moulin rouge

UN CAN CAN LUNGO 130 ANNI – IL MOULIN ROUGE DI PARIGI SI PREPARA A FESTEGGIARE GLI STESSI ANNI DELLA TOUR EIFFEL E NON SI RASSEGNA ALL’USURA DEL TEMPO IN EPOCA PORNHUB - LÌ DOVE SI SOLLECITAVANO I LIMITI E LE TRASFORMAZIONI DEL COMUNE SENSO DEL PUDORE OGGI…(VIDEO)

 

Leonardo Coen per “il Fatto quotidiano”

 

moulin rouge 9

Quando il Muro di Berlino crollò, il Moulin Rouge aveva già compiuto un secolo. Di feste. Di glamour. Di successi. Di illusioni erotiche. Cent' anni mai di solitudine.

Di desideri (soprattutto) maschilisti sino alla spossatezza. Di quando mademoiselle La Goule, il 26 ottobre del 1890, la più celebre delle cocottes ed attrazione numero uno, vide in sala Edoardo VII , principe di Galles, e l' apostrofò: "Ohé, Galles, paghi tu lo champagne?"

 

moulin rouge 7

Con la medesima insolente sicumera e altrettanta sovrana leggerezza, domenica prossima 6 ottobre, il Moulin Rouge festeggia nel cuore di Pigalle - il vecchio quartiere a luci rosse di Parigi - gli anni diventati ormai 130. Lo fa con un tradizionale spettacolo di son et lumières proiettato sulla "sua leggendaria facciata", come si legge negli avvisi pubblicati dai giornali e nei siti web, "all' insegna del divertimento".

moulin rouge 5

 

E ci mancherebbe altro che non fosse così. Il Moulin Rouge è un' icona dei nostri tempi. Del nudo sdoganato, per usare una trita formula del politcally correct. Di Dio creò la donna. Di Toulouse-Lautrec che ne dipinse l' anima e il peccato, les affiches e le suggestioni. Mica è un anniversario trascurabile: si celebra un lungo viaggio nella storia del futile (ma non dell' inutile). Un vegliardo cabaret che di anni ne conta quanto quelli della Tour Eiffel, di cinque mesi più anziana. E né l' uno né l' altro vogliono arrendersi all' usura del tempo.

moulin rouge 6

 

Sono infatti i simboli più noti e visitati (col Louvre) di una Parigi che nel 1889, in occasione dell' Esposizione Universale, volle celebrare il mito del progresso costruendo l' edificio più alto del mondo ma affiancandolo anche ad un tempietto laico - la ricostruzione di un mulino (primo edificio parigino illuminato dall' elettricità) in cui si coltivava l' essenza e l' estetica dell' erotismo.

 

moulin rouge 8

Ma anche la stordente sensazione di varcare, senza impedimenti se non quello dei quattrini, la frontiera notturna "proibita" del divertimento osée che nella capitale francese era una sorta di marchio. Una meta dei provinciali. E dei turisti che provenivano da Paesi in cui frequentare locali del genere era considerato riprovevole, e i nudi severamente sanciti, se qualcuno ne denunciava l' oscenità.

moulin rouge 4

 

Il Moulin Rouge fu fondato con la specifica intenzione di convalidare, all' interno del vasto locale decorato con fantasie rococò, uccelli del Paradiso, gorgone e altre creature fantastiche, l' imprimatur del carattere licenzioso parigino.

