battisti

BOSCHI DI BRACCIA TESE - "LUCIO BATTISTI ERA SORVEGLIATO DAI SERVIZI SEGRETI AMERICANI E ITALIANI: SOSPETTAVANO CHE FINANZIASSE L'ESTREMA DESTRA” - LO STORICO GIANNULI: "MA LAUZI MI DISSE: "IMPOSSIBILE, È TROPPO AVARO" – MOGOL GHIGNA - “NON ERA AVARO MA PARSIMONIOSO. VENIVA A MANGIARE LA MINESTRINA A CASA MIA. E DELLA POLITICA NON GLIENE È MAI FREGATO NIENTE..." - A QUEL TEMPO I SERVIZI TENEVANO D'OCCHIO PURE IL BUON MORANDI, NOTO AGITATORE (DI MANI) CHE...

Marinella Venegoni per “la Stampa”

 

lucio battisti

Il credo politico di Lucio Battisti è uno dei segreti meglio custoditi nel vasto baule dei ricordi pop. Mai ha pronunciato una parola che fosse una su argomenti sensibili in materia, eppure sempre si è detto che era di destra.

In epoca nella quale non c' è un artista disposto a compromettersi apertamente, la nostalgia dell' impegno che non c' è più ritira fuori il succoso argomento, che in passato ha dato molto lavoro ai Servizi Segreti, scatenati soprattutto a sinistra.

 

bruno lauzi

L' agenzia Adnkronos ci scuote raccontando una intervista del collega Michele Bravi a due personaggi del mondo istituzionale, s' immagina in pensione: Aldo Giannulli, storico e consulente di magistrati in materia di intelligence, e Roberto Di Nunzio, project-manager delle strategie di comunicazione dello Stato Maggiore dell' esercito italiano.

 

MOGOL BATTISTI

Il primo, Giannulli, confida: «Fui io a trovare la nota confidenziale dei Servizi che attribuiva a Battisti un ruolo di finanziatore dell' estrema destra. Tra i documenti dell' Ufficio Affari Riservati, durante un' indagine della Procura di Milano sulle stragi dei Settanta, un' informativa lo indicava come sovvenzionatore del Comitato Tricolore». Il comitato aveva la stessa funzione che a sinistra veniva coperta dal Soccorso Rosso. Lo stesso Giannulli confessa di non averci dato molto peso nemmeno all' epoca: «ero abituato a leggere tra le note dei servizi delle balle stratosferiche che facevano solo incassare quattrini agli informatori».

aldo giannuli

 

Avrà dunque sicuramente ragione Mogol quando, conosciuta la vicenda, si mette a ridere senza freno e poi sbotta: «Quando l' ho conosciuto io, Lucio era povero in canna, veniva a mangiare la minestrina a casa mia. L' ho visto crescere e diventare famoso ma mai, mai nemmeno una volta, mi ha parlato di politica. A lui non gliene è mai fregato niente». Aggiunge ancora Mogol, che non è certo mai stato di sinistra: «Dicevano che eravamo fascisti perché non cantavamo "Bella ciao" come tutti gli altri. C' era una infiammazione psicologica, nei Settanta. E dicevano che ero fascista anche a me, che ero figlio di un antifascista».

LUCIO BATTISTI

 

La voce, secondo Giulio Mogol, si era sparsa per una trasmissione tv, «Tutti insieme», dove si vedeva Lucio che cantava davanti a un esercito di persone "Io lavoro e penso a te": «Al momento del coro, con "Taratatatta" teneva una mano sulla tastiera e alzava dritta la destra per suggerire al coro.

 

Mi ricordo che lo fotografarono con la mano alzata, qualcuno scrisse "E' uno dei nostri"».

E' noto che nel covo di via Gradoli delle Brigate Rosse fu trovata la collezione completa di Mogol-Battisti...

 

MOGOL BATTISTI

«Ma io ho parlato sempre della vita, sono sempre stato di una libertà totale mentalmente». Giannuli ricorda invece che Bruno Lauzi, anni dopo, gli disse che Lucio era troppo avaro per finanziare qualcuno. «Non era avaro Lucio, era parsimonioso», ribatte Mogol. E mi vengono in mente le ripetute volte che Lauzi si prendeva in giro da solo sulla stessa caratteristica che attribuiva a Battisti, ricordando le proprie origini di ebreo genovese.

 

GIALLO LUCIO BATTISTI

Paolo Giordano per “Il Giornale”

 

battisti mina

Riecco l' annosa questione: Lucio Battisti era un attivista di destra? Se ne parla da decenni e, alla faccia del garantismo, per tantissimo tempo uno dei più grandi artisti della nostra canzone d' autore è stato massacrato (e con lui Mogol) per le presunte simpatie politiche. Adesso un altro documento riapre la polemica. In una video intervista che oggi sarà online sul sito Rockol.it, e che ieri è stata anticipata dall' Adnkronos, si conferma che Battisti era sorvegliato dai servizi segreti italiani e americani. Fin qui nulla di nuovo, si era già detto.

