hitler himmler

A CACCIA DEI TESORI DI HITLER - UN GRUPPO DI RICERCATORI E' CONVINTO DI TROVARE 48 CASSE D'ORO NASCOSTE DALLE SS IN UN PALAZZO UTILIZZATO COME BORDELLO IN POLONIA - IL TESORO SAREBBE STATO NASCOSTO DA HIMMLER PER FONDARE UN QUARTO REICH - NON E' L'UNICO MALLOPPO ANCORA DA RINTRACCIARE, MA PER ADESSO (FORSE) E' IL PIU' SEMPLICE DA RAGGIUNGERE - IL VALORE DEL TESORO? QUASI MEZZO MILIARDO DI STERLINE...

Dagotraduzione dal Daily Mail

 

Il palazzo usato dalle SS

I cacciatori di tesori stanno progettando di scovare quelle che, secondo loro, potrebbero essere 48 casse di oro nazista del valore di quasi mezzo miliardo di sterline in un palazzo usato dalle SS di Hitler come bordello.

 

La speranza è che lo scavo, che inizierà la prossima settimana nel terreno del palazzo del XVIII secolo nel villaggio di Minkowskie, nel sud della Polonia, porti alla luce 10 tonnellate d'oro insieme ad altri oggetti di valore, tra cui il cosidetto «Oro di Breslavia» scomparso dal quartier generale della polizia in quella che ora è la vicina città polacca di Breslavia. Altri gioielli e oggetti di valore dovrebbe provenire da collezione private di ricchi tedeschi che vivevano nella regione e che consegnavano i loro beni alle SS per proteggerli dal saccheggio da parte dell'Armata Rossa.

 

Il palazzo usato dalle SS 2

L'ipotetica posizione del tesoro è stata estrapolata da alcuni documenti segreti, dal diario di un ufficiale delle SS e da una mappa consegnata ai ricercatori da alcuni ufficiali membri di un'antica loggia segreta.

 

Secondo alcuni il diario, scritto da un alto ufficiale e firmato con lo pseudonimo di Michaelis, conterrebbe le indicazioni per trovare altre 28 tonnellate di tesori: sarebbero nascoste in fondo al pozzo di un altro palazzo della regione, per adesso di difficile accesso.

 

Il palazzo usato dalle SS

Tra il fascio di documenti c'è anche la lettera di un alto ufficiale delle SS, tale von Stein, a una delle ragazze che lavoravano nel palazzo di Minkowskie e che in seguito diventò la sua amante. L'ufficiale le scriveva: «Mia cara Inge, adempirò il mio incarico, con la volontà di Dio. Alcuni trasporti hanno avuto successo. Le restanti 48 pesanti casse della Reichsbank e tutte le casse di famiglia che con la presente ti affido. Solo tu sai dove si trovano. Possa Dio aiutarti e aiutarmi, adempiere il mio incarico».

 

Si dice che le pagine del diario scritte a matita identifichino 11 località della Bassa Slesia che prima e durante la guerra erano territorio tedesco. Una nota del 12 marzo 1945, in riferimento al tesoro del palazzo di Minkowskie, recita: «Nell'orangerie è stato scavato un abbeveratoio, che è una "casa" sicura per le casse e i contenitori consegnati». Continua poi descrivendo le casse del '48 della Reichsbank: in buone condizioni, nascoste, ben coperte di terra e «rinverdite» con piante ancora vive. «Che la provvidenza vegli su di noi» chiude l'ufficiale.

Il diario dell'ufficiale nazista

 

Roman Furmaniak, capo della fondazione del Ponte della Slesia che guida la caccia al tesoro, ha detto a MailOnline: «Diverse persone hanno aiutato a nascondere i depositi di Minkowskie. Uno di loro era un ufficiale chiamato von Stein. Stava a palazzo perché aveva un amante lì. Spesso gli facevano visita ufficiali delle SS di alto rango, per loro era un bordello. Inge era la guardiana nominata da von Stein per tenere d'occhio il nascondiglio».

 

Furmaniak racconta: «Era innamorata del bell'ufficiale in uniforme nera delle SS. Erano come dei. Credeva che sarebbe dovuta restare lì per un anno, forse due, poi tutto sarebbe finito. Nessuno credeva allora che la regione sarebbe passata sotto il controllo dell'Unione Sovietica. C'è stato un periodo di due mesi nel 1945 in cui ha dovuto nascondersi nella foresta dai russi. Ma quando è tornata, la zona non era stata disturbata».

 

Il diario dell'ufficiale nazista

«Se avessero scavato una buca, avrebbero preso quello che volevano e poi avrebbero lasciato il buco. Lo abbiamo visto succedere molte volte nella storia in Polonia».

 

Alla fine della guerra, la regione fu ceduta alla nuova Polonia controllata dai sovietici, l'intera popolazione tedesca fu espulsa e arrivarono i polacchi che vivevano nell'Ucraina occidentale. Per fondersi con la nuova popolazione, Inge cambiò aspetto e identità, sposò un uomo del posto, e continuò a vegliare sul tesoro fino alla sua morte, 60 anni dopo.

 

Il palazzo di Minkowskie risale al XVIII secolo, quando fu costruito dal generale prussiano Friedrich Wilhelm von Seydlitz. Negli anni è passato di mano più volte e nel dopoguerra vi si stabilì prima l'Armata Rossa e poi quella Polacca. Successivamente è stato utilizzato come ufficio comunale, asilo nido e persino cinema.

 

Ora, in uno stato fatiscente e in mano a privati, la fondazione Silesian Bridge ha preso un contratto di locazione a lungo termine sulla proprietà. L'anno scorso, la fondazione ha rilasciato l'ubicazione di uno degli 11 nascondigli identificati nel diario, un palazzo nel villaggio di Roztoka.

 

Il diario dell'ufficiale nazista

Furmaniak ha detto a MailOnline: «Il diario dice che i depositi di Roztoka sono sepolti a 64 metri sul fondo di un pozzo. Sarebbe un compito enorme scavare quel sito. Ci stiamo concentrando su Minkowskie ora perché pensiamo che sarà più facile».

 

L'antica loggia che ha consegnato parte dei documenti prende il nome da Quedlinburg, una piccola città della Sassonia-Anhalt. I membri di Quedlinburg furono nominati al vertice di molte istituzioni dell'era nazista, in particolare le temibili Waffen SS. Tra loro c'era il mostro delle SS, il generale Hans Kammler che guidò i lavori sulla progettazione delle camere a gas e dei crematori usati nei campi di sterminio.

HimmlerRoman FurmiakMappa

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…