angelo becciu cecilia marogna

BECCIU D'UN QUATTRINO – NELLA DICHIARAZIONE SPONTANEA RESA OGGI AL PROCESSO SULLA GESTIONE DEI FONDI DELLA SEGRETERIA DI STATO, IL CARDINALE ANGELO BECCIU HA SOSTENUTO CHE “NEANCHE UN CENTESIMO È FINITO NELLE TASCHE DI MIO FRATELLO” ANCHE SE NON HA NEGATO DI ESSERSI INTERESSATO PER FAR OTTENERE I SUSSIDI DELLA CEI ALLA COOPERATIVA GUIDATA DA ANTONINO BECCIU – E HA SMENTITO DI ESSERE STATO A CONOSCENZA DELLE SPESE PERSONALI DI CECILIA MAROGNA CON SOLDI DELLA SEGRETERIA DI STATO: “POI LE DISSI CHE DOVEVA RESTITUIRE TUTTO”

BECCIU, MAI UN CENTESIMO È FINITO IN TASCA A MIO FRATELLO

giovanni angelo becciu

(ANSA) - "Neanche un centesimo è finito nelle tasche di mio fratello". E' un passo della dichiarazione spontanea resa oggi dal card. Angelo Becciu nella 30/a udienza del processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato.

 

Becciu ha detto di non vedere "alcun reato", non negando il suo "interessamento" per farli avere, nei sussidi della Cei (600 mila euro) a favore della Caritas di Ozieri, devoluti poi alla Cooperativa Spes, guidata dal fratello Antonino. "Ho aiutato una settantina di persone ad avere un lavoro: non mi vergogno di essermi dato da fare per ottenere finanziamenti a un ente a carattere sociale, anzi ne vado orgoglioso".

 

BECCIU, MAI UN CENTESIMO È FINITO IN TASCA A MIO FRATELLO (2)

PROCESSO A ANGELO BECCIU IN VATICANO

(ANSA) - A proposito di quanto detto dal commissario della gendarmeria Stefano De Santis a proposito del suo interessamento presso la Cei per l'ottenimento di sussidi finiti alla Spes, Becciu ha detto che questa "è una prassi normale nella Chiesa, quella di aiutarsi reciprocamente. Ricordiamocelo: noi non siamo un'azienda e neppure un ufficio municipale, in cui ogni atto è regolato dalla norma. No! Nella Chiesa regna la legge dell'amore e del disinteresse, ove il legalismo non deve tarpare le ali dello spirito creativo".

 

"Aiutare a creare opere di bene è il massimo che un cristiano, un sacerdote e ancor più un Vescovo deve fare", ha proseguito. E nel caso specifico, "avevo fatto tesoro del consiglio dell'allora Segretario della Cei, mons. Nunzio Galantino, il quale un giorno mi disse 'incoraggi il suo vescovo e altri vescovi a chiedere aiuti per opere sociali perché vi sono le somme a disposizione per tali finalità'".

PROCESSO A ANGELO BECCIU IN VATICANO

 

"Qui però - ha continuato Becciu - la domanda che penso ci dobbiamo porre è un'altra: ma i soldi ricevuti dalla Cei sono stati utilizzati nel rispetto della loro finalità istituzionale sì o no? Erano stati chiesti per un panificio: il panificio esiste? sta funzionando sì o no? Vi sono sedici impiegati: sì o no? I responsabili hanno rendicontato quanto ricevuto alla Cei, sì o no? Come mai dalla Cei i responsabili della Cooperativa non hanno mai ricevuto alcun sollecito e tantomeno un rimprovero? E questo a prescindere dal fatto che non sia io ad essermene mai occupato. In nessuna forma".

 

giovanni angelo becciu papa francesco bergoglio

"Non so se posso sostituirmi ai miei Avvocati e fare una domanda al sig. De Santis - ha detto ancora -: sappiamo bene che avete fatto accertamenti sui vari conti bancari della diocesi di Ozieri e li avete fatti anche sui miei conti bancari, su quelli dei miei fratelli e soprattutto di mio fratello Antonino. Ci dica: ha mai trovato un'entrata irregolare in tutti questi conti? Perché non dice davanti a tutti quanti soldi ha trovato nel conto di mio fratello, Tonino? Lo dica! La autorizzo io a dirlo!".

 

PAPA FRANCESCO E IL CARDINALE BECCIU

Secondo il porporato sardo, "è provato ampiamente che, malgrado tutto quello che si è detto sul cosiddetto conto promiscuo, la Cei e la Caritas Nazionale non hanno smesso di versare i loro sussidi su tale conto. Segno che quelli della Caritas di Ozieri hanno sempre rendicontato quanto hanno ricevuto fino all'ultimo centesimo e gli Organismi nazionali mai hanno avuto di che dire sul loro operare". ;Quel conto "era stato aperto dal direttore della Caritas su delega del vescovo del tempo e che gli altri vescovi succedutisi ne erano al corrente". E a proposito del direttore della Caritas, "non è mia colpa se egli è mio cugino e se egli fu nominato nel 2003, quando io ero Nunzio in Angola, ben lontano dunque dalle questioni della diocesi di Ozieri".

 

becciu

Becciu contesta anche l'uso di slide con una statistica dei sussidi dell'Obolo di San Pietro distribuiti a varie diocesi e da cui emerge che Buenos Aires o qualche altra grande diocesi avesse ricevuto meno della diocesi di Ozieri. "Quel riepilogo è errato nel metodo, è inattendibile: i sussidi erogati dalla Segreteria di Stato non erano destinati solamente alle Diocesi, ma a qualunque ente territoriale ritenuto meritevole di aiuto".

