ghb tommaso cerno

CAPITALE STUPEFACENTE - SVOLTA NELL’INCHIESTA SULLA DROGA DELLO STUPRO (NELLA QUALE E’ FINITO ANCHE TOMMASO CERNO, NON INDAGATO): SI INDAGA SU DUE MORTI, UN AVVOCATO DECEDUTO PER UN'OVERDOSE E UN DIPLOMATICO BRASILIANO DECEDUTO DOPO UNA SERATA A BASE DI PRATICHE BONDAGE E DROGHE SINTETICHE - ENTRAMBI AVEVANO ASSUNTO GHB. LE INTERCETTAZIONI CHE TIRANO IN BALLO CERNO E LE PAROLE DEL SENATORE PD: “MAI AVUTO RAPPORTI CON I PUSHER ARRESTATI. NON C’ENTRO NULLA”

Andrea Ossino per "la Repubblica - Edizione Roma"

 

GHB STUPRO ROMA

Un avvocato morto per overdose e un diplomatico brasiliano deceduto dopo una serata a base di pratiche bondage e droghe sintetiche. Due casi diversi e un unico assassino: il Ghb, l'acido idrossibutirrico, la droga dello stupro.

 

Dopo le due indagini che hanno fermato il giro di fentanili e di nuove droghe, vendute a chi era in cerca di chemsex o a un esercito di extracomunitari che le assumevano per lavorare senza accusare fame e stanchezza, la procura di Roma apre una terza inchiesta. Fotografa nel modo più drammatico gli effetti delle nuove droghe, facilmente ordinabili su internet.

ghb

 

Il fascicolo aperto dal pm Giulia Guccione e dall'aggiunto Giovanni Conzo mira infatti ad approfondire le dinamiche che hanno portato alla morte due professionisti. Il primo è un avvocato deceduto per un'overdose. Il secondo è un funzionario dell'ambasciata brasiliana. Entrambi sono morti dopo aver assunto Ghb.

 

Per questo motivo adesso le indagini si concentrano su chi abbia venduto la sostanza, solitamente assunta per aumentare il piacere sessuale e spesso utilizzata per stordire le vittime di violenza sessuale.

 

Due morti e un unico fascicolo, il terzo che vede protagonista le droghe sintetiche, il primo in cui si ipotizza l'accusa di "morte come conseguenza di altro reato", dove per " altro reato" si intende lo spaccio di Ghb. Fascicoli diversi si sono intrecciati tra i corridoi della procura di Roma. L'indagine sul Ghb era ancora in corso quando sul tavolo del sostituto procuratore Maurizio Arcuri è arrivato il caso del diplomatico brasiliano.

 

DROGA DELLO STUPRO 4

Era il 7 aprile del 2020 e poche ore prima la moglie di A.S.G. aveva trovato il corpo del marito riverso sul letto, nudo, nella sua casa di Monteverde. Le indagini del pubblico ministero hanno permesso di risalire a due persone che non avrebbero tempestivamente allertato i soccorsi. Erano i due amici con cui la vittima si dilettava a praticare bondage, assumendo, a quanto pare, anche droghe sintetiche. Uno dei due è un ex capitano dei carabinieri che in passato, in Lombardia, aveva avuto già problemi con la droga. Le indagini, nel 2020, avevano permesso di risalire a chi, secondo la procura, avrebbe potuto salvare la vita del diplomatico e non ha mosso un dito e il procedimento è ancora in corso. Adesso, la nuova inchiesta punta a scoprire chi lo ha ucciso vendendogli quella droga tanto semplice da comprare quanto letale.

 

Agli atti delle due indagini con cui nella Capitale è stato fermato il giro di fentanili e di nuove sostanze psicotrope ci sono infatti le telefonate degli assuntori al 118. «Mi serve un'ambulanza, c'è un ragazzo che ha una crisi psicotica e sta facendo un casino terrificante..corre per tutto il bed and breakfast ho paura che si butta dalla finestra » , urla al telefono uno degli indagati intercettato il 9 dicembre 2019. «Il mondo delle nuove sostanze psicoattive - confermano gli atti - si contraddistingue per la rilevanza e diffusione di preoccupanti episodi di intossicazione acuta e reazioni avverse registrate in danno degli assuntori». Il fenomeno è inarrestabile.

DROGA DELLO STUPRO SEQUESTRATA ROMA

 

Nei laboratori in giro per l'Europa vengono inventate sostanze sempre nuove, molecole che agli occhi della legge neanche esistono e che spesso vengono alla luce solamente in seguito all'intervento dei medici, quando una serata all'insegna dello sballo si trasforma in tragedia. È una corsa contro il tempo. Dal 2005 ad oggi gli inquirenti ne hanno classificate quasi 500.

 

L'inchiesta del pm Guccione ha però una peculiarità: è stata condotta su sostanze stupefacenti che in realtà non erano ancora state classificate come tali. "Aiuto, il ragazzo ha una crisi, si butta dalla finestra" Agli atti i pm hanno messo le telefonate al 118 degli assuntori di droga dello stupro Palazzo Madama Agli atti del pm la consegna di una bottiglia da 400ml di Gbl nei pressi del palazzo del Senato.

 

Tommaso Cerno, "Il senatore"

Gli spacciatori intercettati lo chiamano il "senatore" o "il politico". Ma negli atti viene rivelata la sua identità: è il parlamentare Tommaso Cerno. Senatore eletto con il Partito Democratico, quindi confluito nel Gruppo Misto e infine rientrato tra i ranghi del Pd, il politico viene citato dagli investigatori come un acquirente di cocaina.

TOMMASO CERNO

 

È tutto scritto nelle carte. In quegli atti  emerge che i clienti più importanti venivano coccolati recapitando la droga dalle parti di piazza Venezia, in piazza Navona o a due passi da Palazzo Madama, dove un corriere è stato fermato mentre vendeva 400 millilitri di Gbl.

 

Compaiono anche alcune compravendite di cocaina. Tra queste ce ne sono quattro che riguardano il senatore Cerno.

 

I capi della banda di pusher, Clarissa Capone e Danny Beccaria, "cedevano sostanza stupefacente del tipo cocaina a S.M. che la ordinava anche per conto di Tommaso Cerno", si legge negli atti. L'episodio si riferisce al 9 settembre del 2019, quando 930 euro di polvere bianca sarebbero finite nelle mani dell'onorevole.

 

Un'altra vendita sarebbe avvenuta tre giorni dopo. E poi ancora il 10 e il 25 ottobre, con due consegne a domicilio. Gli uomini del Nas hanno ricostruito l'identità del senatore partendo da alcune telefonate intercettate: "Calcola che quando ci stava il Festival del Cinema io là ci andavo con lo zainetto pieno... cioè ci stavano giornalisti... cioè ci stava di tutto e di più... e da là poi so... sono arrivata ad un politico...", diceva al telefono Clarissa Capone.

 

TOMMASO CERNO

E ancora: "Sto andando dal politico che abita vicino la Cassazione", dice. E poi: "le consegne ai politici...si calcola che parlavo con l'assistente, poi quando arrivavo a casa ci stava lui, il politico".

 

La posizione di Cerno

Cerno, ascoltato dagli investigatori, ha chiarito la sua posizione. E ieri ha spiegato: "A quel tempo aveva una relazione con una persona che ha avuto problemi con la giustizia e che ha frequentato casa mia, ma non ho mai avuto rapporti con i pusher arrestati. Evidentemente non era la persona giusta ma io non ho compiuto alcun reato e non c'entro nulla con questa inchiesta".

Ultimi Dagoreport

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)