don gabriele martinelli

CLORO A QUESTO CLERO - IL 14 OTTOBRE INIZIA IL PROCESSO CONTRO IL SACERDOTE GABRIELE MARTINELLI E IL RETTORE DELLA SCUOLA PER CHIERICHETTI, ENRICO RADICE - IL PRIMO È ACCUSATO DI ABUSI SESSUALI SU UN SEMINARISTA FINO AL 2011, IL SECONDO DI FAVOREGGIAMENTO - UN PROCESSO VOLUTO FORTEMENTE DA PAPA FRANCESCO CHE DI FRONTE ALLE ACCUSE, PER EVITARE LA PRESCRIZIONE È INTERVENUTO DI PERSONA NEL LUGLIO DEL 2019, RIVEDENDO IL CODICE DI PROCEDURA PENALE - TUTTI I PRELATI CHE INSABBIARONO LE ACCUSE O FECERO FINTA DI NULLA…

Gianluigi Nuzzi per “la Stampa”

 

DON GABRIELE MARTINELLI

In Vaticano di notte calava la paura. Nel seminario dei chierichetti del Papa a palazzo San Carlo, addossato all' ingresso del Perugino, tra la caserma della gendarmeria e Santa Marta, si aggirava l'orco più subdolo. In mondovisione, di giorno in abito talare nella basilica di San Pietro, Gabriele Martinelli aiutava il Papa nelle celebrazioni eucaristiche.

 

Si genufletteva devoto di fronte a Benedetto XVI. Poi all' imbrunire, ecco che come si trasformava. Da predatore solcava gli sterminati corridoi del dormitorio, braccava le sue vittime, quei ragazzini raggomitolati nelle brande delle camerate, immobili, protetti solo da un lenzuolo.

 

I chierichetti udivano i passi sino alla porta della camera del prescelto che chiameremo Paolo. Martinelli consumava i suoi abusi sessuali, saziava desideri e perversioni. Per poi riprendersi e tornare mite e ossequioso, affacciarsi così a un nuovo giorno nei sacri palazzi come se nulla fosse, con gli alunni, ministranti nella Basilica di San Pietro che correvano alla scuola parificata di sant'Apollinare, alcuni con il cuore in gola. La vittima ha subito questa vessazione per interminabili notti, mesi, anni.

DON GABRIELE MARTINELLI

 

A fianco a lui, Kamil Jarzembowski il compagno polacco di stanza rimaneva silente, atterrito, cercando il modo di affrancare la vittima dalla schiavitù. E quando osava puntare l'indice contro Martinelli, il preside del preseminario San Pio X, l'allora monsignore Enrico Radice, reagiva con fermezza per proteggere il suo innocente, intoccabile, prediletto, diventato poi sacerdote come se nulla fosse.

 

DON GABRIELE MARTINELLI

È questa la terrificante ricostruzione che il promotore di giustizia vaticano oggi contesta a Martinelli, 29 anni, nato a Chiavenna, ordinato in diocesi di Como il 10 giugno 2017 e Radice, rettore dominus indiscusso, della scuola dei chierichetti del Papa per 12 anni. Il primo è accusato di abusi sessuali, compiuti fino al 2011, Radice di favoreggiamento. Dopo la richiesta di rinvio a giudizio del settembre 2019, ora in gran segreto è stata fissata la prima udienza del processo, mercoledì 14 ottobre.

 

il servizio delle iene sugli abusi ai chierichetti del papa in vaticano 3

Così l' appuntamento è tra dodici giorni quando avverrà qualcosa senza precedenti nella storia della Chiesa moderna: in Vaticano andranno alla sbarra due sacerdoti per abusi sessuali consumati all' interno del piccolo Stato. Un processo voluto fortemente da papa Francesco che di fronte alle accuse, per evitare la prescrizione è intervenuto di persona nel luglio del 2019, rivedendo il codice di procedura penale. Fino a quel momento infatti si poteva procedere solo entro un anno dalla consumazione dei reati e con presentazione di querela della parte offesa.

 

kamil jarzembowski 1

Il Papa però ha rimosso con specifico provvedimento la causa di improcedibilità visto che la vittima (o le vittime, si vedrà a processo) ha subito in silenzio e per anni, senza mai denunciare nessuno. Lo scandalo era infatti emerso solo nel novembre del 2017 quando nel mio saggio Peccato Originale svelavo la drammatica storia di Jarzembowski, entrato nel settembre del 2009 nel preseminario e che nel 2014 aveva denunciato alle autorità ecclesiastiche abusi su un suo compagno di stanza di cui era stato testimone oculare.

 

il servizio delle iene sugli abusi ai chierichetti del papa in vaticano 2

Jarzembowski, dopo queste accuse rimaste inascoltate - o se preferite insabbiate, venne espulso dalla struttura. Dopo la sua denuncia nell' inverno scorso in tv, a «Quartogrado» e alle «Iene», altri ex alunni si fecero coraggio svelando presunti abusi subiti, dando così ancor più eco a una vicenda vergognosa.

 

Jarzembowski raccontò anche come cercò di sensibilizzare scrivendo lettere a diversi alti prelati, come il cardinale Angelo Comastri, arciprete della Basilica di San Pietro, e l'allora monsignor Angelo Becciu, sostituto in segreteria di Stato, su quanto avveniva, senza però riuscire a rompere il silenzio, a far decollare un'indagine che arrivasse, al contrario di oggi a processo.

 

kamil jarzembowski

Altre inchieste procedono sottotraccia su quei fatti, portate avanti dall'autorità giudiziaria italiana. In particolare, la procura di Roma ha delegato i carabinieri per sentire diversi testimoni. In agenda padre Pierre Paul nominato nel 2015 da Bergoglio officiale della congregazione per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti e alcuni minestranti del Papa.

 

In particolare, quest'ultima indagine sembra voler individuare chi era a conoscenza di quanto accaduto e se è esistito o meno un sistema che ha occultato o insabbiato le prime denunce. Già nel 2013 un'articolata lettera anonima era arrivata a numerosi esponenti della curia, tra questi l'ex segretario di Stato Angelo Sodano, lo stesso Comastri e diversi stretti collaboratori del segretario di Stato in carica Tarcisio Bertone, come il porporato francese Dominique Mamberti.

 

Sodano si rivolse a Comastri e a monsignor Vittorio Lanzani, delegato della Fabbrica di San Pietro. Radice venne convocato a palazzo Apostolico ma smentì ogni accusa dell'anonimo. Insomma, gli alunni erano esuberanti ma niente di più. La lettera venne archiviata. Stesso destino per le accuse che quel giovane polacco, che sognava di fare il sacerdote, mise nero su bianco l' anno dopo. Per la cronaca: né Paolo, la prima vittima, né Kamil, testimone oculare, hanno proseguito la strada del sacerdozio. Entrambi vivono e lavorano lontano dalla Chiesa, con una profonda amarezza nel cuore.

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...