elon musk

PER CINGUETTARE DOVRETE PAGARE! - ELON MUSK STA PENSANDO DI INTRODURRE  "UN LEGGERO COSTO PER GLI UTENTI COMMERCIALI E GOVERNATIVI" DI TWITTER, ANCHE SE LA PIATTAFORMA RESTERA' SEMPRE GRATUITA PER GLI UTENTI OCCASIONALI" - IL DILEMMA SUGLI UTENTI BANNATI E IL FINANZIAMENTO: IL FONDATORE DI TESLA HA GIÀ RACCOLTO 7 MILIARDI, E SARÀ AMMINISTRATORE DELEGATO, ALMENO PER QUALCHE MESE...

L OFFERTA DI ELON MUSK PER TWITTER

MUSK RACCOGLIE 7 MILIARDI, SARÀ ALLA GUIDA DI TWITTER

(ANSA) -  Elon Musk si assicura oltre sette miliardi di dollari per l'acquisizione di Twitter. Il patron di Tesla li raccoglie fra amici e investitori, riuscendo così a limitare i rischi che si è personalmente assunto per l'offerta da 44 miliardi di dollari. Rischi che intende contenere ulteriormente mettendosi alla guida della piattaforma per i primi mesi dopo il completamento dell'operazione. Forte dei suoi precedenti con Tesla e SpaceX, Musk punta infatti a replicare il successo guidando i primi passi della sua nuova 'creatura'.

parag agrawal 2

 

L'attuale numero uno di Twitter Parag Agrawal sembra così avviato a uscire dalla piattaforma. Se sarà rimosso nei 12 mesi successivi al completamento dell'acquisizione si porterà a casa, secondo indiscrezioni, 42 milioni di dollari. Una cifra non indifferente per qualcuno che ricopre l'incarico da pochi mesi.

 

Non è escluso che Musk decida di riportare Jack Dorsey alla comando di Twitter una volta avviata la sua rivoluzione. Al momento comunque il patron di Tesla si limita a corteggiare Dorsey come investitore. Musk infatti ha concesso agli attuali azionisti del social l'opzione di contribuire con le loro azioni all'operazione. Un'opzione che il principe saudita al-Waleed bin Talal si è impegnato a sfruttare mantenere la sua quota di quasi 1,9 miliardi in Twitter dopo l'acquisizone.

 

Jack Dorsey

Il miliardario-visionario intanto conquista ulteriori fondi per la sua operazione. Musk ha infatti raccolto 7,14 miliardi dal fondatore di Oracle Larry Ellison, dalla piattaforma di criptovalute Binance e dalle società di asset management Fidelity, Brookfield e Sequoia Capital. Ellison contribuirà con 1 miliardo di dollari all'offerta di Musk, mentre Sequoia per 800 milioni.

larry ellison

 

Binance, che ha tratto non pochi benefici dalla passione di Musk per le critpovalute, si è impegnata per 500 milioni a fronte del 375 milioni di Qatar Holdings e i 316 di Fidelity. Le risorse fresche aiuteranno Musk a ridurre il prestito a margine ottenuto da 12,5 a 6,25 miliardi, riducendo di fatto di fatto i suoi rischi nell'operazione.

 

Con gli investitori Musk avrebbe parlato di un ebitda di Twitter "troppo basso", e di "troppi ingegneri" nella piattaforma che "non fanno abbastanza". Nei piani ambiziosi del patron di Tesla c'è invece il trasformare Twitter in una "calamita di talenti" che, sotto la sua iniziale guida, siano in grado di rilanciare il social e renderlo adatto ai tempi, oltre che redditizio.

elon musk

 

TWITTER A PAGAMENTO? LO DICE ELON MUSK

Massimo Sideri per il corriere.it

 

Esiste quello che potremmo definire un modello di business per la «libertà di espressione» online? Per Elon Musk, che la scorsa settimana ha siglato un accordo da 44 miliardi di dollari per l’acquisto di Twitter, forse sì.

