khalifa haftar

CATTIVA SIRTE – HAFTAR CONQUISTA DOPO TRE ORE DI BATTAGLIA LA CITTÀ NATALE DI GHEDDAFI, CHE SI TROVA IN UNA ZONA MOLTO RICCA DI PETROLIO E DOPO LA CADUTA DEL RAÌS ERA STATA LA PRIMA ROCCAFORTE DELL’ISIS NEL MEDITERRANEO – ORA CI SARÀ ANCORA PIÙ PRESSIONE SUL GOVERNO DI UNITÀ NAZIONALE DI SERRAJ – VIDEO

 

 

 

 

1 – L'AVANZATA DI HAFTAR: «SIRTE È NOSTRA»

Francesco Battistini per il “Corriere della Sera”

sirte conquistata dalle truppe di haftar 2

 

Jihad, aveva promesso. E jihad sia. L' Epifania del generale Khalifa Haftar, che tanti avevano sfottuto per l' interminabile assedio di Bengasi, che pochi avevano preso sul serio quando in aprile era iniziato quello di Tripoli, si manifesta in un nuovo teatro della nuova guerra libica: Sirte.

 

sirte

Bastano tre ore, e la Brigata Madkhalita 210 finanziata dai sauditi con la 604 dell' Esercito di liberazione nazionale (Lna) partita dalla Cirenaica, assieme a una nuvola di milizie jihadiste delle unità d' élite Al Saiqa, di mercenari arabi sudanesi Janjaweed e di soldati dell' opposizione ciadiana - tutti salafiti ben conosciuti per una certa quantità di crimini di guerra compiuti nel Darfur, a Kufra e a Sabha -, bastano tre ore ed eccoli entrare nella città natale di Gheddafi, 450 km da Tripoli, nella prima grande roccaforte che l' Isis riuscì a impiantare sul Mediterraneo, nel terminal delle grandi carovane e soprattutto nel centro di controllo della Mezzaluna petrolifera. «Sirte è liberata», annuncia un portavoce del generalissimo, Ahmed al Mismari: «Abbiamo preso la città lungo tre direttrici via terra e via mare, con un attacco ben pianificato e preventivo». Prima arrivando al porto e poi alla base aerea di Qardabiya, una delle più grandi della Libia, per chiudere l' avanzata al campo meridionale militare di Saadi e al quartier generale della brigata Tefrafet, fedele al governo di Tripoli. «Sirte era il covo dell' Isis, di Al Qaeda e dei criminali che attaccavano i pozzi del petrolio».

LUIGI DI MAIO KHALIFA HAFTAR

 

Non è chiaro quanta parte della città sia sotto il controllo dell' Lna. La tv Al Arabiya dice tutta, e manda in onda i festeggiamenti della popolazione nel quartiere numero 3 fra clacson, nuvole di fumo, proclami delle milizie. Un sito gheddafiano, sede in Spagna, pubblica le foto dei primi tank di Haftar nelle caserme di Sirte. Testimonianze dirette raccolte dal Corriere confermano che l' Lna è entrato in città da almeno venti accessi a est e da sud.

 

MACRON HAFTAR

Ma sembra che diverse zone siano ancora contese e sia forte la resistenza delle milizie di Misurata, quelle che nel 2016 hanno cacciato l' Isis e che sono inquadrate nell' operazione «Vulcano di rabbia» messa in piedi dal Governo d' accordo nazionale di Tripoli (il Gna di Fayez Serraj, riconosciuto dall' Onu) per contrastare l' offensiva di Haftar. Molti misuratini sono arretrati, altri resistono. «Le nostre truppe si preparano a sferrare l' attacco per il controllo di tutte le vie di collegamento - dice il portavoce del generale -, vogliamo isolare il nemico dalle linee di rifornimento di Misurata».

 

sentenza in piazza a sirte

Anche l' aeroporto di Gardhabie sarebbe stato consegnato agli ufficiali dell' Lna, «in cambio d' un salvacondotto per la ritirata». Durante la presa della città, Sarraj è ad Algeri col ministro degli Esteri turco Cavusoglu, per convincere i vicini a sostenere la difesa di Tripoli. Un suo portavoce (che ormai parla attraverso l' agenzia turca Anadolu) si limita a riconoscere che «il criminale di guerra» Haftar sta cercando di conquistare la parte orientale di Sirte. Nient' altro.