 

mina battisti

Ma ora lo storico e consulente di vari magistrati in materia di intelligence Aldo Giannuli e il project-manager delle strategie di comunicazione dello Stato maggiore dell' Esercito Roberto Di Nunzio aggiungono altro materiale parlando con il giornalista (scrupoloso e informatissimo) Michele Bovi. «Fui io a trovare la nota confidenziale dei servizi segreti che attribuiva a Lucio Battisti un ruolo di finanziatore dell' estrema destra», racconta Giannuli: «Nel corso di un' indagine della procura della Repubblica di Milano sulle stragi degli anni '70 mi imbattei in una serie di documenti dell' Ufficio Affari Riservati, il servizio segreto del ministero dell' Interno.

 

lucio battisti 4

Tra quei fogli vi era un' informativa che indicava Battisti come sovvenzionatore del Comitato tricolore, organizzazione fondata da Mario Tedeschi, senatore del Movimento Sociale Italiano e direttore del settimanale Il Borghese, per aiutare gli attivisti di estrema destra che avevano guai con la giustizia. Il Comitato tricolore svolgeva in sostanza a destra le funzioni che a sinistra erano prerogativa del Soccorso rosso». Per chi non ricordasse, il Soccorso Rosso aiutava i terroristi di sinistra ad affrontare le spese processuali legate alle loro attività per lo più criminose. Insomma, per l' informativa dei servizi segreti Lucio Battisti sarebbe stato uno di quelli che versavano denari per togliere dai guai chi faceva attività criminale di destra.

 

Se fosse stato davvero così, sarebbe la conferma di una vulgata che i più grandi conoscitori di Battisti hanno sempre negato. Anche Mogol ieri ha confermato: «Battisti sovvenzionava la destra? Impossibile, la politica non gli interessava». Lo stesso Giannuli spiega: «Io che simpatizzavo per l' estrema sinistra, ma che ero un acceso ammiratore di Lucio, non detti molto peso a quel documento: ero abituato a leggere tra le note confidenziali dei servizi segreti parecchie balle stratosferiche che servivano soltanto a far incassare quattrini agli informatori».

 

Ecco, questo è l' altro lato della medaglia, spesso trascurato per opportunismo, convenienza o, più semplicemente, per fanatismo politico: non sempre i materiali o le indiscrezioni che uscivano dai cassetti più segreti dei servizi segreti erano affidabili. È un segreto di Pulcinella che a molti, in questi decenni, ha fatto comodo ignorare.

 

battisti uno e trino

Per tanti anni, soprattutto a cavallo tra i Settanta e gli Ottanta, il cosiddetto dibattito (spesso con tre «b», o anche quattro...) viaggiava sui binari delle indiscrezioni o delle supposizioni intorno alla presunta appartenenza politica di Lucio Battisti, che era tra l' altro uno dei pochissimi grandi artisti del tempo a non avere mai fatto dichiarazioni politiche oppure cantato canzoni schierate. «Queste voci nascevano perché non scrivevamo testi politici di sinistra», ha ripetuto ieri Mogol. Però bastarono i versi della Collina dei ciliegi del 1973 a innaffiare di benzina ogni sospetto pregiudiziale: «Planando sopra boschi di braccia tese/ Un sorriso che non ha/ Né più un volto, né più un' età». Per tanti, le braccia tese erano una chiara presa di posizione. Per altri, un semplice riferimento alla copertina del disco precedente, Il mio canto libero. E la polemica non si placò neanche con la scoperta dei dischi di Battisti nel covo di via Gradoli a Roma delle Brigate Rosse che avevano appena sequestrato e trucidato Aldo Moro.

 

In quel tempo, non «schierarsi apertamente» per l' intellighenzia equivaleva a schierarsi con l' estrema destra e quindi Battisti era considerato un pericoloso attivista nascosto. Anche su questo lo storico Giannuli ha un racconto curioso: «Anni dopo mi capitò di parlarne con Bruno Lauzi. Mi disse che Battisti secondo lui votava per il Partito Repubblicano e che non era certo il tipo che sovvenzionava qualcuno o qualcosa: troppo avaro per sborsare un solo quattrino, tantomeno per la politica, che era l' ultimo dei suoi pensieri». Però per l' informativa dei servizi segreti sarebbe stato un finanziatore del cosiddetto Soccorso Nero.

gianni morandi

 

In ogni caso, Giannuli allarga l' orizzonte con un altro dettaglio significativo: a quel tempo il servizio segreto del ministero dell' Interno sorvegliava molti altri cantanti famosi come Fabrizio De André, Milva e addirittura Gianni Morandi. In sostanza, era nel mirino il mondo della musica leggera, quasi fosse uno spauracchio per l' ordine pubblico. Ma, forse, da sorvegliare meglio erano altri...

battisti acqua azzurra acqua chiaralucio battisti dori ghezzibattistiLUCIO BATTISTImogol lucio battistimogol lucio battistiBATTISTI MOGOLLUCIO BATTISTIBATTISTI MOGOLlucio battistilucio battisti1BATTISTIbattisti minalucio battistibattisti

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…