BUTTATE LA CHAVEZ – L’INTERVENTO DI TRUMP NELLA CRISI VENEZUELANA PER ORA SI RIDUCE A UNA MINACCIA A CUBA: SE NON SMETTETE DI SOSTENERE IL REGIME CHAVISTA DI MADURO IMPORRÒ L’EMBARGO TOTALE – MA SE GUAIDÒ DA SOLO NON CE LA FARÀ, NON È ESCLUSO UN INTERVENTO MILITARE: I MERCENARI DELLA BLACKWATER SONO GIÀ PRONTI

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Paolo Mastrolilli per “la Stampa”

 

DONALD TRUMP CUBA CASTRO DONALD TRUMP CUBA CASTRO

Il presidente Trump interviene nella crisi venezuelana minacciando di imporre l' embargo totale a Cuba se non smetterà di sostenere il regime chavista. Nello stesso tempo, il segretario di Stato Pompeo rivela che Maduro era pronto a lasciare il Paese ieri mattina, ma i russi lo hanno convinto a restare. Il consigliere per la sicurezza nazionale, John Bolton, ha lanciato un appello diretto al ministro della Difesa Vladimir Padrino, al comandante della Guardia presidenziale Rafael Hernandez, e al presidente del Tribunal Supremo de Justicia Maikel Moreno, affinché «diano seguito a quanto concordato per l' uscita dal potere di Maduro».

donald trump 4 donald trump 4

 

Fonti molto vicine al leader dell' Asamblea Nacional dicono però che se queste pressioni non basteranno, la discussione passerà sull' ipotesi di un intervento esterno, giustificabile se il regime chavista attaccasse la popolazione civile o lo stesso Guaidó, riconosciuto da oltre cinquanta Paesi come capo dello Stato nella fase di transizione verso le elezioni.

donald trump riceve la moglie di guaido' fabiana rosales 6 donald trump riceve la moglie di guaido' fabiana rosales 6

 

L' appoggio degli Stati Uniti è arrivato nelle prime ore del mattino. Alle 9 Bolton ha pubblicato un messaggio su Twitter, con cui ammoniva Padrino, ricordandogli che «le forze armate devono proteggere la Costituzione e il popolo. Dovrebbero stare con l' Assemblea Nazionale e le istituzioni legittime, contro l' usurpazione della democrazia. Gli Usa stanno col popolo del Venezuela». Sei minuti dopo, il segretario di Stato Pompeo ha aggiunto: «Oggi il presidente ad interim Guaidò ha annunciato l' inizio della "Operacion Libertad". Il governo americano sostiene pienamente il popolo venezuelano nella ricerca di libertà e democrazia». Poco dopo anche il vice presidente Pence ha aggiunto la sua voce, rivolgendosi ai manifestanti in spagnolo: «Estamos con ustedes! Vayan con Dios!».

venezuela scontri a caracas dopo la chiamata alla rivolta di juan guaido' 1 venezuela scontri a caracas dopo la chiamata alla rivolta di juan guaido' 1

 

Alle due del pomeriggio Bolton è uscito nel cortile della Casa Bianca per parlare con i giornalisti e chiarire la posizione degli Usa. Come prima cosa ha lanciato il suo appello a Padrino, Hernandez e Moreno, lasciando intendere che Washington ha discusso con loro la cacciata di Maduro, e hanno accettato di favorirla: «È venuto il momento di attuare gli impegni presi. Questa è la vostra ultima occasione, se cacciate Maduro vi toglieremo dalle lista delle sanzioni, altrimenti affonderete con la nave». Quindi il consigliere di Trump ha rivelato che sono avvenute comunicazioni con la Russia, affinché non interferisca con le decisioni del popolo venezuelano, e ha denunciato la presenza di 25mila cubani schierati a difesa del regime.

venezuela scontri a caracas dopo la chiamata alla rivolta di juan guaido' 6 venezuela scontri a caracas dopo la chiamata alla rivolta di juan guaido' 6

 

Bolton ha detto che «non è in corso un golpe, perché Guaidò è il presidente ad interim e ha il diritto di chiedere fedeltà alle forze armate». Quindi ha ribadito che l' amministrazione Usa «vuole una transizione pacifica verso la democrazia, ma tutte le opzioni restano sul tavolo», in particolare se Maduro usasse la forza contro i civili. Alcune fonti sostengono che il leader chavista si preparava ad arrestare Guaidò, in vista della manifestazione indetta per oggi, e quindi il presidente ad interim ha deciso di accelerare la sfida, facendo anche liberare il suo mentore Leopoldo Lopez, per avere più forza nel chiedere la sollevazione popolare.

 

john bolton alla trump tower john bolton alla trump tower

Fonti molto vicine a lui dicono che «lo scopo non è mai stato prendere il potere con le armi, ma spingere il regime ad accettare una transizione pacifica verso le elezioni, convincendo le forze armate ad appoggiare questo progetto». Il problema però è che il ministro Padrino, almeno finora, ha confermato la fedeltà a Maduro. Se a questo seguisse la repressione violenta, contro i manifestanti civili, Guaidò e Lopez, i Paesi che hanno riconosciuto il presidente ad interim potrebbero sentirsi giustificati a lanciare un intervento su base umanitaria, per impedire un bagno di sangue.

 

mercenari blackwater 4 mercenari blackwater 4

La situazione sul campo è complessa. Bolton ha denunciato la presenza di 25.000 cubani, che sostengono Maduro e hanno creato i «colectivos» di civili armati per difendere il regime. L' inviato americano Abrams ha detto che ci sono anche elementi di Hezbollah e della guerriglia colombiana Eln. Mosca aiuta Caracas comprando il petrolio, dopo le sanzioni Usa, e i suoi militari avrebbero rafforzato le difese missilistiche gestendo l' installazione di batterie di S-300.

 

erik prince blackwater erik prince blackwater

Il Pentagono ha sempre pronti i piani per operazioni militari e ha portato gli aiuti umanitari al confine con la Colombia. Erik Prince ha proposto di mobilitare i mercenari della Blackwater, ma se l' intervento avverrà, è più probabile che sia affidato a Bogotà o Brasilia, col supporto logistico degli Usa.

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