Alice D' Este per il “Corriere della Sera”
Ha parcheggiato la sua utilitaria vicino all'ingresso ed è entrata. «Buongiorno, sono qui per il rinnovo della patente», ha esordito. Quando lo scorso mese dopo aver festeggiato 100 anni Candida Uderzo, classe 1922, si è presentata in autoscuola non hanno avuto dubbi: la signora ci vede benissimo, ragiona e sa guidare. Risultato? Patente rinnovata fino al 2024, quando di anni ne avrà 102.
Ci racconta com' è andata?
«Io guido da sempre. Mi piace essere autonoma anche per non pesare su mio figlio. Questo rinnovo mi rende felice e mi farà sentire libera ancora per un po'. Sono fortunata: ho 100 anni, essere così in salute stupisce anche me. Non prendo mai medicinali, al massimo ogni tanto qualche pastiglia per dormire».
È sempre stata così energica anche da giovane?
«Direi di sì. Mi sono sempre mossa in autonomia, in auto o in bici. Da giovane ho anche guidato la moto di mio marito e fatto qualche capitombolo di cui porto ancora i segni. Ma in ospedale ci sono andata una volta sola per un'ernia. L'unica sfortuna grossa che mi è capitata è stata perdere mio marito da giovane. Vittorio è morto quando io avevo 52 anni e lui 54».
Ed è in quel momento che lei ha deciso di non fermarsi
«Sì, ho pensato che rimanere vivi voleva dire godersela fino in fondo. E non rinunciare a nulla. Come prima cosa ho cominciato a marciare».
A marciare?
«Sì, ha presente le camminate non competitive? Andavo con le mie amiche a fare lunghe passeggiate. Mi ha aiutato molto a superare il lutto. Una volta in pensione mi sono iscritta al gruppo marcia Laverda di Breganze. E da quel momento non ho perso un'uscita. Ogni domenica alle 6 mi trovate sull'uscio di casa pronta a partire. Mi piace molto e non ho nessuna intenzione di smettere».
Crede che sia lo sport il segreto del suo essere così in salute?
«Non lo so, certamente aiuta. Ma il segreto in realtà è che sono stata fortunata. Mangio di tutto, non rinuncio nemmeno a mezzo bicchiere di vino a pasto e mi sono sempre appassionata alla vita. Mi piaceva andare in montagna, a funghi. Finché ho potuto l'ho fatto qui vicino nel Comune di Gallio, ora cerco di andare più vicino altrimenti mio figlio si preoccupa».
Com' era da giovane?
«Facevo la magliaia e aiutavo nei campi fratelli e cugini. Mi piaceva raccogliere le ciliegie. In famiglia eravamo in sette, due femmine e cinque maschi. Solo mia sorella è ancora viva, ha 95 anni e spesso vado a trovarla in bicicletta. Vado da lei, dai miei amici, esco. Mi piace parlare con la gente, scambiare opinioni sulle cose di tutti i giorni».
A 100 anni si informa ancora?
«Certo, perché non dovrei? Seguo i telegiornali, a volte ritaglio anche gli articoli che mi piacciono di più. E ci vedo ancora benissimo: riesco a leggere il giornale senza occhiali».
Suo figlio che ne pensa?
«Del rinnovo? Non se lo aspettava e si preoccupa un po'. Dice che d'ora in poi se non gli racconterò ogni volta dove sto andando mi metterà il Gps in auto per controllarmi (ride, ndr )».