vaccinazioni vaccino

CI SONO 2,5 MILIONI DI ITALIANI CHE HANNO RICEVUTO LA PRIMA DOSE DI VACCINO PUR NON FACENDO PARTE DI ALCUNA CATEGORIA PROTETTA - NON È DETTO CHE ABBIANO OTTENUTO ILLECITAMENTE L'INIEZIONE, ANZI: MAGARI SI SONO ATTENUTI ALLE LINEE GUIDA DELLA PROPRIA REGIONE (DAGLI AVVOCATI IN TOSCANA AI GUARDIAPARCO IN ABRUZZO) - TRA CAREGIVER E LAVORATORI NON SANITARI È POSSIBILE SI SIANO VERIFICATE FORZATURE, INFILTRANDO PARENTI E AMICI DEGLI AMICI…

Niccolò Carratelli per “la Stampa”

vaccinazioni all'hotspot dell'allianz stadium di torino

 

Chi sono questi «altri». Questi 2 milioni e mezzo di vaccinati, che non sono operatori sanitari né anziani over 80, non sono insegnanti e nemmeno militari. Hanno ricevuto la prima dose di vaccino, ma non si sa a che titolo, o meglio così sembra scorrendo il portale del governo con il report sulle somministrazioni. Una vaghezza che ha alimentato sospetti e di cui le Regioni si sono lamentate con il commissario per l' emergenza Covid, Francesco Figliuolo, che ha promesso di modificare la struttura del report, allungando la lista delle categorie previste.

 

mario draghi al centro vaccinazione di fiumicino

Perché, è bene chiarirlo subito, non è detto che i vaccinati inseriti nel calderone «altro» abbiano ottenuto illecitamente l' iniezione. Anzi, lì dentro sono comprese alcune categorie prioritarie non catalogate singolarmente. È il caso degli anziani nella fascia 70-79 anni, che ovunque saranno protagonisti delle prossime settimane della campagna vaccinale. Tra loro ci sono anche il premier Mario Draghi e la moglie, che nella griglia della Regione Lazio sono contati tra i 250 mila «altri» immunizzati.

 

centro vaccinazione coronavirus roma termini 1

Poi ci sono fragili, disabili e malati cronici, quelli con patologie previste nella griglia definita dal ministero della Salute. Senza dimenticare i loro caregiver, parenti o persone che se ne prendono cura. Inoltre, in quasi tutte le regioni, nella categoria «altro» è inserito tutto il personale non sanitario di ditte esterne che lavorano per ospedali e Asl, come addetti alle pulizie o alla manutenzione: vaccinati in massa, soprattutto all' inizio, a volte anche prima dei medici, perché si pensava di dover creare ospedali «Covid free».

 

vaccino astrazeneca

L' equivoco degli "altri" Prendiamo la Campania, una delle regioni (con Calabria a Sicilia) finite nel mirino del presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, perché il numero dei vaccinati alla voce «altro» è «ben oltre la media nazionale». In effetti, sono 327 mila, più degli over 80 (306 mila). Ma, secondo i numeri forniti dall' Unità di crisi regionale, 128 mila sono anziani tra 70 e 79 anni, 98 mila tra «fragili» e disabili, 20 mila caregiver. Il resto sarebbe rappresentato, in buona parte, da lavoratori esterni (non dipendenti) di ospedali e Asl, che non rientrano nella categoria «personale non sanitario».

 

centro vaccinazione coronavirus roma termini

Tra caregiver e lavoratori non sanitari è possibile si siano verificate forzature, infiltrando parenti e amici degli amici, ma «è complicato sapere con esattezza chi e quanti, anche perché c' è un problema di privacy, di certo sono una minoranza», dicono dallo staff del presidente Vincenzo De Luca.

 

Discorso diverso riguarda i vaccinati non prioritari ma del tutto regolari, perché hanno ricevuto la prima dose in base alle linee guida stabilite dalla loro Regione. Il caso più discusso è stato quello del personale degli uffici giudiziari in Toscana, magistrati e avvocati, compresi i giovani praticanti. Ma meritano una citazione i sacerdoti dell' Arcidiocesi di Taranto, vaccinati su richiesta del vescovo, inclusi seminaristi ventenni e volontari della Caritas. O i guardiaparco in Abruzzo, equiparati alle forze dell' ordine e quindi considerati tra le categorie prioritarie. Frequente anche la vaccinazione dei dipendenti comunali, soprattutto al Sud, da Martina Franca a Morano Calabro, passando per Matera.

SELFIE DURANTE IL VACCINO

 

I furbetti sotto inchiesta Ricapitolando: ci sono gli «altri» prioritari, gli «altri» non prioritari, ma comunque leciti, e poi ci sono gli imbucati, in alcuni casi veri truffatori. La differenza è che su questi ultimi fioccano le inchieste in tutta Italia, quasi mille persone hanno attirato l' attenzione di procure e carabinieri del Nas.

 

La maggioranza al Nord, circa 640, forse per la maggior densità abitativa di alcune aree, forse perché si denuncia e si controlla di più. Al Sud si segnalano quasi 280 furbetti coinvolti in indagini, al Centro più o meno 60.

 

Al Nord molti casi sono stati registrati in Piemonte, come gli ultimi 60 indagati a Biella, accusati di aver saltato la fila per vaccinarsi. Ma i carabinieri sono a lavoro anche in Liguria e in Valle d' Aosta, acquisendo l' elenco dei vaccinati e incrociando i dati anagrafici.

vaccinazioni

 

Al Sud si segnalano oltre un centinaio di casi solo a Palermo, mentre in Puglia ci sono un paio di inchieste: la procura di Bari sta approfondendo le somministrazioni ai caregiver dei disabili under 16 effettuate lo scorso fine settimana, mentre i magistrati di Lecce indagano sulle anomale adesioni ad associazioni di volontariato per ottenere il requisito utile alla vaccinazione. In provincia di Perugia i Nas hanno beccato un imprenditore che è riuscito a vaccinarsi spacciandosi per collaboratore scolastico, grazie ai buoni uffici della moglie. A Oristano, infine, ci sono 15 indagati, tra medici e infermieri, che avrebbero somministrato dosi di vaccino a persone che non ne avevano alcun diritto.

vaccinazioni anti covid

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