prete suora bacio

CHE LAVORO FANNO GLI EX PRETI E LE EX SUORE? - QUANDO UN RELIGIOSO PER QUALSIASI MOTIVO APPENDE L’ABITO AL CHIODO SONO GUAI PERCHÉ SPESSO NON RIESCONO A TROVARE UN'OCCUPAZIONE, ANCHE SE HANNO OTTIME REFERENZE –  PER I SACERDOTI È PIÙ FACILE CHE PER LE MONACHE. LA STRADA PIÙ PERCORSA È QUELLA DELL’INSEGNANTE DI RELIGIONE, MA NON È COSÌ SEMPLICE COME SEMBRA…

 

prete

 

Mauro Leonardi per www.agi.it

 

Quando nel parlare comune ci si riferisce alle persone in difficoltà, in genere si intendono categorie che già si conoscono, quelle che bene o male ricevono visibilità o anche aiuto, come per esempio i migranti. Esiste però anche la realtà di chi ha intrapreso un cammino religioso e per qualsiasi motivo ad un certo punto se ne trova fuori.

 

suora

Non si tratta solo di sopravvivenza materiale, che è già una priorità assoluta, ma anche dell'aspetto emotivo e affettivo che va rimodulato e ricreato. Si tratta di provare a far ripartire una rete di affetti e di legami, magari lasciati prima della scelta vocazionale, e non più ritrovati all'uscita. Il tentativo del blog Come Gesù si muove in questa linea cercando non solo di far trovare un lavoro all'ex prete o alla ex suora, ma anche di creare un "cordone umanitario" che rompa la solitudine.

DON MAURO LEONARDI

 

Don Mauro Leonardi, con la sua iniziativa di cercare lavoro per ex-preti ed ex-suore attraverso il suo blog Come Gesù ha scatenato un bel vespaio... Me ne sono accorto anch'io!

 

Com'è andata?

Don Patricello racconta che quando diventò parroco nella Terra dei Fuochi la gente si rivolgeva a lui per qualsiasi cosa: all'inizio si meravigliava, poi capì: non c'era nessuno ad aiutare i poveretti e perciò la gente si rivolgeva al prete. A me è accaduto qualcosa del genere. Grazie al blog, ai social, ai libri, alla televisione, ho una certa visibilità, e così di tanto in tanto c'è chi mi manda Curriculum: in genere rispondevo di non poter fare nulla ma poi, soprattutto quando mi sono cominciate ad arrivare richieste di ex-suore ed ex-preti, mi sono detto: davvero non posso fare nulla?

 

Perché in realtà cosa succede?

prete 7

La situazione più difficile riguarda le ex-suore. Per quanto riguarda gli ex-preti, soprattutto se pensiamo alle diocesi più grandi ed organizzate (per esempio Roma o Milano) i vescovi trovano spesso - anche se non sempre - il modo di aiutare. Una strada, frequentemente, è quella dell'insegnante di religione. Un esempio fulgido, ma che può ingannare, è quello di Vito Mancuso. Che dietro di lui aveva una personalità lungimirante come quella del Cardinal Martini. Mancuso si è fatto prete a 23 anni e dopo un anno ha chiesto la dispensa. Da lì è iniziata la sua carriera di teologo, saggista e scrittore ma, ovviamente, non va sempre bene come a lui.

PRETE DI COLORE

 

In che senso?

Quando un prete lascia dopo un anno è una cosa, se accade dopo dieci anni o dopo venti, o pure di più, è un'altra. Sia chiaro che io non voglio gettare la croce addosso alle istituzioni, che rispetto a tanti anni fa sono, a riguardo, molto cambiate in positivo. Un tempo chi lasciava era solo visto come "un traditore" o "una traditrice", adesso, spesso, non è più così anche se, a onor del vero, quà e là questa mentalità esiste ancora. Però neppure si può tacere che i problemi esistono eccome, anche dal punto di vista psicologico.

 

Può spiegare meglio?

DON MAURO LEONARDI

È la fiera dei non detti. Noi ti aiutiamo a fare l'insegnate di religione, o quest'altro lavoro, ma tu, ovviamente, non c'è bisogno che faccia sapere che eri suora ... capisce? Si usano questi eufemismi, questi giri di parole. In tal modo si getta un giudizio pesante come il piombo su un pezzo di vita importante, magari, tra una cosa e l'altra, durato vent'anni: perché dovrei vergognarmi di aver provato a fare la suora e di non esserci riuscita? Oppure il prete? Oltretutto, magari la colpa di quello che viene visto come fallimento non è poi solo del singolo ...

 

Però?

suora

Però il problema, prima che ideologico, è assolutamente pratico. Pensiamo ai casi normali, che non sono quelli dei preti giovani e brillanti delle diocesi prestigiose come quello di Vito Mancuso, ma quelli di suore (magari straniere) che hanno fatto parte di congregazioni o monasteri piccoli, che contano poche unità. Spesso, per entrare nell'ordine, hanno lasciato tutto: che so, anche la patente di guida. Se fanno parte di ordini contemplativi, magari, sebbene siano persone colte (a volte anche dotte) non hanno corrispondenti titoli di studio. A volte, se la scelta è avvenuta in disaccordo con la famiglia, esiste poi anche la lontanza affettiva dai parenti. Si sentono dire (e anche con ragione): dieci anni fa, quando papà era allettato avevamo bisogno di te e tu non ci hai aiutato, adesso cosa vuoi da noi? La vita è dura per tutti, è già tanto se riusciamo a cavarcela da soli senza accollarci anche il peso della tua vita. Noi te lo avevamo detto che non eravamo d'accordo con la tua scelta ...

suora

 

Ma le consorelle o i confratelli dell'ex non aiutano?

prete 6

Dipende. Ci sono casi e casi. Pensi a chi lascia l'ordine per motivi di salute: smette perché non ce la fa a fare la vita della suora. Se non ce la fa dentro, crede ce la faccia fuori? E comunque, con tutta la buona volontà, un monastero di clausura che vede una consorella lasciare la comunità dopo vent'anni, per i motivi che siano, cosa può fare? Ha l' obbligo canonico di aiutare per un anno dal punto di vista economico, e questo lo fa, ma poi cosa succede? Un monastero di clausura non è un'agenzia di collocamento.

prete 5

 

Lei cosa propone?

Io non ho la bacchetta magica e non voglio gettare la croce addosso a nessuno. Ripeto, rispetto a qualche decennio fa, si sono fatti tanti passi in avanti, però il problema è lontano dall'essere risolto: e sto pensando solo al reinserimento nella società civile, figurarsi se penso a quello nella vita ecclesiale. Io, con le persone che collaborano al blog, posso magari aiutare a risolvere quache problema concreto, ma penso soprattutto di poter fare un certo lavoro di sensibilizzazione culturale, di cui ringrazio anche AGI. Dobbiamo essere noi, la società tutta, a dirci se ci va bene che dei nostri figli e delle nostre figlie rischino la vita "alla carta di Dio", e poi essere coerenti. Non possiamo essere tutti felici se le loro vocazioni vanno bene e poi lasciarli solo se vanno in modo diverso

prete 1prete 11prete 2

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…