conte decreto

IL CONTAGIO NON VA ADAGIO – CON I NUOVI CASI A OLTRE QUOTA 5MILA, “GIUSEPPI” CORRE AI RIPARI: NEL NUOVO DPCM SI PUNTA A FRENARE LA MOVIDA INCONTROLLATA, VIETANDO DI STARE IN PIEDI DI FRONTE AI LOCALI. SI POTRÀ ENTRARE NELLE SALE O RIMANERE ALL'APERTO, MA SEDUTI A UN TAVOLO. SE NON C'È POSTO SI DEVE ANDARE VIA - IL LOCKDOWN DI UN’INTERA REGIONE O UN DIVIETO DI SPOSTAMENTO TRA REGIONI DOVRÀ ESSERE CONCORDATO CON L'ESECUTIVO – E SULLO SMARTWORKING…

Fiorenza Srazanini per il "Corriere della Sera"

tamponi drive in 1

 

Applicare il divieto di assembramento impedendo ai cittadini di sostare davanti a bar e ristoranti. È la norma che si valuta di inserire nel nuovo Dpcm che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte firmerà il prossimo 15 ottobre. Di fronte a una curva epidemiologica che continua a crescere, il governo mette a punto le «misure di contenimento» dei contagi da Covid-19 e punta a svuotare quelle aree di paesi e città dove le persone si incontrano spesso senza indossare le mascherine e mantenere il distanziamento.

 

GIUSEPPE CONTE FIRMA UN DECRETO

Un freno alla movida che in molti luoghi è incontrollata e, dicono gli scienziati, è tra le cause principali del numero crescente ogni giorno di nuovi positivi. Il dialogo con i presidenti delle Regioni al momento prosegue, c'è la volontà di muoversi insieme per «evitare di arrivare al lockdown», come ha ribadito due giorni fa il titolare della Salute Roberto Speranza. E dunque per gli interventi drastici nelle Regioni e gli spostamenti da una Regione all'altra gli eventuali provvedimenti restrittivi dovranno essere concordati con l'esecutivo.

 

coronavirus movida 1

Controlli e multe non sono finora serviti a evitare le aggregazioni di fronte a bar, ristoranti, pub tanto da trasformarsi in alcuni quartieri della movida in veri e propri assembramenti. Nel Dpcm si sta dunque pensando di inserire una norma che vieti la sosta di fronte ai locali. Secondo questa regola si potrà entrare nelle sale o rimanere all'aperto, purché si stia seduti al tavolo e si garantisca il distanziamento tra le persone. Se non c'è posto si deve andare via. Non si potrà stare in piedi all'aperto come accade in piazze e strade soprattutto la sera. E questo vale anche per i gruppi di giovani che si riuniscono nei parchi o in altri luoghi, anche se isolati.

movida in centro a roma

 

La norma servirà ad evitare la chiusura in orario anticipato di bar e ristoranti, o addirittura la serrata ipotizzata se la situazione dovesse peggiorare. Sul tavolo del premier Conte c'è un nuovo studio coordinato dal ministero della Salute che disegna gli scenari di rischio e indica le misure da prendere rispetto alle varie fasi dell'epidemia. Nel caso di «trasmissibilità sostenuta e diffusa», cioè quella attuale «con un valore di Rt regionali prevalentemente e significativamente compresi tra Rt 1 e Rt 1.25» prevede di valutare la rimodulazione delle attività con misure più stringenti.

roma dall'alto durante il lockdown foto mezzelani gmt 14

 

Il primo sono i «lockdown locali temporanei su scala provinciale» come accaduto due giorni fa a Latina.

L'altro è la «chiusura dei locali notturni, bar, ristoranti inizialmente solo in orari specifici - ad esempio la sera/notte in modo da evitare la "movida"». Questa soluzione peserebbe in maniera forte sul rendimento economico di queste attività e dunque si sta cercando di evitarla limitando le presenze all'esterno. Ma anche fissando regole più stringenti per le feste private: il numero degli ospiti dovrà essere limitato in modo proporzionale alla capienza delle sale e alla presenza di spazi esterni.

francesco boccia domenico arcuri

 

Su un punto il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia è stato esplicito con i governatori: «Non possiamo permetterci allentamenti, ma nemmeno "strappi"». Vuol dire che le chiusure locali potranno essere decise dai presidenti e comunicate al governo, ma un eventuale lockdown dell'intera Regione o un divieto di spostamento tra Regioni dovrà essere concordato con l'esecutivo. Una raccomandazione alle aziende - forse anche con la fissazione di una nuova percentuale di lavoratori ammessi in presenza - riguarderà lo smart working.

