quotidiani giornali giornale quotidiano cartaceo edicola

CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! - OCCHIELLO DAL “FATTO QUOTIDIANO”: “WALL STREET ‘JOURNALE’”. ’O JOURNALE ’NNAMMURATO - IL “CORRIERE DELLA SERA” INTERVISTA IL REGISTA GIOVANNI VERONESI: “BIGIAVO SCUOLA ‘TUTTI I WEEKEND’ PER SEGUIRE LA VALANGA AZZURRA”. MARINAVA LA SCUOLA ANCHE DI DOMENICA? – “REPUBBLICA” SULLA PRIMA UDIENZA DEL PROCESSO CHE HA VISTO IN AULA GINO CECCHETTIN, PADRE DI GIULIA, UCCISA DAL FIDANZATO FILIPPO TURETTA: “QUELLE 4 ORE IN SILENZIO AD ASCOLTARE IL GIOVANE CHE ‘LE’ HA PORTATO VIA LA FIGLIA”. IL GENDER DILAGA...

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi” (http://www.stefanolorenzetto.it/pulci.htm)

 

 

feltrinelli, achille bertolucci

Gian Guido Vecchi recensisce sul Corriere della Sera, di cui è vaticanista, il volume su Paolo di Tarso scritto dal cardinale Gianfranco Ravasi, uno degli uomini più colti di questo secolo. S’intitola Ero un blasfemo, un persecutore e un violento (Cortina editore). Il titolo è l’autoritratto sintetico fornito dall’apostolo stesso, da taluni studiosi ritenuto il vero fondatore del cristianesimo, che era ebreo eppure rivendicava orgogliosamente la propria cittadinanza romana.

 

Come mai? Un privilegio particolare? O un fatto normale? Vecchi risolve la questione nello spazio di una parentesi: «Un cittadino romano chiamato Paolo (nell’impero, duemila anni fa, valeva lo ius soli)». Sicuro? Paolo ha con il tribuno Claudio Lisia (il comandante romano della guarnigione presente a Gerusalemme che, attorno al 57-58, lo salvò da un tentativo di linciaggio da parte degli ebrei sulla spianata del Tempio) questo dialogo riferito negli Atti degli Apostoli: «Allora il tribuno si recò da Paolo e gli domandò: “Dimmi, tu sei cittadino romano?”.

 

Rispose: “Sì”. Replicò il tribuno: “Io questa cittadinanza l’ho acquistata a caro prezzo”. Paolo disse: “Io, invece, lo sono di nascita!”» (At 22, 27-28). Premio ai suoi genitori o avi per un servizio reso all’impero e trasmissibile per linea di sangue, o legato a meriti della città. Di certo lo ius soli non c’entra nulla. Altrimenti anche Gesù, la Madonna e san Giuseppe, nonché tutti gli ebrei di Galilea e Giudea, sarebbero stati cittadini romani. Che ne dice il cardinale Ravasi?

 

fatto quotidiano, journale

•••

Su Instagram, l’editore Feltrinelli reclamizza così la partecipazione della sua autrice Concita De Gregorio al programma Quante storie su Rai 3 con il libro In mezzo a un milione di rane e di farfalle: «Per dirla come il poeta Achille Bertolucci “Assenza, più acuta presenza”. In fondo è sempre vero che chi ci manca è sempre presente nei nostri pensieri, molto più di chi c’è». Il famoso tallone di Achille. (Il poeta, morto nel 2000, si chiamava Attilio Bertolucci).

 

•••

Occhiello dal Fatto Quotidiano: «Wall Street Journale». ’O journale ’nnammurato.

 

•••

«Come racconta Lorenzo Dal Boca (“Maledetti Savoia” Piemme) i ribelli e i cafoni “avrebbero trovato il fatto loro in un bel campo di concentramento in Patagonia”», scrive Francesco Merlo, rispondendo a un lettore della Repubblica nella rubrica Posta e risposta. Ma l’autore del saggio si chiama Lorenzo Del Boca ed è stato per un decennio presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti.

 

ansa, quattro metri cubici di acqua

•••

Dall’Ansa: «“Benvenuti a Bonaire”, recitano i cartelli sul parking del complesso di negozi alle porte di Valencia, il più grande della città, dove solo quattro giorni dopo la catastrofe i militari dell’Unità di emergenza dell’esercito (Ume) sono riusciti a entrare con i vigili del fuoco dopo aver drenato per 24 ore con le pompe idrovore i quattro metri cubici di acqua che hanno sommerso l’intero parcheggio sotterraneo». Impressionante! Infatti 4 metri cubi corrispondono a 4.000 litri, il volume di una piscina gonfiabile per bambini. Il soggiorno di una casa misura mediamente 50-60 metri cubi.

fatto quotidiano, morto per monetizzare

 

•••

Il sito del Fatto Quotidiano Magazine dà notizia di un’intervista che Francesca De André, figlia di Cristiano e nipote di Fabrizio De André, ha rilasciato a Novella 2000 e lo fa con il seguente titolo: «“Mio padre continua a riarrangiare i brani di mio nonno morto per monetizzare, ha sempre lasciato che le sue miserie prendessero il sopravvento…”: così Francesca De André sul papà Cristiano». Quindi Fabrizio De André morì per monetizzare. Questi genovesi!

 

•••

Riferendosi a Oscar Luigi Scalfaro, il direttore della Verità, Maurizio Belpietro, nell’editoriale di prima pagina scrive: «Dopo il Campanaro, l’uomo del “non ci sto” a farsi processare». Il «non ci sto» (sottinteso «io», prima persona singolare) avrebbe richiesto la stessa categoria grammaticale nel successivo predicato verbale, quindi «a farmi processare», non «farsi». La frase continua così: «Venne Carlo Azeglio Ciampi che, in maniera più discreta e meno proterva, ha proseguito l’opera». Il primo verbo al passato remoto («venne») avrebbe richiesto preferibilmente, per coerenza, lo stesso tempo nel secondo verbo: «Proseguì».

 

•••

Sommario di un titolo della Repubblica sulla prima udienza del processo che ha visto in aula Gino Cecchettin, padre di Giulia, uccisa dal fidanzato Filippo Turetta: «Quelle quattro ore in silenzio ad ascoltare il giovane che le ha portato via la figlia». Il gender dilaga.

 

•••

la repubblica, le al posto di gli

Il Corriere della Sera intervista il regista Giovanni Veronesi, al quale nel titolo viene attribuita questa affermazione: «Bigiavo scuola tutti i weekend per seguire la Valanga Azzurra». Caspita, riusciva a marinare la scuola anche di domenica?

 

•••

«Un gran rifiuto scuote il mondo della gastronomia italiana. È quello di Benedetto Rullo, Lorenzo Stefanini e Stefano Terigi, gli chef del ristorante Il Giglio di Lucca. I tre hanno comunicato alla guida Michelin di rinunciare alla loro (meritatissima) stella». Così comincia sul Giornale un articolo di Andrea Cuomo. Che più avanti specifica: «Si tratta di tre giovani entusiasti che nel 2019 avevano ottenuto il massimo riconoscimento». Per la verità, il massimo riconoscimento attribuito dalla Guida Michelin sono le tre stelle, come dovrebbe ben sapere Cuomo, che scrive abitualmente di gastronomia.

 

•••

Dall’Ansa: «Piccolo pasticcio al Sinodo sulle benedizioni gay». Si è tenuto un sinodo avente per tema le benedizioni ai gay? No? Allora si doveva scrivere: «Sulle benedizioni gay piccolo pasticcio al Sinodo».

Ultimi Dagoreport

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...