 

In realtà, lì dentro si sollecitavano i limiti e le trasformazioni del comune senso del pudore. Il 6 ottobre del 1889, all' inaugurazione si vantò l' ardimento tecnologico di Parigi, ma pure l' emancipazione di una città moderna proiettata verso il futuro che poteva assecondare la liberazione dei costumi e tollerare le audacie immorali.

moulin rouge 22

 

Il sogno di Totò, nel film che lo vede fiondarsi a Parigi per una serata trasgressiva Ma senza sconfinare nella volgarità. Il Moulin Rouge ha sempre puntato sulla qualità e la fantasia dei suoi spettacoli, mai banali. E sul fascino delle sue artiste: come Mistinguett, La Goulue, La Môme Fromage, Joséphine Baker. Sul suo palcoscenico si sono esibiti Edith Piaf, Yves Montand, Frank Sinatra e tanti altri mostri sacri della musica e del varietà. L' elenco è sterminato.

moulin rouge 21

 

Pure l' esasperata cura delle meravigliose coreografie è diventata leggendaria. Spesso, parentesi incantate. Come l' attuale rivista Féerie, dove il French Cancan è indiavolato ed impeccabile, coi froufrou e le giarrettiere come si deve.

La nudità delle bravissime e stupende ballerine (le Doriss Girls) è ormai un pretesto.

 

Danzano con straordinaria professionalità, e questa loro perfezione stilistica, abbinata ad un' alterigia imposta dagli organizzatori del locale, mitiga il timore dell' immoralità.

moulin rouge 20

Anzi. Semmai, incombe la cauzione dell' arte. L' alibi che allontana ogni rimorso del voyeur. Dell' occhio impuro.

 

Persino lo strip-tease, con i suoi rituali movimenti - e la gelida, studiata indifferenza delle spogliarelliste - scaccia ogni morbosità: proprio quei gesti perfetti e apparentemente maliziosi, frutto di sofisticata tecnica, le tiene a distanza dallo spettatore, e l' indifferenza acuisce l' impressione che "la loro scienza le veste come un abito", scrisse il grande semiologo Roland Barthes ("Miti d' oggi").

moulin rouge 3

 

Demistificando le mitologie contemporanee, Barthes scoprì già nel febbraio del 1957 (!) che al Moulin Rouge, con questa minuziosa esorcizzazione del sesso, si cercava di addomesticare l' erotismo tentando di dare agli strip-tease e ai balletti scollacciati uno "statuto piccolo-borghese rassicurante". E familiarizzato.

 

Tanto che lo strip assume contorni patriottici. Le ballerine del French Cancan slanciano gambe infinite, chiudono con spaccate mozzafiato, indossano strasses e paillettes trasparenti e svolazzanti coi colori della bandiera francese. È il travolgente clou che scatena entusiasmi da concerto rock.

moulin rouge 2

 

Da un secolo e tre decadi. Ogni sera, due spettacoli (il primo alle 21, il secondo alle 23), tutti i giorni dell' anno, senza requie. Il sold out impressionante del 97 per cento (600mila spettatori l' anno, in una sala che ne può ospitare 900) dimostra la validità commerciale della formula. Oggi il Moulin Rouge è incluso nei pacchetti turistici. Prenotazioni on-line.

 

moulin rouge 19

Il cabaret "piccante" più famoso del mondo attira clienti da ogni parte del mondo. Metà sono infatti stranieri e i più numerosi sono cinesi, russi, americani. Felici di sedersi ad un tavolino in platea, di ordinare l' immancabile champagne (altro eterno made in France) e stare in un luogo che un tempo era considerato, dai benpensanti, un posto di perdizione. Che forse non lo era mai stato.

moulin rouge 17moulin rouge 13moulin rouge 16moulin rouge 3la famosa ballerina e cantante mistinguett 1900mistinguett circa 1900ballerine si truccano nei camerini moulin rouge 1930henri toulouse lautrec con il direttore del moulin rougeballerine prima dello show 19 febbraio 1924ballerine si infilano le scarpe prima di una performanceballerine del moulin rougeballerine del moulin rouge sulle torre eiffel settembre 1929ballerine di can canmistinguett assicuro le sue gambe per 500mila franchimoulin rouge 4moulin rougemoulin rouge 1moulin rouge 1moulin rouge 10standard alti un uomo misura le gambe delle ballerine di can canmoulin rouge 11moulin rouge 12moulin rouge 15moulin rouge 14moulin rouge 18

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO