braccialetto sportivo

IL BRACCIALETTO SPORTIVO E’ DIVENTATO UNA “SPIA” – CON L’ACQUISIZIONE DI FITBIT DA PARTE DI GOOGLE, I DISPOSITIVI FITNESS SONO DIVENTATI STRATEGICI. NON SONO PIU’ INDOSSATI SOLO PER L’ATTIVITA’ FISICA MA PER MONITORARE IL BATTITO CARDIACO E CONTROLLARE MALATTIE COME DIABETE E IPERTENSIONE – L’ALLARME DEL GARANTE DELLA PRIVACY ANTONELLO SORO: “CONSIDERO PERICOLOSA UNA COSI’ ALTA CONCENTRAZIONE DI DATI PERSONALI”

Francesco Malfetano per “il Messaggero”

 

braccialetto sportivo

Ventotto milioni di persone. È il pacchetto di utenti di Fitbit, i celebri braccialetti per il fitness, su cui ha appena messo le mani Google. Big G con un'offerta da 2,1 miliardi di dollari - e pare dopo un testa a testa con Facebook - ha infatti acquisito la società californiana che è diventata iconica per gli sportivi di tutto il mondo occupandosi, fin dal 2007, di tecnologia indossabile.

 

I device oggetto del desiderio del colosso di Mountain View - l'acquisizione verrà completata nel 2020 - non sono però solamente orologi smart o Gps. Le capacità di questi tracker da indossare al polso variano ampiamente: vanno dalla semplice misurazione dei minuti di movimento nel corso della giornata, del numero di passi o della qualità del sonno fino al monitoraggio avanzato su prestazioni come il battito cardiaco o il massimo assorbimento di ossigeno da parte del nostro corpo in situazioni di stress.

 

LO STUDIO

braccialetto sportivo

In pratica i dispositivi hanno definito un nuovo modo di intendere salute e sport e hanno rivoluzionato l'approccio di milioni di utenti alla propria sedentarietà. Il 91% degli utilizzatori ad esempio, secondo uno studio dell'istituto americano Ifl Science, incoraggiati dai braccialetti avrebbe intrapreso un percorso più lungo per aumentare il numero di passi compiuti nell'arco della giornata. Uno stimolo a fare meglio per sentirsi bene che però potrebbe avere un lato oscuro. All'aumentare dei parametri da raccogliere infatti, aumenta anche il numero di sensori inseriti all'interno dei tracker.

 

LE AZIENDE

Più sensori vuol dire più informazioni sugli utenti in possesso dei colossi tech. Dati sensibili da proteggere che, nella maggioranza dei casi, sono anche iper-dettagliati. Non solo in termini di tracciamento degli spostamenti ma anche a livello sanitario. L'anno scorso, ad esempio, Fitbit ha acquisito un'azienda (e il suo software) che aiuta le persone a gestire condizioni come il diabete e l'ipertensione.

 

La neo-arrivata nella famiglia Google, al pari degli Apple Watch o dei dispositivi prodotti dagli altri leader del mercato come Samsung, Xiaomi e Huawei, in pratica raccoglie ed elabora in tempo reale i dati che più di tutti sono considerati preziosi dalle aziende: quelli sulla salute delle persone. Non a caso il mercato dei big data nel campo dell'healthcare vale circa 20 miliardi di dollari e si stima che nel 2025 ne varrà 70. Cifre enormi che nascondono responsabilità altrettanto grandi da parte delle imprese che, proprio come in ogni altro settore tecnologico, tendono sempre più a una pericolosa «concentrazione dell'economia digitale», come dichiarato dal Garante della privacy Antonello Soro, preoccupato dall'acquisizione. Tuttavia non è solo questo genere di potere a turbare.

braccialetto sportivo

 

GLI ORARI

La protezione dei dati non riguarda solo la targhettizzazione pubblicitaria da parte dei colossi tech ma anche dei sempre più frequenti data breach da parte di hacker. Mentre il battito cardiaco registrato senza elementi identificativi che possano ricondurlo a un utente specifico potrebbe non avere molto valore - almeno per il momento - un dispositivo indossabile che tiene traccia dei percorsi e orari di qualcuno potrebbe risultare di grande interesse per dei malintenzionati. Dal canto suo il colosso di Mountain View ha provato a minimizzare.

 

braccialetto sportivo

«Come con gli altri nostri prodotti - ha affermato Rich Osterloh, vicepresidente di Google per la sezione dispositivi e servizi - saremo trasparenti sui dati che raccogliamo e sul perché. Non venderemo mai informazioni personali a nessuno». Il punto però non è tanto venderli a qualcuno, ma come questi dati vengono utilizzati anche solamente al proprio interno dall'azienda. BigG in pratica ha acquisito un database enorme che va a completare ciò che già sa dei suoi utenti (ricerche online, temperatura preferita all'interno delle proprie case, desideri di viaggi o di acquistare un nuovo appartamento oltre a foto, mail personali e lavorative). Il risultato è che nelle mani di Mountain View ci sarà presto un quadro ancora più accurato della vita di ogni individuo. Con conseguenze difficili da prevedere.

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."