la villa di putin a gelendzhik

IL BUNGA BUNGA DELLO ZAR – VIAGGIO DENTRO IL GIGANTESCO PALAZZO DI LUSSO INTESTATO A PUTIN DA NAVALNY CHE, DALLA CELLA, SI È GUSTATO LA VENDETTA DA OLTRE 40 MILIONI DI UTENTI IN MENO DI 48 ORE PER LA SUA VIDEO-INCHIESTA: SUPER PISCINA, SALONI E SALE DA PRANZO, SALA DA GIOCO CON TAVOLO VERDE, TEATRO, CINEMA, PALESTRA, CAMERE CON LETTI A BALDACCHINO E PERFINO UNA SALA NIGHT-CLUB CON UN PALCO E UN PALO DA LAP-DANCE (BERLUSCONI HA ANTICIPATO TUTTI, DA TRUMP A PUTIN)…

Elisa Messina per "www.corriere.it"

 

vladimir putin

La video-inchiesta di Alexey Navalny sul palazzo segreto di Vladimir Putin da oltre 1,1 miliardi di euro sul Mar Nero è stata vista da oltre 40 milioni di utenti in meno di 48 ore. Lo fa sapere la portavoce dell’oppositore russo, Kira Yarmish, pubblicando su Twitter uno screenshot della pagina sui dati di YouTube. Nell’inchiesta, pubblicata creando un sito ad hoc (palace.navalny), Navalny, che è stato arrestato appena ritornato in Russia il 17 gennaio scorso, assieme alla sua organizzazione, l’Anti-Corruption Foundation (FBK l’acronimo russo), fa una dettagliatissima descrizione del lusso esagerato e costoso che caratterizzano il gigantesco palazzo (17 mila metri quadrati) e il parco annesso (68 ettari).

 

la villa di putin a gelendzhik 7

Ma sono soprattutto le immagini degli interni (riprodotte digitalmente grazie a rendering e progetti) a lasciare senza parole: super piscina, saloni e sale da pranzo, sala da gioco con tavolo verde, teatro, cinema, palestra, molte camere da letto tra cui spicca una, la più grande, da oltre 76 metri quadrati (c’è un close-up della stanza anche dalla mappa del palazzo) con un super letto a baldacchino e le tende di tulle bianco. Colpisce anche la presenza di una sala night-club con velluti rossi alle pareti e divanetti (made in Italy) che circondano un palco con un palo da lap-dance al centro. Luogo di intrattenimento serale per ospiti di rilievo prevalentemente maschili. Nel descrivere questo “salotto privato” Navalny non risparmia un certo sarcasmo: «Quando abbiamo visto il progetto della stanza ci siamo chiesti a cosa servisse il palo, forse era un campo di addestramento per vigili del fuoco».

 

 

la villa di putin a gelendzhik 5

Sala night club, grande letto a baldacchino in stile imperiale. Inevitabile, a questo punto, ritornare con la memoria al tempo degli incontri tra il presidente russo e l’allora presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi e alle cronache di quel periodo, quando si faceva riferimento al «lettone con baldacchino e tende bianche» che Putin avrebbe donato all’amico italiano. Così dichiarò Patrizia D’Addario che in quel letto, a Palazzo Grazioli, nel novembre 2008, avrebbe trascorso un‘intera notte in compagnia del premier. Come fanno parte delle cronache del tempo anche le visite di Vladimir Putin a Villa Certosa, residenza sarda del fondatore di Forza Italia, e gli apprezzamenti che il presidente russo non risparmiava all’ex premier per la bellezza della dimora, del suo parco e delle sue attrazioni. Potrebbe aver preso ispirazione per la sua villa sul Mar Nero.

la villa di putin a gelendzhik 4

 

Di camere da letto lussuose nel piano nobile del palazzo-reggia che Putin, secondo Navalny, avrebbe realizzato con fondi illeciti, ce ne sono altre 10, anche se una sola ha le dimensioni e lo sfarzo che si vede nell’immagine postata sul sito. Attigua alla stanza del lettone, una sala da bagno-spa (sarebbe riduttivo chiamarlo solo bagno) in marmo bianco con poltrone di broccato e un’enorme vasca sormontata (pure qui) da un baldacchino. Stando alla descrizione di Navalny ci sarebbero due spa e un hammam al piano.

