mario benotti domenico arcuri

BENOTTI MA NON BENISSIMO – GLI AFFARI DEI BROKER DELLE MASCHERINE SONO STATI SPOSTATI PER EVITARE IL CODICE DEGLI APPALTI? – I CONTATTI TRA BENOTTI E ARCURI CESSANO DI COLPO IL 6 MAGGIO, MA IL MEDIATORE SE NE PREOCCUPA SOLO A OTTOBRE QUANDO DICE CHE QUALCOSA “CI STA PER ARRIVARE ADDOSSO” - LA FURIA DELLA COMPAGNA DI BENOTTI CON L’EX SEGRETARIA DI GRAZIANO DELRIO ANTONELLA APPULO, CHE SECONDO GLI INQUIRENTI SAREBBE L’AMANTE DEL GIORNALISTA RAI IN ASPETTATIVA...

Giuseppe China e François de Tonquédec per "la Verità"

MARIO BENOTTI

 

Traballa la poltrona di Domenico Arcuri. Non quella di ad Invitalia, ma quella ben più scottante di commissario straordinario all'emergenza covid. L'incarico di Arcuri scade insieme allo stato di emergenza il 30 aprile, ma ieri molti esponenti politici hanno posto il problema della sua permanenza come commissario.

 

A cominciare dal leader della Lega Matteo Salvini, che rispondendo ad una domanda su Arcuri ha commentato: «Serve un cambio di passo. Lascio giudicare chi ci ascolta sulle mascherine, i vaccini, sull'Ilva. Il presidente Draghi ha ben chiara la situazione e penso che sarà lui a segnare un cambio di passo».

domenico arcuri

 

Anche l'ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli ha twittato dicendo «è assurdo che un compito così delicato sia affidato a chi è anche Ad di Invitalia. Non è possibile far bene due lavori così impegnativi. O l'uno o l'altro».

 

Anche i pm romani che indagano sulla maxi commessa da 801 milioni di mascherine, ipotizzando per i mediatori dell'affare i reati di traffico di influenze, non risparmiano critiche alla gestione commissariale evidenziando «l'idea della informalità con la quale si è proceduto, rispetto ad accordi che devono essere intercorsi tra le parti in gioco prima del 10 marzo 2020 (data della prima proposta di Whenzou Moon- Ray) e, dunque, ben prima del lock-down nazionale, dichiarato il 9 marzo 2020.

ANDREA VINCENZO TOMMASI

 

In quel momento nessuna norma consentiva, ancora, deroghe al codice dei contratti, poiché tale liberatoria sarebbe stata prevista soltanto con il detto decreto "Cura Italia". Allo stesso tempo, evidentemente, vi era già un concerto sui passi legislativi ed amministrativi da compiere ed i "facilitatori" stavano già tessendo le relazioni, che avrebbero loro consentito i suddetti lauti guadagni».

 

ANTONELLA APPULO

Una parziale deroga era prevista dal 2 marzo 2020, con il Decreto legge 9/2020 che autorizzava «il Dipartimento della protezione civile e i soggetti attuatori individuati dal Capo del dipartimento della protezione civile [], ad acquisire dispositivi di protezione individuali [] in deroga al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 (ovvero il codice dei contratti, ndr)». Una deroga che però non prevedeva lo scudo verso i rischi di rilievi della Corte dei conti, fondamentale per una commessa da 1,25 miliardi di euro.

 

BENOTTI SMS CON ARCURI

Sta di fatto che anche in quei giorni i mediatori si muovono e ci sono contatti telefonici e via sms di Arcuri, non ancora ufficialmente commissario, con Mario Benotti, uno dei mediatori della maxi commessa insieme al titolare della Sunsky Srl Andrea Tommasi, indagato insieme a Benotti, alla compagna di quest' ultimo Daniela Guarnieri, al trader equadoriano Jorge Solis e a Antonella Appulo, ex segretaria di Graziano Delrio.

 

Dagli atti investigativi emerge che i contatti tra Benotti e Arcuri, perlomeno in forma telefonica, cessano il 6 maggio, ma il mediatore sembra preoccuparsene solo 5 mesi dopo, il 20 ottobre, quando, intercettato dagli investigatori, dice alla compagna che qualcosa «ci sta per arrivare addosso».

domenico arcuri by osho

 

Subito dopo Benotti chiama Mauro Bonaretti, magistrato della Corte dei conti, che fa parte della struttura commissariale, ed è a lui che Benotti si rivolge per comprendere il silenzio del commissario.

 

Bonaretti spiega a Benotti che Arcuri lo vuole in qualche modo proteggere: «Mi ha detto no guarda perché mi ci tengo. voglio evitare che Mario si sporca ... lo voglio avvisare di questa situazione ... sapevo solo di questa preoccupazione ... mi ha detto di non farti vivo in questa fase, di lasciarlo un attimo ... per evitare casini».

ANTONELLA APPULO

 

Al giornalista della trasmissione Non è l'arena che gli chiede cosa intendesse Bonaretti sminuisce le sue parole: «Perché lui mi dice: "Ma perché Domenico non mi vuole incontrare?".

 

MAURO BONARETTI DOMENICO ARCURi

Io gli dico: "Non lo so, non ne ho idea". Dico: "Ma hai fatto qualcosa di male?". Ah, ecco, forse gli dico pure: "Hai fatto qualcosa di male", una cosa del genere E lui mi risponde: "Ma che di male, ho fatto solo del bene. Ho fatto tutta questa cosa qua". E racconta per filo e per segno tutta questa vicenda.

 

Mah, guardi lì sinceramente Secondo me Benotti chiedeva appunto, di vedere Arcuri. Io non sapevo come fare a dirgli: "Senti staccati da dosso". Non ho idea perché Arcuri non ti voglia vedere. Dico: "Vabbè, stai lontano. Stai fuori dalle scatole". Si metta nei miei panni».

 

ANTONELLA APPULO 2

Le telecamere della trasmissione condotta da Massimo Giletti sono andate anche dalla Guarnieri chiedendole dei rapporti tra il «marito» e la Appulo, che secondo gli inquirenti sarebbe legata a Benotti da una relazione sentimentale, motivo per cui il giornalista Rai in aspettativa le avrebbe fatto corrispondere 53.000 euro da Tommasi, attraverso la Sunsky e sarebbe stato in procinto di regalare degli immobili alla Appulo.

MARIO BENOTTI 1

 

I magistrati ritengono la relazione rilevante per l'inchiesta tanto da averla dettagliata nell'ordinanza di sequestro. Inizialmente la donna, dopo aver precisato che Benotti non è il marito ma il compagno, si è rifiutata di commentare, per poi ricontattare la giornalista e chiederle: «Vorrei che lei mi facesse una cortesia, andate dalla signora Appulo a chiedere quando la signora nella sua carriera professionale ha perso la sua dignità tanto da doversi far mantenere da un uomo con una famiglia pubblica. Chieda questo».

MARIO BENOTTI

 

Nel 1992 una moglie furiosa, quella di Mario Chiesa, liquidato da Bettino Craxi come «un mariuolo isolato», innescò una reazione a catena che spazzò via la «Prima Repubblica». Cosa farà adesso la moglie anzi, la compagna di un altro Mario?

MARIO BENOTTIMARIO BENOTTIMARIO BENOTTI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”