruolo cruciale nelle operazioni anti-terrorismo nella regione ed in molti dossier delicati di politica internazionale. Dalla destituzione del colonnello Gheddafi in Libia, alla guerra in Yemen, alla mediazione di complessi accordi di pace in travagliati Stati africani. Anche per questo le cancellerie di mezzo mondo, Europa compresa, seguono con apprensione gli sviluppi della sua successione.

festeggiamenti per il colpo di stato in sudan 5

 

Il sindacato dei lavoratori, tra i principali artefici delle rivolte di piazza, ha chiesto ai manifestanti di rimanere per le strade di Khartoum violando il coprifuoco imposto dai militari per dimostrare fin da subito l' insoddisfazione del nuovo corso. Un banco di prova immediato per la nuova Giunta con il rischio che ci siano ulteriori spargimenti di sangue.

 

 

 

 

 

Anche Alaa Salah, la studentessa divenuta simbolo delle proteste, ha reagito su Twitter: «Non chiediamo un nuovo regime, ma una svolta democratica».

omar al bashir

 

Reazioni negative anche dal mondo occidentale, Londra in primis, che attraverso il segretario agli Esteri ha commentato: «Non è la risposta che attendevamo». Supporto, invece, dall' Egitto di Al-Sisi, all' operazione militare, nonostante fosse un grande alleato dell' ex presidente al-Bashir.

omar al bashir 4sud sudanSOLDATI IN SUDANfesteggiamenti per il colpo di stato in sudan 2sud sudan soldati 3sud sudan soldati 4sud sudan soldati 5sud sudan soldatiomar al bashir 1 SOLDATI IN SUDANfesteggiamenti per il colpo di stato in sudan 3

Ultimi Dagoreport

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...