 

la villa di putin a gelendzhik 2

Molti gli arredi realizzati in Italia: solo di divani se ne contano almeno 47. E made in Italy sarebbe anche uno scopino per il wc da 700 euro e un porta carta igienica da mille euro. Tra le esagerazioni della villa e della sua tenuta nel report si parla anche di vasti vigneti in cui la musica classica risuona 24ore su 24 perché aiuterebbe la maturazione dell’uva. Lo confermano ai reporter di Navalny i viticoltori della zona che avrebbero visitato la tenuta. Sempre secondo il racconto degli attivisti-reporter del FBK la viticoltura sarebbe «l’hobby molto costoso di Putin», perché al presidente russo piace offre il vino qui prodotto agli ospiti, stando a quanto rivelano i menù dei pranzi qui organizzati.

la villa di putin a gelendzhik 3

 

Navalny pubblica anche la pianta dei vari piani del palazzo dettagliando la dislocazione dei vari ambienti: sale, salette, vestiboli, sale da pranzo, sale per riunioni.

«Questo è come uno stato all’interno di uno stato in cui governa uno zar inamovibile - dice Navalny nel documentario - È costruito in modo che nessuno possa raggiungerlo via terra, mare o aria, a migliaia di persone che ci lavorano è vietato portare anche un semplice cellulare con fotocamera». In palazzo arredato con uno stile che rimanda da una parte allo sfarzo del palazzo degli zar a San Pietroburgo e dall’altra al kitch lussuoso dei casinò di Las Vegas non poteva mancare una vera sala da gioco: enormi lampadari di cristallo sopra tavoli verdi.

 

la villa di putin a gelendzhik 6

Una parte della descrizioni di Navalny è dedicata alle spese per la costosa mobilia e fa l’esempio di un tavolino realizzato da un’azienda italiana del valore di oltre 50mila euro e i divani da circa 20mila euro ciascuno

 

Dietro la realizzazione di questa reggia ci sarebbe un complesso sistema di finanziamenti illeciti che Navany spiega nel video e documenta con grafici. L’ufficio del presidente russo nega ogni cosa. Ufficialmente, Putin possiede una villa, ben più piccola, solo a Sochi, dove si erano tenute le Olimpiadi Invernali.

la villa di putin a gelendzhik 1la villa di putin a gelendzhik 9la villa di putin a gelendzhik 11la villa di putin a gelendzhik 2la villa di putin a gelendzhik 12la villa di putin a gelendzhik 7la villa di putin a gelendzhik 3la villa di putin a gelendzhik 1la villa di putin a gelendzhik 8

 

la villa di putin a gelendzhik 10la villa di putin a gelendzhik 4putin brindail messaggio di capodanno di putinla villa di putin a gelendzhik 6

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)

giusi bartolozzi almasri giorgia meloni carlo nordio

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA TRA LE MANI IL CAPRO ESPIATORIO PERFETTO PER LA FIGURACCIA SU ALMASRI: GIUSI BARTOLOZZI, CAPO DI GABINETTO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, NORDIO. DEL RESTO, È UNA MAIL DELLA “ZARINA” A DIMOSTRARE CHE A VIA ARENULA SAPESSERO DELL’ARRESTO DEL TORTURATORE LIBICO GIÀ DOMENICA 19 GIUGNO, E NON LUNEDÌ 20, COME SEMPRE SOSTENUTO DA NORDIO – DI FRONTE ALL’IPOTETICA CACCIATA DELLA BIONDISSIMA GIUSI, PERÒ, NORDIO S’È SUBITO OPPOSTO: GIAMMAI! D'ALTRONDE LA DECISIONE, SECONDO IL MINISTRO, È STATA PRESA DIRETTAMENTE A PALAZZO CHIGI…

mantovano belloni almasri ursula von der leyen bjoern seibert gianni caravelli

BELLONI, UN ERRORE DOPO L’ALTRO. QUANDO SBATTÈ LA PORTA DEL DIS, ESSENDO ENTRATA IN CONFLITTO CON IL CAPO DELL’AISE, GIANNI CARAVELLI, COLPEVOLE DI NON FARE RIFERIMENTO A LEI MA AL SOTTOSEGRETARIO ALFREDO MANTOVANO, SCELSE IL MOMENTO MENO OPPORTUNO: L’ESPLOSIONE DEL CASO ALMASRI - DOPO LO SCHIAFFO A MANTOVANO, ORA HA MOLLATO UNA SBERLA A URSULA, DECIDENDO DI FARE LE VALIGIE ANZITEMPO NEL MOMENTO DI DEBOLEZZA MASSIMA DI VON DER LEYEN: LA QUESTIONE DEI DAZI E LA MOZIONE DI SFIDUCIA DEGLI EUROPARLAMENTARI DI ULTRA-DESTRA - E OGGI BELLONI SI RITROVA, COME DICONO IN CERTI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ‘’SENZA I CRISMI’’ DI AFFIDABILITÀ PER ASPIRARE A UNA PRESIDENZA IN QUALCHE PARTECIPATA DI STATO, DOVE URGE UNA PRESENZA FEMMINILE, COME L’ENI...

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE...