CI SIAMO "DATING" TANTO AMORE - NEL LIBRO "DIARIO EROTICO DI UN CYBERNAUTA" IL RACCONTO DI SESSO E RELAZIONI LIQUIDE TRA APP DI INCONTRI E SOCIAL - NON CONTA PIÙ CONOSCERSI MA ARRIVARE AL SODO: "INCONTRARSI E' FACILE, VOLERSI BENE IMPOSSIBILE. LA FINZIONE È PIÙ SEMPLICE DA RAGGIUNGERE ED È COME PIACE A OGNUNO DI NOI: PERFETTA NELLA SUA FALSITÀ"

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Alice Rosati per https://www.vanityfair.it

 

DIARIO EROTICO DI UN CYBERNAUTA DIARIO EROTICO DI UN CYBERNAUTA

Siamo mossi dal desiderio di provare nuove esperienze, ma non per forza di continuarle. Si può riassumere così l’approccio immediato e disinibito tra reale e virtuale che oggi rende le relazioni superficiali e volatili. Ne parla nel suo libro Diario erotico di un cybernauta, edito da L’Erudita, l’autore Tommaso Agnese che racconta l’incontro tra i due sessi nell’emisfero di Internet. Incontro mosso da curiosità e trasgressione, da noia e assuefazione, dove l’estetica gioca un ruolo fondamentale e dove tutto è spensierato e privo di valori vincolanti.

 

Un modo per superare i propri limiti, per provare la promiscuità e in cui il filtro della tecnologia tra due persone è da considerarsi normale. Per Agnese, siamo tutti un po’ cybernauti erotici, viaggiatori che vivono il sesso attraverso la tecnologia, e tornare indietro è difficile.

 

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«L’invenzione dei social rappresenta una vera e propria rivoluzione nelle relazioni umane. Tutti gli individui sono raggiungibili, tutti teoricamente possono scriversi tra di loro, parlarsi, videochiamarsi e poi incontrarsi. Non servono numeri telefonici, basta scoprire il nome di una persona, aggiungerla e provare a relazionarsi con lei. Molto spesso non ci accorgiamo di questo cambiamento in atto, ci sembra tutto così normale, e invece è qualcosa di completamente diverso rispetto al passato.

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Non esistono più i sei gradi di separazione. E le applicazioni d’incontri portano tutto questo all’estremo, le persone vengono giudicate in base alle foto, il primo metro di selezione diventa puramente estetico. Poi, a seconda del desiderio di trsgressione degli utenti, ci si può incontrare subito, consumare un rapporto sessuale o uscire fuori a cena, e nel mondo virtuale questo desiderio è molto più disinibito, veloce, diretto», afferma Tommaso Agnese.

 

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Ai tempi di Tinder e delle app di dating online, conoscersi è più facile, ma amarsi è più difficile, se non impossibile. «Il mondo virtuale è molto più promiscuo: dopo un primo appuntamento si finisce a letto insieme e da lì si continua la propria ricerca. Si cambia partner in continuazione, come se si sfogliasse un album di figurine», dice Agnese. «Il protagonista del mio romanzo, dopo ogni avventura nata sul web, si sente vuoto perché le emozioni diminuiscono e la condivisione è sempre più inesistente.

 

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Con la mia indagine ho scoperto proprio questo, che la continua conoscenza del nuovo, inteso come involucro esteriore privo di contenuti condivisi, porta gli individui a non essere mai sazi e a desiderare sempre di più. Oggi le relazioni sono bombardate da mille input esterni, è difficile capire chi si ha veramente davanti. Tutto è filtrato dalla tecnologia e il web spesso e volentieri ci permette di essere chi vogliamo, di inventarci un personaggio. La realtà diventa dunque più sfuggente e le relazioni più complesse».

 

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La città che fa da sfondo al romanzo di Tommaso Agnese, guarda caso è Milano, città dei single, tentatrice e sfaccettata. Dove incontrare persone realmente interessate è un lusso e il ghosting (l’arte di sparire senza dare spiegazioni) è la regola.  Se sui social «sharing is caring», quando si parla di sentimenti reali è meno scontato. E chi crede ancora nella possibilità di un incontro fortuito sul tram, rimarrà deluso: «Quando ho visto Blade Runne 2049 al cinema ho pensato che il nostro futuro sarà proprio così. Vivremo delle relazioni, delle storie d’amore con degli ologrammi programmati con intelligenza artificiale. Perché? Perché è più facile, la finzione è sempre più semplice da raggiungere ed è esattamente come piace ad ognuno di noi. Perfetta nella sua falsità», conclude Tommaso Agnese. E la solitudine è il lato oscuro del sesso, limitless, 3.0.

 

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