abuso d ufficio milena gabanelli carlo nordio

LA CANCELLAZIONE DELL’ABUSO D'UFFICIO FA FELICI I SINDACI MA LASCIA UN BUCO NORMATIVO – MI-JENA GABANELLI: “DA 205 ANNI ESISTEVA UNA NORMA DI DIFESA DEL PRIVATO CITTADINO DALLE POSSIBILI PREVARICAZIONI DELL’AUTORITÀ PUBBLICA. DA UNA PARTE C’È CHI SOSTENEVA CHE LA LEGGE LASCIAVA TROPPA DISCREZIONALITÀ AI MAGISTRATI E LA ‘PAURA DELLA FIRMA’ COSTRINGEVA GLI AMMINISTRATORI ALLA PARALISI BUROCRATICA. DALL’ALTRO LATO CHI NELL’ABUSO D’UFFICIO VEDEVA UN ‘REATO SPIA’, PER SMASCHERARNE DI PIÙ GRAVI” – ORA LA NORMA VOLUTA DA NORDIO È AL VAGLIO DELLA CONSULTA E DEL PARLAMENTO UE… – VIDEO

GUARDA QUI LA VIDEO-INCHIESTA DI MILENA GABANELLI

 

Estratto dell’articolo di Luigi Ferrarella e Milena Gabanelli per il “Corriere della Sera”

 

abuso d ufficio - milena gabanelli - dataroom

Il professore che passa le domande dell’esame alla sua allieva in un concorso universitario. Il carabiniere che, siccome alcune ragazze extracomunitarie rifiutano di farsi fotografare in spiaggia, senza ragione di servizio chiede loro di esibire i documenti di soggiorno. Il pm che fa processare l’ex della sua fidanzata. L’assessore che, di fronte a due contemporanee richieste di comizi elettorali, nega l’uso della piazza alla lista avversaria e lo concede invece per il comizio del proprio partito.

 

Sono alcune delle situazioni che in passato avevano determinato sentenze per il reato di abuso d’ufficio, e che invece adesso restano penalmente «scoperte» dopo che il Parlamento — il 25 agosto scorso — ha abrogato l’articolo 323 del codice penale.

 

Due secoli di storia

ABUSO D UFFICIO - DATAROOM

Abrogazione davvero «storica» quella del governo Meloni: era infatti ininterrottamente da 205 anni (Regno delle due Sicilie) che esisteva una norma di difesa del privato cittadino dalle possibili prevaricazioni dell’autorità pubblica. Tre modifiche ne avevano già via via ristretto il campo di applicazione: nel 1990 (governo Andreotti VI), nel 1997 (governo Prodi), e 2020 (governo Conte 2), più un ritocco nel 2012 (governo Monti).

 

[...] due scuole di pensiero: da una parte chi sosteneva che la legge era così vaga da lasciare troppa discrezionalità ai magistrati, tant’è che la «paura della firma» costringeva gli amministratori pubblici a rifugiarsi in una paralizzante burocrazia. Dall’altro lato chi nell’abuso d’ufficio vedeva un «reato spia», quindi un passepartout per smascherare più gravi reati quali la corruzione e la concussione.

 

[...]

 

Le statistiche delle sentenze

ABUSO D UFFICIO - DATAROOM

La campagna pro-abrogazione ha dato molto peso al fatto che l’80% delle denunce vengono regolarmente archiviate, e che addirittura nel 2021, su 5.418 fascicoli iscritti, le condanne e sentenze di patteggiamento sono state 62. Numeri inevitabili visto che il reato è stato man mano depotenziato negli anni. Va inoltre ricordato che il nostro codice prevede l’obbligatorietà dell’azione penale, vuol dire che quei 5.418 non erano processi, bensì fascicoli aperti in seguito a denunce.

 

ABUSO D UFFICIO - DATAROOM

Certo, non è raro vedere il tal partito denunciare per abuso d’ufficio il sindaco del tal altro partito al solo scopo di denigrarlo sui giornali, anche se poi la Procura si accorge subito che non c’è sostanza e chiede l’archiviazione. Tuttavia il dato dell’80% non è così straordinariamente superiore alla media di archiviazioni degli altri reati, che si attesta al 62%. E comunque così tanto evanescente non doveva essere l’abuso d’ufficio, se in 23 anni ci sono state più di 3.600 condanne.