AL SERRAJ ERDOGAN

 

blasfemo giustiziato a sirte

La svolta è militare e politica. Perché rivela come l' Lna abbia ricevuto stavolta le armi che chiedeva, per conquistare Sirte. E perché la caduta d' una città-simbolo si ripercuote sull' assedio di Tripoli: «L' escalation nella capitale è molto probabile», riconosce l' Ue, lasciata a casa con la sua quasi inutile missione diplomatica dopo la strage dei cadetti. «Dietro quel massacro c' è forse la mano d' un Paese che finanzia Haftar», rivela l' inviato dell' Onu, Salamé, accennando velatamente agli Emirati arabi. «Tenetevi pronti per la Libia», dice il presidente turco Erdogan agli uomini dei suoi servizi segreti Mit: i primi soldati sono arrivati e ora l' accelerazione di Ankara è inevitabile. «Haftar, i turchi sono con noi - aveva detto un ministro di Sarraj qualche giorno fa -: non ti resta che arrenderti o suicidarti». La risposta è arrivata da Sirte.

sirte conquistata dalle truppe di haftar 1

 

2 – CAROVANE E PETROLIO, PERCHÉ ORA TRIPOLI È ANCORA PIÙ DEBOLE

Marta Serafini per il “Corriere della Sera”

 

1 Perché la città di Sirte è considerata particolarmente strategica?

Importante per il suo porto e punto di arrivo e di partenza delle carovane sahariane, è stata denominata in passato anche Gasr Zaafràn, per la coltura, un tempo molto estesa, dello zafferano e per l' estrazione del sale. Centro principale della regione costiera della Sirtica, e più in generale della Tripolitania, oggi è una delle principali regioni petrolifere del mondo. La zona è attraversata dagli oleodotti che uniscono pozzi petroliferi ai porti di imbarco: Zelten e Raguba con Marsa Brega, Hofra e Ora con il terminale di Ras Lanuf.

 

sirte conquistata dalle truppe di haftar 5sirte goversata da is

2 Cosa ha a che fare Sirte con il colonnello Gheddafi?

LUIGI DI MAIO KHALIFA HAFTAR

Muammar Gheddafi è nato il 7 giugno del 1942 in una tenda di Qasr Abu Hadi, a 20 chilometri da Sirte. Dopo la conquista del potere nel 1969, Gheddafi ha fatto di questo centro una vera e propria vetrina del suo regime, avviando un ampio programma di lavori pubblici per trasformare l' allora villaggio in una piccola città. A partire dal 1988 il Parlamento libico e diversi dipartimenti governativi sono stati spostati da Tripoli a Sirte benché Tripoli sia rimasta formalmente la capitale del Paese. Ed è sempre a Sirte, il 20 ottobre 2011, che Gheddafi è stato catturato e ucciso mentre i combattenti ribelli prendevano la sua città, distruggendola. Sei mesi dopo la fine della guerra civile, quasi 60 mila abitanti, più del 70 per cento della popolazione precedente alla guerra civile, sono tornati.

sirte conquistata dalle truppe di haftar

 

3 Sirte è stata sotto il controllo dell' Isis?

LIBIA - MILIZIE DI HAFTAR

Sì. La città è caduta nelle mani delle milizie jihadiste a inizio 2015, in uno dei momenti di massima espansione del gruppo terroristico in Libia. Da qui l' Isis ha preso il controllo di parte dei giacimenti petroliferi nella regione e ha imposto il rispetto della sharia e il pagamento di tasse ai cittadini, secondo un modello adottato anche in Siria e Iraq. Poi a dicembre 2016, dopo cinque mesi di combattimenti, le forze filogovernative fedeli al governo di Fayez Sarraj, con il supporto dei raid statunitensi e delle milizie di Misurata, sono riuscite a sconfiggere i jihadisti dello Stato islamico.

KHALIFA HAFTAR

 

4 Cosa significa la caduta di Sirte sotto il controllo delle forze del generale Khalifa Haftar?

sirte conquistata dalle truppe di haftar 4

A livello strategico può voler dire molto: ora quest' area potrebbe essere usata dall' uomo forte della Cirenaica e dalle sue milizie - il Libyan National Army - come punto più avanzato da cui mettere maggior pressione a Misurata e, di riflesso, anche alla stessa Tripoli, dove ha sede il governo di unità nazionale guidato da Sarraj.

LIBIA - LA BATTAGLIA DI SIRTELIBIA - LA BATTAGLIA DI SIRTEKHALIFA HAFTAR KHALIFA HAFTAR LIBIA - LA BATTAGLIA DI SIRTEISIS BOMBARDA SIRTE IN LIBIA sirte conquistata dalle truppe di haftar 3ISIS BOMBARDA SIRTE IN LIBIA a sirte ragazzi frustati per aver bevuto alcolISIS BOMBARDA SIRTE IN LIBIALIBIA - LA BATTAGLIA DI SIRTE

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...