BYE BYE “BIBI” – IL GABINETTO DI GUERRA PREPARA IL BENSERVITO A NETANYAHU, OSTILE A OGNI COMPROMESSO E ORMAI IN APERTO CONFLITTO CON GLI USA – IL MINISTRO GADI EISENKOT, EX CAPO DI STATO MAGGIORE (CHE HA PERSO UN FIGLIO A GAZA): “SERVONO NUOVE ELEZIONI, IN QUESTO MOMENTO NON C’È FIDUCIA. DOBBIAMO CHIEDERCI: COME POSSIAMO CONTINUARE CON UNA LEADERSHIP CHE CI HA MISERAMENTE DELUSO? CHI PARLA DI SCONFITTA TOTALE DI HAMAS NON DICE LA VERITÀ”

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Gadi Eisenkot Gadi Eisenkot

1. MINISTRO EISENKOT, SERVONO ELEZIONI IN ISRAELE NEI PROSSIMI MESI

(ANSA) - "È necessario, entro qualche mese, riportare l'elettore israeliano alle urne e indire elezioni per rinnovare la fiducia, perché in questo momento non c'è fiducia". Lo ha detto il ministro del gabinetto di guerra Gadi Eisenkot in un'intervista al programma investigativo Uvda di Canale 12.

 

"Come democrazia, lo Stato di Israele deve chiedersi dopo un evento così grave: 'Come possiamo continuare da qui con una leadership che ci ha miseramente deluso?'", continua Eisenkot, del Partito di Unità Nazionale che ha accettato di unirsi al governo di coalizione con Netanyahu, ed il cui figlio è stato ucciso combattendo a Gaza il mese scorso. Eisenkot è sembrato anche criticare la promessa di Netanyahu di una sconfitta totale di Hamas. "Chi parla di sconfitta assoluta non dice la verità", dice Eisenkot.

 

BENJAMIN NETANYAHU VISITA I SOLDATI ISRAELIANI NELLA STRISCIA DI GAZA BENJAMIN NETANYAHU VISITA I SOLDATI ISRAELIANI NELLA STRISCIA DI GAZA

Che poi aggiunge: "Gli obiettivi della guerra non sono ancora stati raggiunti, ma il [numero di soldati sul campo] è ora più limitato… Bisogna pensare a cosa verrà dopo". Anche questa è apparsa una critica al premier che si rifiuta di affrontare il futuro politico di Gaza dopo la guerra, sottolineano i media israeliani.

 

 

2. PORTAVOCE ABBAS, "NESSUNA STABILITÀ SENZA STATO PALESTINESE"

(ANSA) - "Non ci sarà nessuna sicurezza e stabilità nella regione senza l'istituzione di uno Stato palestinese indipendente, con Gerusalemme Est come capitale nei confini del 1967". Lo ha affermato il portavoce ufficiale del presidente palestinese Mahmoud Abbas, come riferisce l'agenzia di stampa statale Wafa (citata da Al Jazeera).

bombardamenti nella striscia di gaza bombardamenti nella striscia di gaza

 

 "L'intera regione - ha aggiunto - è sull'orlo di un'eruzione vulcanica a causa delle politiche aggressive perseguite dalle autorità di occupazione israeliane contro il popolo palestinese e i suoi diritti legittimi". La dichiarazione fa seguito alle parole del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che ha ribadito la sua opposizione allo Stato palestinese in un discorso sulla guerra a Gaza.

 

3. .LA GUERRA CAMBIA E ISRAELE ADDESTRA I SOLDATI CONTRO HEZBOLLAH

Estratto dell’articolo di Micol Flammini per “il Foglio”

 

Benny Gantz e Gadi Eisenkot Benny Gantz e Gadi Eisenkot

[…] Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ieri ha tenuto una conferenza stampa. Un tempo parlava con il ministro della Difesa Yoav Gallant e il leader di Unità nazionale Benny Gantz al suo fianco, ma adesso va da solo, a dimostrazione di quanto mettersi d’accordo con lui sia sempre più difficile.

 

Il premier ha detto che, finché ricoprirà il suo ruolo, non ci saranno compromessi sulla vittoria, e sul futuro della Striscia ha preso le distanze dal piano degli Stati Uniti, dicendo che dovrà essere Israele a occuparsi della sicurezza dentro Gaza e non ci sarà uno stato palestinese. Il dopo Netanyahu è sempre più chiacchierato, il Likud, il partito del premier, un tempo blindatissimo e coeso attorno al leader indiscusso, rilascia indiscrezioni sulla fine dell’èra Bibi: non era mai accaduto che fossero i suoi a vederlo come un intralcio.

 

netanyahu netanyahu

La fine dell’èra Bibi non coinciderebbe con la fine della guerra, sul portare avanti l’offensiva c’è unità e l’esercito ha gli occhi ben aperti su tutti i fronti: Gaza, Cisgiordania, Libano e ieri anche dalla Siria sono stati lanciati tre razzi.

 

Le truppe spostate da Gaza in via definitiva [...] vengono dislocate sulle altre frontiere e vengono riaddestrate per scenari di guerra molto diversi. Combattere con Hezbollah in Libano o con Hamas in Cisgiordania sarebbe molto diverso dalla guerra a Gaza, i soldati si devono preparare a un conflitto con i miliziani sciiti e al caos dai territori di Ramallah.

 

Gadi Eisenkot Gadi Eisenkot

L’interrogativo che affligge la società viene ormai riportato nei titoli dei maggiori quotidiani israeliani: accordarsi sugli ostaggi vuol dire perdere la guerra? Non c’è risposta, solo la consapevolezza che il prezzo sarà comunque molto alto.

 

Dopo aver fatto naufragare l’accordo di novembre che aveva permesso la liberazione di centodieci prigionieri catturati il 7 ottobre, Hamas sembra intenzionato a far saltare anche il fragile patto stretto con la mediazione del Qatar, che prevede la consegna di medicine agli ostaggi.

 

Ieri la Croce Rossa ha smentito i rapporti per i quali si sarebbe incaricata di far arrivare i medicinali fino ai prigionieri. La consegna è nelle mani del ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas.

palestinesi in fuga da gaza palestinesi in fuga da gaza soldati israeliani a gaza soldati israeliani a gaza la striscia di gaza dall alto la striscia di gaza dall alto soldati israeliani nella striscia di gaza soldati israeliani nella striscia di gaza

 

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