 

outfit da smart working 7

Lo studio consegnato a Conte dedica infatti un intero capitolo alla trasmissione del virus all'interno di uffici e fabbriche e mette in guardia dai rischi. Scrivono gli esperti: «I luoghi di lavoro si sono dimostrati fin dalla fase acuta un importante serbatoio di infezioni, non solo in ambienti a rischio specifico, come quello sanitario, ma anche in contesti che, in Italia e non solo, sono stati caratterizzati da cluster anche di notevoli dimensioni, ad esempio nel settore agroalimentare (aziende agricole, trasformazione delle carni, mercati) e in quello delle spedizioni mediante corriere. Inoltre, la ripresa delle attività lavorative in presenza, anche se in percentuali variabili a seconda dei settori, potrebbe contribuire alla attivazione di ulteriori focolai epidemici».

tamponi drive in a roma

 

Margherita De Bac per il "Corriere dellas Sera"

 

Il rapporto della cabina di regia - Istituto superiore di sanità più ministero della Salute - per la prima volta parla di «criticità significative» legate all'epidemia. A umentano i casi quotidiani al ritmo di circa mille per volta, ieri 5.372, e l'Rt (indice di moltiplicazione del virus, cioè il numero di contagiati prodotti da un individuo positivo) sale sia pur di poco a una media nazionale di 1,06.

 

tamponi

Oppressi dal lavoro legato al tracciamento dei focolai, vale a dire alla ricerca dei contatti avuti da una persona con diagnosi di infezione, i servizi territoriali di prevenzione sono in affanno. Se la base dei positivi si allargasse ancora, l'ondata potrebbe determinare un'affluenza di pazienti in ospedale difficile da governare. Per fortuna adesso i reparti e i centri di terapia intensiva reggono, secondo Flavia Petrini, presidente Siiarti (Società di anestesia e rianimazione), «siamo in una fase di semaforo giallo».

 

«È un passaggio di fase epidemica con aumento consecutivo di casi da 10 settimane», è scritto sul rapporto. L'unico modo per evitare un rapido peggioramento è «evitare eventi e iniziative a rischio di aggregazione in luoghi pubblici e privati», oltre a rispettare l'obbligo di mantenere «comportamenti rigorosi individuali, in particolare distanziamento fisico e mascherine».

 

tampone

È un richiamo forte all'autodisciplina. La chiave della vittoria sul Sars-CoV-2 sono le persone che ogni giorno escono di casa, si spostano. Basterebbe applicare queste due semplici regole per tagliare la catena di trasmissione. Gli stessi effetti del lockdown si potrebbero ottenere continuando a vivere la nostra vita, ma bene in guardia. «In questa fase bisogna essere estremamente prudenti, tenersi lontani dalle aggregazioni», è il messaggio sintetico di Giovanni Rezza, capo della prevenzione al ministero della Salute. Silvio Brusaferro, presidente Iss, teme l'arrivo dell'inverno quando ci riuniremo al chiuso. I dati abbracciano il periodo 28 settembre-4 ottobre. Il virus circola in tutto il Paese, l'incidenza è 44,37 casi ogni 100 mila abitanti (10 punti in più rispetto al monitoraggio precedente) e aumentano i casi sintomatici.

tampone

 

I focolai attivi ora sono 3.805, i nuovi sono 1.181, presenti in tutte le province per lo più all'interno delle famiglie (77,6%). L'indice Rt supera il valore soglia di uno in 13 regioni e nelle due province autonome di Trento e Bolzano. Il Piemonte ha il valore maggiore, con 1,30. In lieve crescita i contagi scolastici «nel complesso una dinamica di trasmissione limitata al 2,5% dei nuovi focolai».

 

La ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina aggiorna il bilancio. Il 3 ottobre gli studenti positivi erano 2.348, lo 0,037% del totale, 144 i casi fra operatori (0,079%), 402 quelli tra gli insegnanti (0,059%). Un passaggio della relazione riguarda test diagnostici e di screening di cui «si raccomanda l'uso appropriato nel contesto di una valutazione del rischio epidemiologico». Dietro le code ai drive in per il tampone potrebbero esserci prescrizioni non giustificate.

 

bollettino tampone

L'ultimo bollettino mostra l'effetto della ripresa delle attività dopo l'estate. I casi ieri erano 5.372 (+1,6%) a fronte di 129.471 tamponi, record dall'inizio della pandemia. Ventotto le vittime che portano a 36.111 il bilancio totale. Gli attuali positivi sono 70.110, 29 in più i pazienti in terapia intensiva (387 in totale). Balzo in avanti dei contagi in Lombardia (+983), preoccupa la Campania (+ 769), seguita da Toscana (+483), Piemonte (+401) e Lazio (+387). Napoli la provincia con più casi (525), seguita da Milano (501).

coronavirus movida 2MOVIDA IN COSTA AZZURRA

Ultimi Dagoreport

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...