 

Con uno dei suoi tipici carotaggi mediatici - anticipa un’idea proprio su Twitter per valutare le reazioni della sua platea - ha scritto che la piattaforma «sarà sempre gratuita per gli utenti occasionali», ma potrebbe esserci «un leggero costo per gli utenti commerciali e governativi».

 

Elon Musk su Twitter

In realtà Twitter un modello di business lo ha già ed è quello dei contenuti promossi: si può pagare per aumentare la propria audience. Ma quello che sembra preannunciare Musk è una vera e propria fee, cioè una commissione per alcuni utenti professionali.

 

Probabilmente un abbonamento e dunque, de facto, l’introduzione di un modello Social Freemium, con la gratuità per gli utenti non professionali e il pagamento per chi lo sfrutta commercialmente o professionalmente (si parla non a caso anche di utenti governativi). Per esempio l’account @Potus che i presidenti degli Stati Uniti ereditano con la loro elezione come va considerato? Elon Musk chiederà una fee anche alla Casa Bianca?

 

ELON MUSK TWITTER

Considerando che la scalata di Musk è partita sbandierando l’obiettivo di difendere la libertà di espressione - ha parlato anche di rendere open source l’algoritmo di Twitter - questo potrebbe suggerire che per l’imprenditore di Tesla il pagamento di una «fee» da parte degli utenti professionali è la strada per permettere a tutti gli altri di continuare ad usare liberamente la piattaforma per condividere informazioni in tempo reale.

 

Ma il diavolo (anche online) si nasconde nei dettagli. Quando Twitter ha deciso di bloccare l’allora presidente in carica Donald Trump (che non usava quasi mai @Potus ma il proprio account personale @RealDonaldTrump) in occasione delle violenze a Capitol Hill lo ha potuto fare proprio perché non c’era la vendita di un servizio. Ma come potrebbe comportarsi Twitter, nella stessa situazione, se un account è stato pagato con una fee? Come dovrebbe essere considerato @RealDonaldTrump se Donald Trump in quel momento è il presidente? Un account non professionale? Twitter avrebbe le stesse mani libere in difesa della responsabilità editoriale che al tempo venne usata per giustificare il bando di Trump dai social network? Potremmo anche domandarci: ma come andrebbe considerato l’account stesso di @ElonMusk nel momento in cui è l’editore e il proprietario della piattaforma? Dovrebbe pagare anche lui? A quel punto quando parla sta facendo attività commerciale o sta esercitando la sua libertà di espressione?

 

LA COPERTINA DI TIME SULL ACQUISTO DI TWITTER DA PARTE DI ELON MUSK

L’algoritmo della responsabilità editoriale e della libertà di espressione non è così facile da risolvere nemmeno in un mondo ideale senza relazioni commerciali. Ma di sicuro si complica con la loro introduzione. Il diritto a rispondere non equivale in democrazia al diritto di farsi le domande da soli. Figuriamoci pagando (a questo punto è pubblicità o propaganda).

 

D’altra parte è il dilemma di Twitter da sempre. Nato effettivamente come luogo di scambio di opinioni, pur non avendo trovato un vaccino efficace contro tutti i mali della rete (fake news, polarizzazioni violente, camere dell’eco con la creazione di ambienti accondiscendenti, trolls, macchine del fango fordiste), Twitter ha cercato di rimanere il più possibile aperto. Anche il sapiente utilizzo comunicativo di Twitter da parte del premier dell’Ucraina, Zelensky, e del suo vicepremier e ministro per la Trasformazione digitale, Mykhailo Fedorov (che non ha fatto passare un giorno senza acclamare le multinazionali che stavano lasciando la Russia e, di converso, senza tacere sulle altre), è una riprova di questa natura ibrida del social network.

 

CRONOLOGIA DEL RAPPORTO TRA ELON MUSK E TWITTER

«Il nostro obiettivo è quello di consegnare alle persone contenuti che siano rilevanti, istantaneamente. Sembra semplice, ma in realtà è estremamente complicato da tirar fuori in tempo reale. Vogliamo portare tutti più vicini a ciò che sta accadendo nel mondo». Parole di Jack Dorsey uno dei fondatori di Twitter. Dette nel 2012, dieci anni fa.

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?