 

Cosa cambia

abuso d ufficio - milena gabanelli - dataroom

In concreto cambia tutto, ad esempio per i concorsi universitari truccati, che venivano perseguiti o con il reato di turbativa d’asta o con l’abuso d’ufficio. L’anno scorso la Cassazione, con una sentenza, ha cristallizzato un orientamento in corso da tempo: la turbativa può valere per le gare nell’acquisizione di beni o servizi, ma non per le assunzioni di personale nella pubblica amministrazione attraverso i concorsi pubblici e in particolare quelli universitari, per i quali invece va applicato il reato di abuso d’ufficio.

Che però ora è stato abolito.

 

abuso d ufficio - milena gabanelli - dataroom

In pratica se non c’è un falso in atto pubblico o corruzione in denaro, tutti i professori che vogliono agevolare il loro allievo, parente o figlio di amici la faranno franca. Mani libere per il pubblico ufficiale che non si astiene in presenza di un conflitto di interesse: non ci saranno più sentenze come quella che ha condannato il comandante della Polizia municipale per aver affidato il servizio di autovelox alla società di suo cognato; o quella del dirigente comunale che ha presieduto la commissione di concorso che poi ha dichiarato vincitrice sua nipote.

 

abuso d ufficio - milena gabanelli - dataroom

Ma nemmeno quella del sindaco che ha sciolto una seduta del Consiglio comunale per impedire di votare la costituzione di parte civile del Comune in un processo a suo carico. Mano libera al direttore generale di una Asl che illegittimamente dequalifichi un servizio ospedaliero da struttura complessa a struttura semplice per demansionare il primario; e pure al magistrato che per semplice astio chieda il rinvio a giudizio dell’ex fidanzato della sua compagna. Non a caso anche il Csm a inizio ottobre ha archiviato in blocco 20 procedimenti disciplinari aperti a carico di altrettanti magistrati sotto indagine per abuso d’ufficio.

 

ABUSO D UFFICIO - DATAROOM

E ora il vuoto Per i fautori dell’abolizione dell’abuso d’ufficio nel futuro bastano e avanzano gli altri reati di peculato, corruzione, concussione e rivelazione di segreto. Oltre alla possibilità di ricorrere al Tar e alla responsabilità dei dipendenti pubblici per danno erariale di fronte alla Corte dei conti, a cui si aggiungono i procedimenti disciplinari in seno alle varie amministrazioni.

 

Peccato che i disciplinari vengono quasi sempre congelati in attesa dell’esito del giudizio penale (che non ci sarà più), e l’esperienza mostra che mai nessuno nella pubblica amministrazione promuove di propria volontà un disciplinare senza il pungolo del penale.

 

ABUSO D UFFICIO - DATAROOM

Per quel che riguarda la Corte dei conti è in cantiere un progetto di legge per circoscrivere la responsabilità per danno erariale alla sola ipotesi del dolo, con esclusione della colpa grave. Sono stati resi possibili affidamenti diretti di beni o servizi sino a 140 mila euro di soldi pubblici senza nemmeno confrontare due preventivi. Il conflitto d’interessi è passato in cavalleria, e l’attività di lobbying continua a non essere regolata.

 

Nell’attesa condanne cancellate

abuso d ufficio - milena gabanelli - dataroom

Già sei Tribunali in giro per l’Italia nelle scorse settimane hanno sollevato davanti alla Consulta il possibile contrasto della legge che ha abrogato l’abuso d’ufficio con l’articolo 117 della Costituzione per la possibile violazione degli obblighi derivanti dal diritto internazionale della Convenzione Onu di Merida, e con l’articolo 97 sui principi di buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione.

 

Bisognerà fare i conti anche con la proposta di direttiva del Parlamento Europeo del 3 maggio 2023 che all’articolo 11 prevede, tra l’altro, che gli Stati membri «prendono le misure necessarie affinché sia punibile come reato l’intenzionale esecuzione o omissione di un atto, in violazione delle leggi, da parte di un funzionario pubblico nell’esercizio delle sue funzioni al fine di ottenere un indebito vantaggio per sé o per un terzo».

 

CARLO NORDIO - FOTO LAPRESSE

Se la proposta venisse approvata, l’Italia sarebbe costretta a reintrodurre l’abuso d’ufficio. Nell’attesa della decisione della Corte costituzionale e del Parlamento Ue, gli oltre 3.600 condannati per abuso d’ufficio dal 1997 al 2020, hanno diritto di ottenere dal giudice dell’esecuzione la cancellazione dal casellario giudiziario e tornare «immacolati».

CANCELLAZIONE DELL ABUSO D UFFICIO - MILENA GABANELLI - DATAROOM

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…