venezia ombrelloni piazza san marco

CI MANCAVANO SOLO GLI OMBRELLONI IN PIAZZA SAN MARCO . VENEZIA SI DIVIDE SULLE COPERTURE DI 9 METRI QUADRATI APERTE DAVANTI I CAFFÈ - LE ASSOCIAZIONI: "UN ABUSO". L'EX SINDACO CACCIARI: "SENZA TURISTI SI MUORE" – FATTURATI ANCORA FERMI AL 20% - PURE I PROGETTI PER SALVARE BASILICA E AREA MARCIANA DALL'ACQUA ALTA HANNO OTTENUTO IL PRIMO VIA LIBERA. TRA QUESTI UNA DIGA IN VETRO, COSTO 30 MILIONI DI EURO...

GIAMPAOLO VISETTI per la Repubblica

 

venezia ombrelloni piazza san marco

La pandemia accelera il cambiamento anche nel cuore della bellezza inventata dal mondo. Da domani, per la prima volta nella storia di Venezia, si potrà così bere un aperitivo sotto l'ombrellone, seduti dentro il cielo di piazza San Marco.

 

Esteti e associazioni denunciano già l'effetto- spiaggia, con la volgarità balneare che minaccia di dilagare poi anche nelle calli e sulle rive della capitale del turismo globale. I gestori dei caffè storici, impegnati a salvare dalla crisi i loro locali e 400 posti di lavoro, garantiscono invece che «armonia ed eleganza della Serenissima saranno rispettate».

 

La priorità, con le presenze turistiche crollate fino al 70% anche nel dopo-Covid, oggi è impedire che Venezia muoia, perdendo i suoi ultimi abitanti. Per questo il decreto rilancio del Governo ha sospeso il vincolo del via libera da parte della Soprintendenza, da sempre contraria ad abbattere il muro culturale dell'ombrellone nella piazza su cui s' affaccia la basilica più indimenticabile e fragile del pianeta.

 

venezia ombrelloni piazza san marco

Entro domani a mezzogiorno verranno così aperti tra i due lati delle Procuratie una sessantina di ombrelloni color crema, in stoffa impermeabile, quadrati, tre metri per tre.

 

Ad affittarli fino al 31 ottobre, termine ultimo del decreto governativo suggerito dal virus, i cinque caffè che hanno scritto la storia veneziana e creato il pettegolezzo internazionale: Florian, Quadri, Lavena, Aurora e Chioggia. Grazie agli ombrelloni i locali allargheranno gli spazi e aumenteranno i tavolini, internamente decimati dalle norme sul distanziamento sociale, anche quando sulla piazza picchia il sole, o scende la pioggia.

L'associazione Piazza San Marco guarda però anche oltre l'estate. Se con il freddo il contagio dovesse riesplodere, chiede di dotare gli ombrelloni di riscaldatori per tenerli pure in inverno e tutto l'anno.

 

venezia ombrelloni piazza san marco

A questi potrebbero aggiungersi tende e pannelli in plexiglas per riparare i turisti dal vento. «Se pensiamo che la realtà meriti di essere presa in considerazione - dice Claudio Venier, presidente dell'associazione che rappresenta locali e negozi di piazza San Marco - non possiamo più permetterci di discutere anni per stabilire se un ombrellone decora o rovina un luogo che da sempre appartiene a chi viaggia.

 

piazza san marco a venezia riapertura dopo il lockdown da coronavirus

La crisi economica innescata dalla pandemia, molto semplicemente, nell'Italia fondata sul turismo minaccia di mutare in rivolta sociale. I veneziani sono i primi a lottare contro i cafoni: adesso però devono fare di tutto per riportare la gente nel centro storico». Gli ombrelloni, oltre che tutti uguali, saranno in tinta con le tende delle Procuratie e con quelle dei palchetti che già ospitano le piccole orchestre dei caffè. Sotto i piedistalli anti-ruggine, sono stati montati gommini per proteggere gli antichi masegni in pietra.

 

«Tutto è a spese dei titolari dei locali - dice Venier, che nel suo caffè Al Todaro offre già ombrelloni affacciati sul bacino di San Marco - che hanno invece declinato l'offerta di ampliare del 50% i plateatici. Il problema, fino al vaccino anti-Covid, non è aumentare l'offerta turistica, ma qualificarla e renderla compatibile con un virus che isola. Ancora oggi il Florian è costretto ad aprire solo nel fine settimana, come Palazzo Ducale: per il motore del turismo italiano, in piena estate, sembra un film dell'orrore».

piazza san marco a venezia riapertura dopo il lockdown da coronavirus

 

Contrarie, con la Soprintendenza, associazioni che, come Italia Nostra, da sempre denunciano «svendita e mercificazione senza qualità» di Venezia, a partire dallo scandalo delle grandi navi lasciate passare a un soffio dai palazzi patrimonio dell'Unesco. Mobilitate da fine maggio, sostengono che «ridurre anche piazza San Marco al modello spiaggia con gli ombrelloni, accampando la scusa del virus, è l'atto estremo che legittima poi qualsiasi abuso in qualunque luogo del Paese».

 

Senza appello il giudizio dell'ex sindaco Massimo Cacciari, invece pro-ombrelloni. «Se non tornano i turisti - dice - Venezia è finita. Se vogliono sedersi all'ombra e all'asciutto, per mangiare nel luogo che hanno sognato per tutta la vita, facciamogli ombra e smettiamola di essere cretini apparendo intelligenti». Anche perché la rivoluzione, in piazza San Marco, con domani è solo all'inizio. Pure i progetti per salvare basilica e area marciana dall'acqua alta hanno ottenuto il primo via libera dal Provveditorato alle opere pubbliche.

CACCIARI SMORFIE

 

Tra questi una diga in vetro, costo 30 milioni di euro, impedirà gli allagamenti per maree fino a 110 centimetri. Sorpresa: con il precedente del Mose, rissa anche sul tentativo di impedire alla salsedine di corrodere l'icona dell'abbraccio tra Occidente e Oriente. Uno spettacolo tutto italiano: a cui assistere almeno seduti sotto un ombrellone.

 

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”