il video di celentano sui presentatori tv

CI SIAMO GIOCATI PURE CELENTANO – IL MOLLE-AGIATO PUBBLICA UN VIDEO IN CUI RANDELLA I PRESENTATORI DEI TALK CHE "UMILIANO" I NO VAX, ALLINEANDOSI SOSTANZIALMENTE CON CHI VA CONTRO IL FANTOMATICO "PENSIERO DOMINANTE" - DOPO LE IMMAGINI DEI CONDUTTORI E DEGLI SCAZZI CON GLI ANTIVACCINISTI IL CANTANTE DÀ SPAZIO A POVIA E A LUC MONTAGNIER CHIUDENDO CON IL SOTTOPANCIA: “PURE I NON VACCINATI SONO FRATELLI” - VIDEO

VIDEO: CELENTANO CONTRO I PRESENTATORI DEI TALK

Daniele Capezzone per "la Verità"

 

CELENTANO 19

Ci voleva Adriano Celentano, capace di essere libero, selvaggio, controcorrente. Ci voleva qualcuno in grado - senza annoiare, senza catoneggiare, senza ammorbare con lezioncine di semiologia - di far comprendere a tutti come funziona il meccanismo della comunicazione pandemicamente ossessiva e a senso unico. In un video di sei minuti pubblicato su Facebook, il Molleggiato, con tecnica quasi da Blob, ha proposto alcuni eloquenti spezzoni di trasmissioni dedicate ai dibattiti sul Covid, inframezzate da stralci di sue canzoni e da sottotitoli che rappresentano il commento del cantante.

 

il video di celentano sui presentatori tv 9

Qualcosa del genere Celentano l'aveva già pubblicata la scorsa settimana, in quel caso collocando tra i «buoni» Maria Giovanna Maglie. Stavolta coloro che escono particolarmente bene dal video sono il nostro direttore, Maurizio Belpietro, il vicedirettore della Verità, Francesco Borgonovo, il cantante Povia, il professor Ugo Mattei e il premio Nobel Luc Montagnier , ospite della manifestazione indetta a Milano da Gianluigi Paragone.

 

celentano

In sostanza, neanche troppo subliminalmente, Celentano invita a considerare con simpatia e attenzione quelli che, nelle arene tv, tengono vive le ragioni del dubbio, del dissenso, della critica alle tesi sostenute dalla maggioranza degli ospiti. Quando il dissenziente viene silenziato (anche dal conduttore), la didascalia di Celentano recita: «Gli interruttori sono molto più velenosi del virus».

 

il video di celentano sui presentatori tv 5

E quando il professor Agostino Miozzo, riferendosi a un interlocutore a lui sgradito, dice: «Credo che sia un ignorante e non dovreste farlo parlare», il sottotitolo lo fulmina: «Zittire chi la pensa diversamente?». E a chiosare tutto compare un'efficace battuta di Povia contro i televirologi: «Non riesco più a credergli, sono più star che medici». Altri momenti salienti sono quelli in cui, in una trasmissione, si consente a due interlocutori ostili di prendere in sandwich Mattei, di fatto impedendogli di completare il suo intervento, o quando - sul versante opposto - Alessandro Cecchi Paone sembra addirittura compiacersi del possibile abbandono dello studio da parte di una ospite a lui sgradita perché scettica sulla linea ufficiale filogovernativa.

celentano

 

Insomma, Celentano ha capito il giochino e lo svela a tutti, aggiungendo in sottofondo le sue note malinconiche («La situazione non è buona»). Ma attenzione: la parte più significativa del video è il finale. Dopo tanti spezzoni che descrivono una divisione aspra, sgradevole, lacerante, Celentano mostra la folla che ascolta Montagnier e sceglie come sottofondo l'Inno d'Italia. Scelta non casuale, che evoca unità anche nella diversità di convinzioni e di opinioni.

 

il video di celentano sui presentatori tv 4

Il Molleggiato lo scrive a chiare lettere: «Anche chi non si vaccina è tuo fratello». Il messaggio è che si può essere uniti al di là delle differenze. Anzi, una società ricca e vibrante è proprio quella in cui ciascuno sa ascoltare e rispettare un'opinione diversa dalla propria. Senza la tentazione di schiacciarla, umiliarla o silenziarla. Il Molleggiato verrà ascoltato? C'è da dubitarne, ma restiamo liberi di augurarcelo.

il video di celentano sui presentatori tv 8il video di celentano sui presentatori tv 1il video di celentano sui presentatori tv 3celentanoil video di celentano sui presentatori tv 6il video di celentano sui presentatori tv 10il video di celentano sui presentatori tv 2il video di celentano sui presentatori tv 7

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…