passaporto-6

CIAO POVERI, TENETEVI IL VIRUS - I RICCONI DEL MONDO HANNO LA POSSIBILITA' DI COMPRARE UN PASSAPORTO DI UN PAESE CHE DIVENTI UN RIFUGIO IN CASO DI SECONDA ONDATA DI CORONAVIRUS - I MULTIMILIONARI SONO DISPOSTI A SGANCIARE MILIONI PER UN LUOGO IN CUI CI SIA UN’ASSISTENZA SANITARIA DECENTE E I GOVERNI SIANO IN GRADO DI FRONTEGGIARE UNA PANDEMIA SENZA ENTRARE NEL PANICO - LE METE PIÙ AMBITE SONO…

DAGONEWS

 

passaporto 9

Non c’è nulla che i riccastri del mondo non possano fare. Anche comprarsi la libertà in un momento in cui il lockdown ha costretto tutti a casa. In molti infatti si stanno assicurando di poter viaggiare verso mete soleggiate e lontane dal virus se un domani la pandemia dovesse di nuovo metterci la palla al piede e gli Stati dovessero decidere di chiudere i loro confini. Come? Acquistando la cittadinanza di un Paese.

 

passaporto 13

Henley & Partners, società di consulenza di cittadinanza e residenza globale, è uno dei maggiori attori nel settore con “gestione dell'identità” da quasi 4 miliardi di dollari all'anno (ad esempio come la vendita di "passaporti in vendita"). Gli ultimi dati dell'azienda mostrano un aumento del 42% del numero di persone che hanno presentato domanda formale per una nuova nazionalità durante i primi tre mesi del 2020. Il numero di richieste è aumentato del 25%.

passaporto 12

 

«Adesso il desiderio di accaparrarsi il passaporto di un altro stato è dettato non più dal potersi muovere liberamente per una vacanza da sogno o per un viaggio di lavoro, ma da una visione di vita globale che comprende anche trovarsi un posto che assicuri una buona assistenza sanitaria» ha dichiarato Christian Kalin, presidente dell'azienda.

 

passaporto 10

Ma cosa porta i milionari a pensare a un piano di fuga? Secondo un misterioso multimilionario italiano che critica il modo in cui il governo ha gestito la pandemia, la decisione è dovuta a due fattori: le prestazioni variabili dei servizi sanitari nazionali e la chiusura dei confini nazionali. «Vogliamo sapere che esiste un posto sicuro, con buoni servizi sanitari a cui tutta la famiglia può rivolgersi in breve tempo, se necessario - ha detto il milionario a Robb Report - Solo la cittadinanza può garantirlo».

passaporto 14

 

I più popolari "passaporti pandemici" o programmi di residenza permanente sono quelli di Australia, Antigua, Saint Kitts e Nevis, Tuvalu, Vanuatu, Austria, Svizzera, Portogallo, Cipro, Malta e Montenegro. Tutti offrono la cittadinanza o la residenza permanente in cambio di una donazione diretta al tesoro o investimenti in proprietà o imprese locali. Può costare fino a 100.000 dollari per membro della famiglia nei Caraibi, passando da € 1 milione a € 2 milioni di euro a Malta e Cipro, a 7 milioni di euro in Austria.

 

passaporto 11

L'Australia e l'Austria sono particolarmente interessanti perché non solo offrono servizi sanitari nazionali di alta qualità, ma il governo di ciascun paese ha agito rapidamente per limitare la diffusione del virus. Il Regno Unito, che è stato una calamita per i super ricchi negli ultimi anni e offre residenza - ma non un passaporto - in cambio di investimenti da milioni di sterline, non è considerato un rifugio sicuro perché i più critici sostengono che il governo abbia gestito la pandemia troppo lentamente non riuscendo a garantire che il Servizio sanitario nazionale fosse adeguatamente preparato.

 

passaporto 8

Sebbene disporre di fondi per l'acquisto di più cittadinanze offra ai ricchi un vantaggio nel proteggere la salute e il loro stile di vita, Kalin sottolinea che le tasse che pagano sono una fonte di capitale necessario per i governi in difficoltà che ora devono raccogliere fondi per pagare per i programmi di salvataggio economico dopo l’emergenza Covid-19. «Prendi Antigua. Dipende dal turismo e ora non ce n'è e non ci sarà per un po' di tempo. Ha bisogno di nuovi fondi come quelli che derivano dagli investimenti per la cittadinanza».

passaporto 1passaporto 7passaporto 6passaporto 2passaporto 4passaporto 5passaporto 3

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…