la famiglia di rosa

COME LA GIUSTIZIA DISTRUGGE LE FAMIGLIE – LA STORIA DI ROSA, UNA RAGAZZINA ALLONTANATA DAI GENITORI COLPEVOLI DI ESSERE “TROPPO ANZIANI”, ANCHE SE ERANO PIENAMENTE IN GRADO CRESCERLA – LA LETTERA LASCIATA DALLA MAMMA GABRIELLA PRIMA DI MORIRE: “OGNI MIO PENSIERO, OGNI MIA PREGHIERA È PERCHÉ ROSA STIA BENE. LA VORREI FELICE E SPERO CON TUTTO IL CUORE CHE SIA ALMENO TRANQUILLA VISTO QUELLO CHE LE HANNO FATTO PASSARE SENZA NESSUNA RAGIONE REALE...”

Maria Corbi per “la Stampa”

 

LA FAMIGLIA DI ROSA

Questa è la storia di una famiglia spezzata, di una bambina a cui vengono negati genitori. Forse non perfetti, troppo grandi di età, ma brave persone, mai rassegnati a questo strappo. Pochi mesi fa mamma Gabriella è morta, stroncata da un brutto male, come dicono le cartelle cliniche. Stroncata dal dolore, assicura il suo avvocato Adriana Boscagli. Ben prima di ammalarsi voleva lasciare una lettera alla sua Rosa, perché sapesse che è stata voluta, amata e che i suoi genitori hanno lottato per lei.

 

GIUDICI DI PACE3

Quando già stava male Gabriella mi ha pregata di non tradirla, di scrivere la sua storia perché un giorno Rosa potesse sapere di essere stata voluta e amata. «L'unica cosa che mi importa è che la mia bambina sia serena. E non potrà esserlo senza sapere chi è. Per questo voglio dirle quanto è stata voluta, amata, e come abbiamo combattuto per lei».

 

La cosa che mi colpiva di Gabriella, insieme al dolore che traspariva da ogni suo gesto, era l'assenza di rabbia. Non si è mai scagliata contro i giudici, gli assistenti sociali, i tanti che hanno contribuito a strapparle sua figlia. Tutte le energie erano dedicate a Rosa, scriverle gliela faceva sentire vicina.

 

tribunale 1

Così iniziò a dettarmi e a mandarmi le pagine di questa lunga lettera alla sua bambina. «Voglio che conosca la sua famiglia». Un'urgenza che affondava forse anche nel presentimento che non c'era più molto tempo. «Il dolore porta dolore», mi diceva.

«Cara Rosa, figlia amatissima», inizia così il suo dialogo con Rosa. «Mi alzo ogni giorno pensando a te e ogni sera chiudo gli occhi sperando di sognarti.

 

Sei nata da due genitori che ti adorano e che spero tu possa conoscere un giorno, almeno sapere chi siamo e quale è la tua vera famiglia». Gabriella fa un racconto dettagliato della sua vita, mettendo nero su bianco tanti dettagli che Rosa avrebbe conosciuto giorno dopo giorno se fosse cresciuta con loro.

tribunale 2

 

«Sono nata il 22 febbraio del 1953, e nel 1991 mi sono sposata con il tuo papà, Luigi Deambrosis che di anni ne aveva 38. Ci siamo conosciuti in montagna a Torgnon in Valle d'Aosta. Ero andata in gita con amici e ci siamo incontrati al bar. Io lo ho notato mentre mi guardava quando sono uscita per andare al pullman. Abbiamo parlato e abbiamo scoperto che eravamo della stessa zona.

 

Io di Casale Monferrato e lui di Mirabello Monferrato. Così abbiamo deciso di rivederci. Era il 1987. Un grande amore». Poi le nozze, la ricerca di un figlio. «Abbiamo sempre desiderato essere genitori. Non mi sono mai persa d'animo negli anni dell'attesa. Mi confortava ascoltare le storie di tante donne come me che alla fine avevano realizzato il loro sogno.

 

fascicoli tribunale 4

Comunque avevo una vita piena con una bella famiglia, un marito che mi amava, un lavoro gratificante, amicizie consolidate. Insomma il desiderio del figlio non era il tentativo di riempire un vuoto ma di dare amore e di riceverlo in una casa felice e piena di luce».

Gabriella aveva 57 anni quando è nata Rosa, il 26 maggio del 2010, Luigi 68. Inutile ripercorrere qui tutto l'iter giudiziario, quel che è certo è che ha pesato come un macigno il pregiudizio sull'età. Si è arrivati, cosa rarissima, al quarto grado di giudizio.

 

E in quella sede la prima sezione della suprema Corte diede ragione ai Deambrosis, revocando la sua precedente sentenza del novembre 2013, annullando con rinvio la sentenza di appello del Tribunale di Torino. Se sussiste la capacità genitoriale, non ci sono limiti di età per essere padre e madre, affermano i giudici.

 

fascicoli tribunale 2

Un severo atto di accusa: «La ricerca delle capacità genitoriali svolta dal giudice di merito è stata assai scarna, nessun esame oggettivo attento è stato mai espletato dato che è stata sottratta a poche settimane di vita». Rispetto alle capacità genitoriali è emerso dalle perizie «assenza di disturbi psichiatrici», «assenza di sintomi psicotici», «assenza di segni di decadimento intellettuale a causa dell'età». Ma niente da fare, il giudizio torna in corte di Appello di Torino che di nuovo si esprime per l'adottabilità.

 

Ma mamma Gabriella non si è mai arresa: «Ogni mio pensiero, ogni mia preghiera è perché Rosa stia bene. La vorrei felice e spero con tutto il cuore che sia almeno tranquilla visto quello che le hanno fatto passare senza nessuna ragione reale. È lei la vera vittima di questa storia.

fascicoli tribunale 3

 

Avrebbe potuto vivere una vita serena in una famiglia che la amava e invece ha dovuto passare i suoi primi anni senza la certezza dell'amore di una mamma e del papà. Non ha sicuramente la consapevolezza del fatto che noi la abbiamo desiderata, abbiamo lottato per lei e ancora lottiamo. Non c'è nessun egoismo in questa nostra volontà, perché è un dovere dei genitori non arrendersi mai per il bene dei figli. E lei è nostra figlia».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…