la storia del bikini nel cinema

BIKINI DA CINEMA - LA COMMEDIA BALNEARE VISTA ATTRAVERSO I COSTUMI DA SPIAGGIA: DAL COSTUME RIGATO DI CATHERINE SPAAK IN "3 NOTTI D'AMORE" A QUELLO DI "SELVAGGIA" IN "SAPORE DI MARE" - L'ITALIA DELLE VACANZE POPOLARI E DEL "BOOM ECONOMICO" IL FILM SIMBOLO RIMANE 'IL SORPASSO' – LA MOSTRA A LIGNANO SABBIADORO – VIDEO

 

 

 

Davide Fent per “Libero quotidiano”

 

LA STORIA DEL BIKINI NEL CINEMA

La storia del bikini vista attraverso la storia del cinema. In fondo realtà e finzione si incrociano sempre. E ogni estate è un film diverso, con gli amori che sbocciano sotto l' ombrellone, i tradimenti consumati all' ombra dei vigneti e quelle famiglie che si ricompongono e sfilacciano nella quiete del tempo senza doveri.

 

Ma com' erano questi famosi bikini da spiaggia?

La moda si è sbizzarrita attorno ai costumi dell' estate e li ha proposti nelle forme più diverse: castigati e pudici per coprire morbide forme o succinti e sottili, quasi impertinenti, su cosce lunghe e filiformi. Ogni epoca ha avuto il suo. E ogni donna il suo modello. Il cinema si è limitato a riproporli: neri e generosi come quelli che inseguiva Ugo Tognazzi nel film Tipi da spiaggia.

 

A righe e ammiccanti come quelli esibiti davanti a un Alberto Sordi sonnecchiante sotto l' ombrellone di Costa Azzurra. Esplosivi e minimi in Canzoni e Bikini. E che dire di Catherine Spaak elegantissima e angelica nel suo costume rigato mentre chiacchiera con l' amica sotto l' ombrellone di 3 Notti d' amore.

Da impazzire e sbizzarrirsi, soprattutto in queste calde giornate d' estate.

LA STORIA DEL BIKINI NEL CINEMA

 

 

I MANIFESTI E dunque la città di Lignano Sabbiadoro ha voluto omaggiare la moda e inaugurare la stagione estiva con l' inedita e divertente mostra "CINEMA IN BIKINI. Italiani al mare: manifesti 1949-1999", a cura di Andrea Tomasetig ed Enrico Minisini, presentata nel suggestivo spazio espositivo della Terrazza a Mare fino al 17 luglio e organizzata proprio dall' assessorato alla Cultura.

 

LA STORIA DEL BIKINI NEL CINEMA

L' allestimento è a cura di Leo Guerra e Cristina Quadrio Curzio. L' esposizione è una raccolta di manifesti, locandine e foto buste tratte dalla prestigiosa e nutrita Collezione Minisini, dottore farmacista col negozio proprio nel centro storico di Cividale del Friuli.

Minisini è un cinefilo e storico del cinema e attraverso la sua immensa collezione offre uno spaccato dell' Italia e degli italiani dalla metà del Novecento alle soglie del nuovo millennio attraverso il filone tutto made in Italy del cosiddetto "cinema balneare".

 

LA STORIA DEL BIKINI NEL CINEMA

Osservando i materiali pubblicitari dei film dal 1949 al 1999, è possibile scoprire vere e proprie opere d' arte della "scuola italiana del manifesto cinematografico", come la definisce Stefano Salis, tra le più importanti e riconoscibili a livello internazionale, a firma di grandi "pittori del cinema" come Enrico De Seta, Sandro Symeoni, Nano (Silvano Campeggi) per citare alcuni nomi presenti in mostra, nonché stimolare una riflessione sul ruolo del manifesto cinematografico. Sono un' esplosione dei colori dell' estate - dichiara Andrea Tomasetig - coniugata ai simboli delle vacanze al mare: la sabbia, il sole, l' ombrellone, le vele in lontananza, le belle in bikini e i maschi in agguato.

 

LA STORIA DEL BIKINI NEL CINEMA

L' originale mostra è l' occasione per riscoprire, oltre a un filone di successo del cinema popolare con attori e attrici famosi come protagonisti, grafici di valore e un capitolo della storia sociale e del costume in Italia, dal secondo dopoguerra alla fine del '900». È l' Italia delle vacanze popolari e del "boom economico". Il film simbolo rimane Il Sorpasso di Dino Risi che fu girato nel 1961 per uscire nelle sale nell' estate del 1962, sul set dominato da due "mostri sacri" del cinema italiano e francese: un immenso Vittorio Gassman, già affabulatore e istrione, e un nevrotico e timido Jean-Louis Trintignant, e una giovanissima e seduttiva e bellissima Catherine Spaak.

 

Nel Sorpasso è Castiglioncello, la Perla del Tirreno, la protagonista e buon ritiro dei cinematografari per le vacanze fra gli anni '50 e '60.

 

ANNI '50 Cuore della rassegna di Lignano, la sezione dedicata agli anni Cinquanta e Sessanta, età di un più diffuso benessere, fervida per la commedia all' italiana: sono gli anni della tv, dei grandi elettrodomestici, della Fiat 500 e delle località balneari, dalla Riviera adriatica a Ischia, Capri e Taormina.

 

Tutti gli attori famosi e i divi più popolari, da Alberto Sordi a Ugo Tognazzi, Walter Chiari, Aldo Fabrizi, Totò, Raimondo Vianello, Vittorio Gassman e molti cantanti in voga, come Mina, Ornella Vanoni, Jimmy Fontana, chiamati a interpretare i "tormentoni" dell' estate - uno su tutti Pinne fucile ed occhiali di Edoardo Vianello - sono presenze importanti in queste pellicole, che via via definiscono i personaggi tipici del bagnino, del commendatore donnaiolo, del playboy, della ragazza in cerca di marito, delle mogli al mare e dei mariti in città, all' insegna di umorismo e comicità.

 

Con gli anni Settanta il filone balneare si evolve in film più sessualmente espliciti e poi nei cinepanettoni, tipici dei fratelli Vanzina, anni Ottanta e Novanta, e nella comunicazione si passa dal manifesto disegnato a quello fotografico, così come dal bikini si arriva al topless.

rimini rimini 1987 regia sergio corbucci manifesto di renato casaro cm 140x100gli italiani e le vacanze 1962 regia filippo ratti locandina dello studio fidanigli amanti latini 1965 regia mario costa manifesto di angelo cesselon cm 200x140costa azzurra 1959 regia vittorio sala manifesto di sandro symeoni cm 140x100insegnante

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...