francesco polacchi chiara giannini altaforte io sono matteo salvini

IL BOICOTTAGGIO FUNZIONA, MA PER I BOICOTTATI! – MENO MALE CHE ERA UN FLOP! IL LIBRO "IO SONO MATTEO SALVINI", PUBBLICATO DALLA CASA EDITRICE ALTAFORTE È ALLA TERZA RISTAMPA IN POCHE SETTIMANE – TUTTO MERITO DELLA CATTIVA PUBBLICITÀ CHE GLI HANNO FATTO I CENSORI AL SALONE DI TORINO E I LIBRAI DELLA FELTRINELLI CHE NE AVEVANO CHIESTO LA RIMOZIONE DAGLI SCAFFALI…

Azzurra Barbuto per “Libero Quotidiano”

 

io sono matteo salvini altaforte

Chissà perché ogniqualvolta qualcuno cerca di arrecarci danno finisce suo malgrado con l' apportarci beneficio. Si dà il caso che questa legge naturale che governa il mondo si sia realizzata recentemente anche in ambito politico. I grillini, i quali hanno condotto una campagna elettorale per le consultazioni europee volta a screditare ogni dì su media e social network i loro soci leghisti, in primis il ministro dell' Interno, hanno dimezzato i loro consensi con la ghigliottina, mentre la Lega li ha raddoppiati, traendo vantaggio dalla strategia demolitrice pentastellata, la quale si è rivelata distruttiva sì ma solo per chi l' ha adottata, non certo per chi l' ha subita.

 

UN' OPERA INAMMISSIBILE

Del resto che i cinquestelle abbiano difficoltà a centrare bersagli ed obiettivi è ormai fin troppo evidente. Addirittura imbarazzante, oseremmo dire. Non per i diretti interessati, ovvio, i quali non si vergognano di essere poco performanti. «La verità fa arrossire il diavolo», scriveva Shakespeare, ma non fa arrossire Gigino Di Maio.

Se questo non vi è sufficiente come incontrovertibile prova che sarebbe meglio non tentare di fare lo sgambetto a chi vi sta alquanto sulle balle, al fine di non correre il rischio di vederlo spiccare il volo allegramente facendo leva sulla vostra tibia, vi forniremo un altro emblematico esempio.

francesco polacchi chiara giannini e andrea antonini

 

La sinistra fascista, non trovando validi argomenti di appiglio per attaccare il leader del Carroccio se non le solite menate sull' accoglienza negata ai clandestini e bla-bla-bla, ha rispolverato una sua arma tradizionale: la cara vecchia censura. E l' ha applicata al libro-intervista Io sono Matteo Salvini, vergato dalla giornalista Chiara Giannini ed edito dalla casa editrice Altaforte, di Francesco Polacchi, attivista di CasaPound. L' opera è stata dichiarata scandalosa e inammissibile, boicottata nonché esclusa insieme all' editore Polacchi dal Salone del Libro di Torino.

francesco polacchi al salone del libro di torino 3

 

Roba che a Stalin i progressisti italiani gli fanno un baffo. Mancava solo che Polacchi venisse spedito per posta prioritaria in un gulag siberiano e lì abbandonato fino alla morte per le fatiche dei lavori forzati.

 

Ed ecco la notizia: apprendiamo ora che l' opera incriminata è alla sua terza ristampa.

Lo ha reso noto Polacchi stesso sui social, informando tutti i lettori che aspettavano di divorarne una copia che i tomi sono freschi e profumati di stampa. «Il libro di Salvini è un flop nelle vendite», titolavano soltanto pochi giorni fa alcuni quotidiani campioni di bufale, riportando forse un' intima speranza piuttosto che il dato di fatto.

 

chiara giannini al salone del libro 8

Persino 120 librai della Feltrinelli si erano uniti in un coro di belati chiedendo che dagli scaffali venisse eliminato il volume menzionando la militanza in CasaPound dell' editore come se si trattasse di uno stigma invalidante. E menomale che essi, per primi, dovrebbero essere favorevoli al pluralismo in tutte le sue sfaccettature. Ma è cosa nota che i cosiddetti democratici (illiberali) declamano il pluralismo solo di chi la pensa come loro. Il resto è rifiuto sociale, avanzo di umanità ignorante e plebea. Insomma, da questa faccenda dobbiamo concludere che la cattiva pubblicità giova. Persino più di quella buona. Fa acquisire voti e fa pure vendere libri.

francesco polacchi al salone del libro di torino

 

IL DISCREDITO NON PAGA

Adesso la sinistra, grillini inclusi dato che la loro connotazione (oltre che il loro destino) è quella nonostante improbabili travestimenti, si trovano davanti una chance megagalattica per risollevarsi dal pantano in cui sono precipitati sputando odio. Che la smettano di puntare il dito contro il ministro dell' Interno nonché di scandagliare pretesti per minare la stima che costui è stato in grado di conquistarsi nel cuore degli italiani, ottemperando ai suoi doveri.

chiara giannini al salone del libro 1

 

Il pragmatico Matteo Salvini non parla mai di ciò che fanno gli altri, bensì di ciò che intende fare egli stesso. Non scredita l' avversario, semmai lascia che si consumi piano, da sé. Non pretende dimissioni per indignazione. Non urla allo scandalo. Il Consiglio dei ministri, del resto, non è una portineria. O almeno non dovrebbe esserlo.

chiara gianninni al salone del libro di torinochiara giannini al salone del libro 5francesco polacchi al salone del libro di torino 2francesco polacchi e chiara giannini presentano 'io sono matteo salvini'chiara giannini al salone del libro 4chiara giannini al salone del libro 6chiara giannini al salone del libro di torino 4francesco polacchi al salone del libro di torino 1chiara giannini al salone del libro di torino 5chiara giannini al salone del libro di torino 6chiara giannini al salone del libro di torino 2chiara giannini al salone del libro di torino 3chiara giannini al salone del libro di torino 1chiara giannini al salone del libro di torinochiara giannini al salone del libro 3chiara giannini al salone del libro 2chiara giannini al salone del libro 7chiara giannini al salone del libro 11chiara giannini al salone del libro 10chiara giannini al salone del libro 12chiara giannini al salone del libro 13chiara giannini al salone del libro 14salone del libro di torinosalone del libro di torino 1salone del libro di torino 3salone del libro di torino 2chiara gianninni al salone del libro di torino 1chiara giannini al salone del libro 9

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)