ratzinger benedetto xvi gay lgbt

CONTRO RATZINGER SI E' SCATENATA LA LOBBY GAY? - PADRE GEORG QUANDO HA DETTO "C’È UNA CORRENTE CHE VUOLE DISTRUGGERE LA PERSONA E L’OPERATO DI BENEDETTO XVI". IL SITO CATTOLICO "LA NUOVA BUSSOLA" RILANCIA: "E' LA LOBBY LGBT. IN QUESTI TRE ANNI, SI SONO VISTE DIVERSE CONQUISTE NELLA CHIESA DA PARTE DEI GRUPPI LGBT. BENEDETTO XVI (COSÌ COME CHI SEGUE IL SUO MAGISTERO) E' UN OSTACOLO E SI VUOLE DISTRUGGERLO PER POTER CONSENTIRE IL TRIONFO INDISTURBATO DELLA NUOVA CHIESA ARCOBALENO"

Riccardo Cascioli per https://lanuovabq.it

 

PADRE GEORG E RATZINGER

«C’è una corrente che vuole proprio distruggerne la persona e l’operato. Non ha mai amato la sua persona, la sua teologia, il suo Pontificato. E adesso c’è un’occasione ideale di fare i conti, come la ricerca di una damnatio memoriae». Così nell’intervista al Corriere della Sera pubblicata il 9 febbraio, monsignor Georg Gänswein commentava gli ultimi attacchi al papa emerito Benedetto XVI sul tema degli abusi sessuali.

 

JOSEPH RATZINGER NEI GIARDINI VATICANI

Parole pesanti, quelle del segretario personale di Benedetto XVI, che confermano autorevolmente quanto è già sotto gli occhi di chi vuol vedere. Già, ma a che corrente si riferisce monsignor Gänswein, e perché questo odio e questa determinazione a distruggere la persona e l’operato del papa emerito? Nell’intervista non si dice, ma possiamo cercare di capirlo mettendo insieme le diverse tessere del puzzle.

 

Anzitutto la tempistica: questo nuovo attacco avviene nel momento di massima pressione per promuovere l’agenda Lgbt nella Chiesa, sull’asse Germania-Roma. Abbiamo visto nelle scorse settimane il coming out di 125 sacerdoti e funzionari ecclesiastici tedeschi, sostenuti di fatto dal Sinodo tedesco che ha messo nero su bianco, tra le altre cose, anche la benedizione delle unioni omosessuali.

 

JOSEPH RATZINGER

A seguire sono arrivate le dichiarazioni del cardinale Jean Claude Hollerich, presidente della Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea (COMECE) ma anche relatore generale del Sinodo dei vescovi sulla sinodalità. Due uscite clamorose che non hanno avuto alcuna risposta o correzione da Roma, anzi: si ricorderà che a dicembre la segreteria del Sinodo aveva fatto propria la documentazione presentata dal più noto gruppo LGBT cattolico statunitense, New Ways Ministry, organizzazione che ha anche avuto nel frattempo la benedizione di papa Francesco malgrado i vescovi americani nel 2010 avessero stabilito che non possa essere definita una organizzazione cattolica.

 

joseph ratzinger

Addirittura all’inizio di gennaio papa Francesco ha anche scritto una significativa lettera di encomio alla co-fondatrice di New Ways Ministry, suor Jeannine Gramick, già bandita da qualsiasi attività pastorale dal 1999 proprio per le sue idee sull’omosessualità diametralmente opposte a quelle della Chiesa. Da notare che la Nota del 31 maggio 1999 porta proprio la firma dell’allora cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

 

BENEDETTO XVI LORENZO FESTICINI

A tutto questo si aggiunga che proprio oggi a Colonia si apre il processo a un sacerdote polacco, don Dariusz Oko, che è anche docente all’Università Cattolica di Cracovia, accusato di «incitamento all’odio» per un suo articolo apparso sulla rivista Thelogisches intitolato “Sulla necessità di resistere alle lobby omosessuali nella Chiesa”. Don Oko è da molti anni impegnato a denunciare l’omoeresia nella Chiesa e la lobby che la sostiene, e ha recentemente pubblicato il libro “The Lavender Mafia”, (la mafia lavanda è appunto quella Lgbt).

 

i nuovi cardinali incontrano ratzinger

La denuncia nei suoi confronti è stata presentata da un sacerdote della diocesi di Colonia che appare come un manifesto vivente del clero omosessuale, don Wolfgang Rothe, noto militante Lgbt, che lo scorso 4 novembre è stato protagonista di una benedizione di coppie omosessuali in una sauna per gay a Monaco di Baviera. Di don Rothe, che non risulta sospeso dal ministero, sono pubbliche anche foto in cui bacia un seminarista sotto a un ramo di vischio.

 

Se questo è il contesto attuale (ovviamente è solo un piccolo saggio della corruzione morale nella Chiesa), c’è poi una questione di fondo che riguarda lo scandalo degli abusi sessuali. Si ricorderà che nel febbraio 2019 papa Francesco convocò a Roma un vertice dei presidenti delle Conferenze episcopali di tutto il mondo sul tema degli abusi sui minori, e fu l’occasione in cui emersero due letture completamente diverse della crisi.

 

benedetto xvi riceve francesco

Papa Francesco volle che il vertice si focalizzasse sul tema del clericalismo, considerato la causa dello scandalo pedofilia, ma nell’aprile successivo vennero resi noti degli “Appunti” che papa Benedetto aveva messo in precedenza a disposizione come contributo per il vertice. Benedetto leggeva invece lo scandalo come una terribile crisi di fede, l’allontanamento da Dio, che a sua volta aveva provocato il crollo della teologia morale, ormai pesantemente influenzata dalla cultura del mondo, stravolta dalla rivoluzione sessuale.

 

papa benedetto XVI ratzinger

Sulla linea di papa Benedetto si erano messi anche i cardinali Raymond Burke e Walter Brandmüller, che alla vigilia del vertice firmarono una lettera aperta in cui denunciavano «l’agenda omosessuale» diffusa nella Chiesa e «promossa da reti organizzate e protetta da un clima di complicità e omertà». Stesso concetto espresso per l’occasione anche dal cardinale Müller; non sorprendentemente visto che tutti i rapporti finora pubblicati sugli abusi, dagli Stati Uniti alla Francia, ci dicono che oltre l’80% degli abusi di cui è protagonista il clero sono frutto di comportamenti omosessuali.

 

RATZINGER E WOJTYLA

L’argomento però venne rigorosamente tenuto lontano dal vertice vaticano, a voler dimostrare che abusi sessuali del clero e omosessualità non sono correlati. Così è successo che in questi tre anni, mentre da una parte si sono fatti proclami contro gli abusi, dall’altra si sono viste diverse conquiste nella Chiesa da parte dei gruppi Lgbt, fino alle vicende di queste ultime settimane già accennate in apertura. Non solo, appare ormai sempre più chiaro che proprio il Sinodo sulla sinodalità nelle intenzioni sarà l’occasione per legittimare definitivamente l’agenda Lgbt nella Chiesa.

 

Si può ben capire dunque come Benedetto XVI (così come chi segue il suo Magistero) sia un ostacolo come persona e come giudizio sulla crisi della Chiesa, e si voglia perciò distruggerlo per poter consentire il trionfo indisturbato della nuova Chiesa arcobaleno. Può sembrare paradossale ma a cercare di incastrarlo sugli abusi sessuali sono proprio coloro che li favoriscono e li promuovono.

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."