chiara ferragni

UNA CHIARA MANCANZA DI SEX APPEAL – LA FERRAGNI ALLE SFILATE DI HAUTE COUTURE A PARIGI HA SFOGGIATO LA STESSA SENSUALITÀ DI UN MANICO DI SCOPA - PRIMA IN ALBERGO HA MOSTRATO L’INGUINE AVVOLTO NELLA CALZA A RETE, MA L’EFFETTO NON HA ACCESO I PIPPAROLI - LA PERFIDIA DI "CHI": "SI MOSTRA SENZA MUTANDE, RADDOPPIA I CAPEZZOLI. E SENZA MAI ESSERE SEXY"

1 - CAPEZZOLI “DOPPIOPETTO”

Da “Chi”

chiara ferragni

 

Se Chiara Ferragni, 34 anni, nella solitudine della sua suite al Crillon si mostra senza mutande, fuori, col cappotto, raddoppia i capezzoli. E senza mai essere sexy

 

2 - CON L’ALTA MODA NON SIAMO PIÙ A CAVALLO

Azzurra Della Penna per “Chi”

 

Charlotte Casiraghi solca la passerella di Chanel sulla sella di un magnifico destriero.parte al passo, chiude al trotto. E lascia tutti senza fiato. È elegantissima nella sua mise da amazzone, d’accordo. Però del resto, del dopo, della moda che seguirà quella prima, viva e felice uscita della principessa monegasca ci si ricorda davvero poco.

 

chiara ferragni

Lo stesso vale per Dior. All'ingresso della sfilata passa, in compagnia della sorella Valentina, Chiara Ferragni, di verde vestita e con sopracciglia, in effetti, da Grinch. Roba che neanche Cara Delevingne (per la quale in ogni caso le sopracciglia sono il segno di distinzione). Dentro, comunque, in pedana, dopo che fuori si è consumata l'abbuffata di flash d'ordinanza, passa parecchio plissé.

 

chiara ferragni

Grigio. Roba che viene subito da chiedersi: dov'è finito il neo femminismo? E la "Diorevolution"? Perché scorre via - e sulla passerella dell'alta moda per di più - un'idea di donna così discreta, così sottotono? Maria Grazia Chiuri, direttrice  artistica della maison, tace. Ora se qualcuno pensa che divertire, essere leggeri, disegnare desideri voluttuosi come quelli sacrosanti e inspiegabili di possedere un paio di scarpe o una borsa, sia fuori luogo, ebbene, si sbaglia di grosso: già abbiamo capito che le nostre certezze si basano su assiomi traballanti, ci manca solo che tolgano il sorriso alla creatività.

 

Mentre ci si riflette su, scorrono le immagini della sfilata di Schiaparelli, che per lo meno è parecchio surreale, teatrale, seppure scandita dal bianco, dal nero e dall'oro. Prima, in ogni caso, ci tocca vedere entrare Kanye West con il passamontagna fetish e il completino, ca va sans dire, di pelle nera. Sembra più il personaggio dell'episodio cult per eccellenza del film cult per eccellenza, Pulp Fiction, che una guest star.

charlotte casiraghi a cavallo alla sfilata di chanel 4

 

Abbinata al rapper-musicista-produttore ed ex marito di Kim Kardashian c'è poi la nuovissima fidanzata Julia Fox. Anche lei è inguainata in un completo di pelle-seconda-pelle nera come la notte. C'è dunque lontananza -quella che è proprio come il vento - fra il preludio e l'opera, fra i lustrini degli ingressi e il pallore delle sfilate. Sembra di vedere nel controluce della passerella dell'alta moda un'a-mante ansiosa di leggere una lettera, che scopre di essere stata lasciata e cerca di cancel-lare il testo a furore di lacrime.

la sfilata di chanel 2

 

Che quando fuori c'è troppo rumore, dentro il silenzio è as-sordante. Lo ammette con rara sincerità e con apprezzabile candore Daniel Roseberry, direttore artistico della maison Schiaparelli: «La nostra ultima collezione è stata concepita in un breve periodo di speranza, ad aprile. I vaccini stavano di-ventando disponibili, viaggiare stava diventando di nuovo una possibilità. Potevamo imma-ginare che l'incubo collettivo fosse alle spalle, o almeno lo sarebbe stato presto. Eppure, ora, intrecciata a quella spe-ranza, c'è un senso di perdita. La perdita delle persone, la più straziante. Ma anche la perdi-ta della certezza. La perdita di un futuro collettivo». E la chiave è tutta qui, è dentro la parola "futuro".

charlotte casiraghi a cavallo alla sfilata di chanel 3

 

E se ora citia-mo Armavi o Versace non lo facciamo per camminare sul viale dei ricordi, ma soltanto per dire quello che i grandi sti-listi sanno fare meglio, quel-lo che li ha spesso avvicinati all'arte: i grandi disegnano il futuro e realizzano sogni, spes-so neanche ancora sognati. E così "re Giorgio", prima che le donne lasciassero il braccio dei loro mariti per entrare nei consigli di amministrazione, aveva già scelto per loro il look perfetto. E Gianni Versace, la sera, nascondeva la paura di quelle prime donne di potere di "non essere abbastanza" dentro abiti che le rendevano le creature più desiderabili del pianeta.

charlotte casiraghi a cavallo alla sfilata di chanel 2

 

Disegnare il futuro, dunque, realizzare sogni. Non nascondersi dietro la capacità, di certo mirabile, di stringere un corsetto, far girare una ru-ches, di realizzare un ricamo lieve come le ali di una farfalla odi accarezzare una spalla con un velo di chiffon. La scelta, allora, di fare sfilare donne di tutte le taglie e di tutte le età compiuta da Valentino sembra quasi un -meraviglioso, ci mancherebbe - esercizio di stile. Suonano per questo "lapi darie" e quasi di commiato le parole del direttore crea-tivo della maison Pierpaolo Piccioli: «Questa collezione interroga il corpo, sfida il ca-none.

 

charlotte casiraghi a cavallo alla sfilata di chanel 1

Lo fa dopo una lunga riflessione e per rappresentare un'idea più ampia di bellezza. Volevo che l'umanità fosse l'i-nizio e la fine del sogno e della magia della couture. E sarò per sempre grato a tutti coloro che hanno reso tutto questo realtà». Va bene, ma i sogni che la realtà la raccontano, la anticipano e la rendono deside-rabile e divertente nonostante tutto, che fine hanno fatto? 

chiara ferragnila sfilata di chanel 3chiara ferragni e fedez 2chiara ferragni sexy 1charlotte casiraghi a cavallo alla sfilata di chanel 5la sfilata di chanel 1chiara ferragni sexy 3chiara ferragni sexy 2chiara ferragni

Ultimi Dagoreport

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…