carrello spesa

CI SONO DEI CETRIOLIONI CHE NON VEDIAMO: I RINCARI NASCOSTI NEL CARRELLO DELLA SPESA - SI CHIAMA “SHRINKFLATION": STESSO PREZZO, MA QUANTITÀ RIDOTTE NELLE CONFEZIONI - DAGLI ALIMENTARI AI PRODOTTI PER LA CASA, COSÌ LE AZIENDE SCARICANO L'AUMENTO DEI COSTI SUI CLIENTI - ANCHE QUESTA È INFLAZIONE, MA È PIÙ PERICOLOSA PERCHÉ È STRISCIANTE E SI CELA DIETRO ALLA FREQUENZA D'ACQUISTO DI UN DETERMINATO BENE: I CASI DELLA NUTELLA, BARILLA CON LA NUOVA PASTA AL BRONZO E LO YOGURT FAGE...

Giuliano Balestreri per “La Stampa

 

inflazione occulta sulle confezioni 3

Il prezzo sullo scaffale è lo stesso, così come lo scontrino finale. D'altra parte quasi nessuno si accorge che a cambiare è solo la quantità di prodotto contenuta in una confezione identifica (o quasi) alla precedente. Anche questa è inflazione, ma è più pericolosa perché è strisciante e si cela dietro alla frequenza d'acquisto di un determinato bene. Ma prima di rendersene conto passano giorni, spesso settimane.

 

Succede quando all'improvviso si realizza che bisogna comprare più spesso la carta igienica, lo shampoo e perfino la pasta: le nuove confezioni Barilla "Al Bronzo" sono passate da 500 a 400 grammi. Prima con due pacchi c'erano spaghetti a sufficienza (e in abbondanza) per 12 persone, ora bastano solo per dieci, senza che nessuno possa chiedere il bis.

 

carrello spesa

Nel mondo anglosassone si chiama "shrinkinflation", in Italia si chiama più semplicemente "sgrammatura". E in fondo spiega molto bene il meccanismo con cui le marche - di ogni tipo e genere - scaricano sui consumatori l'aumento dei costi senza che questi percepiscano un reale incremento del listino. D'altra parte, come osserva Daniele Tirelli, professore di Economia esperto di marketing e fondatore di Amagi, società di ricerche di mercato, «a parte i pensionati e i cosiddetti "cherry-pickers" (i cacciatori di offerte, ndr), la gente raramente controlla i prezzi dei prodotti che ha appena comprato». Anche per questo, probabilmente, i brand si fanno pochi scrupoli.

 

inflazione occulta sulle confezioni 2

Di certo è più trasparente le decisione di Nestlè che presentando i conti del primo trimestre 2022 ha comunicato un incremento dei prezzi ai clienti del 5,2% per far fronte all'aumento dei costi. Una strategia mutuata da Unilever che a febbraio scriveva: «L'aggiustamento dei prezzi continuerà a essere forte, con un possibile impatto sui volumi».

 

inflazione occulta sulle confezioni 1

Eppure sono diversi i marchi che preferiscono intervenire sulla grammatura delle confezioni. Il primo a lanciare l'allarme è stato, a fine gennaio, l'ad del gruppo VeGè, Giovanni Santambrogio, che in un intervento online disse: «Ci sono aziende che dopo aver chiesto gli aumenti di listino alla grande distribuzione continuano a sgrammare del 5, 10 o 20% il contenuto dei prodotti chiedendo di non cambiare i prezzi». E poi ha aggiunto: «Lo fa Ferrero con Nutella, Barilla con la nuova pasta al bronzo e lo yogurt Fage».

 

inflazione 2

Il Financial Times è andato ancora più nel dettaglio. Per esempio, ha scoperto che nei pacchetti di patatine Doritos ce ne sono cinque in meno, mentre i rotoli di carta igienica Cottonelle sono più «corti» di 28 fogli, così come si è ridotto il contenuto dei bagnoschiuma Dove. Un meccanismo con cui i produttori provano a proteggersi dall'inflazione scaricando tutti i costi sui consumatori ignari. Anche a rischio di far disaffezionare i clienti.

 

nutella

In Italia, però, Ferrero nega di aver fatto ricorso alla sgrammatura e anzi spiega di aver aumentato il numero di formati disponibili, mentre Barilla lo avrebbe fatto solo «nell'interesse dei consumatori»: la scatola da 400 grammi sostituisce quella da 500 perché - fanno sapere dell'azienda - i formati Al Bronzo sarebbero più «corposi e avvolgenti, con una texture più spessa e robusta» e per questo se ne suggeriscono 80 grammi a porzione.

 

Una spiegazione comprensibile, ma non cambia il fatto che con la confezione tradizionale si potevano preparare sei pasti abbondanti e con la nuova solo cinque. Addirittura, per giustificare gli aumenti mascherati, alcuni produttori si aggrappano al fattore nutrizionale e anziché modificare le ricette delle merendine - tagliando grassi e zuccheri - riducono la grammatura per mantenere intatti i margini.

 

Il Codacons ha presentato esposti all'Antitrust e a 104 Procure di tutta Italia e Consumerismo No profit a sua volta si è rivolta all'Autorità denunciando l'inflazione occulta che colpisce le famiglie: «Si tratta di un trucchetto "svuotacarrelli" che consente enormi guadagni alle aziende produttrici ma di fatto svuota le tasche dei cittadini» dice il presidente Luigi Gabriele secondo cui l'operazione non riguarda solo il comparto alimentare, «ma una moltitudine di beni per la cura della casa e l'igiene personale».

 

Il dubbio dell'associazione è che la shrinkflation possa violare le norme del Codice del Consumo trasformandosi così in una pratica commerciale scorretta. Di sicuro a mancare è la trasparenza nei confronti dei clienti.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…