papa francesco roberto gualtieri nicola zingaretti

CHE VOLEMO FA' PER IL GIUBILEO? - ROBERTO GUALTIERI E NICOLA ZINGARETTI SONO STATI RICEVUTI IN VATICANO PER UN INCONTRO DI MEZZ’ORA CON PAPA FRANCESCO - IL SINDACO E IL GOVERNATORE HANNO AVUTO DUE UDIENZE SEPARATE - MA SI SONO BEN GUARDATI DAL PARLARE DEL GIUBILEO: IN VATICANO LA PREOCCUPAZIONE PER L'EVENTO DEL 2025 E' ALTA - ROMA E' PIENA DI BUCHE, CINGHIALI, MONNEZZA: COME SARANNO ACCOLTI I 40 MILIONI DI PELLEGRINI PREVISTI? 

ROBERTO GUALTIERI PAPA FRANCESCO

Lorenzo De Cicco Franca Giansoldati per “il Messaggero”

 

I nomi di Roberto Gualtieri e Nicola Zingaretti ieri mattina spiccavano nella fitta tabella degli appuntamenti quotidiani di Papa Francesco, entrambi inseriti tra l'udienza al nuovo ambasciatore egiziano e la visita in Vaticano del presidente del Senato polacco. Il sindaco della Capitale e il governatore del Lazio hanno avuto due udienze separate, di mezzora ciascuna, per lo scambio degli auguri di inizio anno. 

 

PAPA FRANCESCO NICOLA ZINGARETTI

Un appuntamento sentito che nei pontificati precedenti veniva programmato congiuntamente e prevedeva, da parte del Papa, anche un discorso pubblico prima che Francesco decidesse di modificare il protocollo in vigore, in modo da ritagliarsi uno scambio di considerazioni a quattrocchi con entrambi sul lavoro svolto e quello da fare.

 

Così ieri mattina prima c'è stato il colloquio con il sindaco di Roma e successivamente quello altrettanto positivo con il presidente della Regione. Zingaretti ha annunciato che la Pisana donerà 10mila vaccini per l'Africa.

 

papa francesco 4

 «Lì - ha detto Zingaretti - solo il 7 per cento della popolazione ha completato il ciclo vaccinale, contro il 56 per cento della popolazione europea. Come in più occasioni ha sollecitato proprio Papa Francesco, bisogna darsi da fare perché tutti, in ogni angolo del mondo, possano difendersi dal Covid». Al termine dell'udienza con Gualtieri, Francesco ha voluto dire «grazie per il lavoro che state facendo, avanti e coraggio». 

 

ROBERTO GUALTIERI PAPA FRANCESCO

Il sindaco ha commentato ringraziando «il Santo Padre per le sue parole di incoraggiamento e per il suo impegno costante dalla parte dei più fragili». Con il Papa, Gualtieri ha parlato anche del piano freddo del Comune, di lavoro, ambiente e solidarietà. Non si è parlato invece, almeno ieri mattina, di Giubileo, ma in Vaticano la preoccupazione per l'evento del 2025 è sempre in sottofondo. I problemi che si sono accumulati in città in questi anni sono tantissimi, basta solo fare una passeggiata attorno a San Pietro per vedere strade sconnesse, immondizia, marciapiedi inservibili, persino il muro del Passetto di Borgo semi pericolante. 

 

ROBERTO GUALTIERI PAPA FRANCESCO

Ma tutto dovrà essere pronto tra meno di 3 anni con l'apertura della Porta Santa. Un maxi evento che dovrebbe portare in Italia, nell'arco di un anno, un flusso di 40 milioni di pellegrini. Il numero stimato è alto poiché si tiene conto di due variabili non indifferenti: la fine del Covid e la ripartenza del turismo religioso dopo tanti anni di fermo causato dalla pandemia. Il Vaticano ha già fatto presente all'Italia che i tempi stringono se si vogliono avviare quelle opere strutturali necessarie alla gestione di flussi tanto massicci. 

 

papa francesco 3

Al momento però non si è ancora vista all'orizzonte nessuna riunione bilaterale tra Italia e Santa Sede. Il governo ad oggi non ha fissato una riunione programmatica e così in Vaticano la preoccupazione si sta facendo palpabile. Al di là del Tevere però già si lavora sui contenuti religiosi e sugli appuntamenti tematici da mettere in agenda, riguardanti le maggiori sfide spirituali del momento. 

 

Dalla crisi della fede al grande divario tra Nord e Sud del mondo, ampliatosi ulteriormente con il Covid. Papa Francesco ha affidato la regia spirituale a monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione che sta mettendo a punto una squadra d'accordo con il pontefice.

 

 LE OPERE 

PAPA FRANCESCO

Una delle preoccupazioni maggiori del Papa - già condivisa con le autorità civili - riguarda la possibilità per i pellegrini di effettuare nel 2025 esperienze spirituali in totale sicurezza e in un ambiente decoroso, il che significa, per esempio, rivedere la viabilità attorno al Vaticano, la pedonalizzazione delle aree in cui si concentrano maggiormente le folle, individuare degli snodi logistici per la raccolta dei turisti negli aeroporti, sul raccordo anulare e nelle stazioni di maggiore transito. 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…