 

Cecilia Marogna e Becciu

Ecco perché "non ha senso scegliere, arbitrariamente, di comparare le sole Diocesi; si sarebbe dovuto comparare tutti gli Enti. Allora si sarebbe visto che i sussidi erogati sono stati, nel mio settennato quale Sostituto, molte decine di più di quelli mostrati, e che vi furono enti che ricevettero somme ben maggiori di centomila euro". Sempre secondo Becciu, "a questo punto, è giusto chiedersi perché tanta attenzione da parte dell'autorità giudiziaria vaticana verso la Cooperativa della Caritas di Ozieri?

 

angelo becciu papa francesco

Ieri è stata menzionata la Cooperativa "Simpatia" di Como ove lavora il padre di mons. Perlasca e che, a detta dello stesso monsignore, ha ricevuto la somma di 60 mila di euro dall'Obolo di San Pietro. Non penso che il finanziamento fatto avere a quell'ente sia passato tramite il vescovo o la Caritas, ma esso è stato inviato direttamente al responsabile dell'Ente, come si era soliti fare". "Mi chiedo - ha aggiunto -: sono stati fatti accertamenti su quel conto o sui tanti altri? Perché Ozieri è stata indagata e Como no? Perché Ozieri ha provocato tutto questo gran can mediatico?".

 

"La ragione è risaputa - ha allora osservato -: si è sospettato che i miei familiari si fossero arricchiti e che io li abbia voluti arricchire, ma è stato dimostrato il contrario. La mia famiglia è stata messa al centro di un clamore negativo pesantissimo. E ci tengo a rimarcare e questo mi consola e mi incoraggia che gli unici ad essersi trovati bene dalle elargizioni della Cei sono stati i poveri, i disoccupati, gli emarginati".

 

 

CECILIA MAROGNA

BECCIU, DISSI A MAROGNA DI RIFONDERE DENARO SPESE INDEBITE

(ANSA) - Il card. Becciu ha smentito oggi in aula di essere stato a conoscenza delle spese personali di Cecilia Marogna con soldi ottenuti dalla Segreteria di Stato. Avvertito da mons. Perlasca di quanto dicevano i magistrati su tale aspetto "rimasi male" perché "non ero affatto al corrente che si fossero iniziati a spendere soldi di quella somma destinata a ben determinati scopi. Rimasi irritato e mi ripromisi di chiarire subito con la Signora. Cosa che feci e lei mi assicurò totalmente che non era vero. Non mancai di dirle che qualora avesse attinto da quei soldi non per le operazioni concordate, li doveva assolutamente rimettere a posto".

 

BECCIU, DISSI A MAROGNA DI RIFONDERE DENARO SPESE INDEBITE (2)

(ANSA) - Il cardinale, in una lunga dichiarazione spontanea, ha risposto così alle affermazioni fatte ieri in aula dal commissario della Gendarmeria Stefano De Santis, testimone dell'accusa nel processo in corso in Vaticano sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato. De Santis aveva riferito in particolare di un incontro avuto il 3 ottobre 2020 in casi di Becciu, presente anche il comandante della gendarmeria Gianluca Gauzzi Broccoletti.

 

CECILIA MAROGNA

"Quando il sig. De Santis - ha spiegato - informò delle risultanze investigative in modo generico, io, come dice lui stesso, mi misi le mani ai capelli ma non per i danni che sarebbero derivati ai miei familiari qualora venisse stata pubblicata la notizia (non vedo cosa ci entrassero i miei familiari), evidentemente confondeva con il danno reputazionale della Spes, ma perché rimasi scioccato che i soldi erano stati spesi nella maniera nella quale egli la descriveva e soprattutto perché un'iniziativa che doveva rimanere segreta, della quale ripeto sapevano l'esistenza solo il Santo Padre, il sottoscritto, mons. Perlasca e ultimamente anche mons. Pena Parra, venisse pubblicizzata con grave danno per l'operazione in corso e anche mettendo in pericolo i molti missionari nei territori a rischio".

CECILIA MAROGNA

 

Infine, "quanto all'operazione umanitaria affidata alla Gendarmeria, su cui mi sorprendo ancora una volta di averne sentito parlare pubblicamente, all'udienza di ieri, dichiaro di sentirmi ancora vincolato al segreto e pertanto, posso per ora soltanto affermare che effettivamente essa fu espletata con modalità analoghe a quella successiva. Modalità che ritengo mio preciso dovere non dover ulteriormente dettagliare".

 

"La ragione per la quale, in successiva occasione, fu decisa una forma operativa ancora più ristretta - ha aggiunto Becciu - , è molto semplice: nella precedente occasione fu sventata, solo all'ultimo secondo, una fuga di notizie, che avrebbe messo in pericolo l'immagine della Santa Sede e la sicurezza delle missionarie e dei missionari impegnati in territori difficili". Per questo, "solo per questo, nella vicenda che riguarda la signora Marogna, fu ritenuto, d'intesa col Santo Padre, di non parlarne neanche con la Gendarmeria".

 

CECILIA MAROGNA

A Cecilia Marogna, ha riferito lei stessa in un memoriale, essendosi accreditata con l'allora sostituto mons. Becciu quale esperta di intelligence e di mediazioni internazionale, era stato affidato il compito di cercare vie di mediazione per la liberazione della suora colombiana Gloria Cecilia Narvaez, rapita in Mali nel 2017 e rimasta per quattro anni nelle mani dei sequestratori. Marogna, attraverso la sua società Logsic di Lubiana, ricevette bonifici della Segreteria di Stato per un totale di 575 mila euro, finiti però, secondo gli inquirenti, in gran parte in spese personali e voluttuarie.

CECILIA MAROGNA CECILIA MAROGNACecilia Marogna img

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)