stefano fattorelli

COSA SUCCEDE SE LASCI UN ASSASSINO A SPASSO? CHE RISCHIA DI UCCIDERE ANCORA – STEFANO FATTORELLI, MAGAZZINIERE 50ENNE DI CAPRINO VERONESE, HA PICCHIATO A SANGUE E ACCOLTELLATO LA COMPAGNA CHE VOLEVA LASCIARLO – L’UOMO 23 ANNI FA UCCISE BARBARAMENTE WILMA MARCHI, LA SUA COMPAGNA DELL’EPOCA, CON 33 COLTELLATE – SE LA CAVÒ CON UNA CONDANNA A 12 ANNI, DIMEZZATA PER BUONA CONDOTTA - NON SOLO: UNDICI ANNI FA HA RICEVUTO UNA CONDANNA A DUE ANNI PER STALKING E MALTRATTAMENTI, NEI CONFRONTI DELLA SUA SECONDA COMPAGNA - E PER QUESTA CONDANNA NON HA FATTO UN GIORNO DI CARCERE…

Laura Berlinghieri per “la Stampa”

 

L'ha picchiata a sangue, colpendola ripetutamente con schiaffi e pugni, prima di accoltellarla alla schiena, impedendole di difendersi. Adesso Stefano Fattorelli - magazziniere, cinquant' anni, originario di Caprino Veronese - dovrà rispondere di tentato omicidio. Ventitré anni dopo avere ammazzato la sua compagna dell'epoca, uccisa con 33 coltellate.

STEFANO FATTORELLI

 

Undici anni dopo avere subito una condanna per stalking e maltrattamenti, nei confronti della sua seconda compagna: la psicologa che aveva conosciuto proprio in carcere, dove stava scontando la pena per il delitto commesso dodici anni prima.

 

Padova, quartiere dell'Arcella. Sono da poco passate le 11 di martedì, quando i vicini di casa di Sandra Pegoraro - 51 anni, operatrice socio-sanitaria all'ospedale di Padova - sentono delle urla e una disperata richiesta di aiuto. Chiamano immediatamente l'ambulanza, che si precipita davanti all'abitazione. Fattorelli l'ha accoltellata, al termine di una lite furibonda, l'ennesima. Poi l'ha lasciata in una pozza di sangue. Lei aveva deciso di lasciarlo, lui non lo accettava.

 

Aveva esternato tutto il suo rancore su Facebook: «Ho avuto una relazione con il diavolo», scriveva in uno dei tanti post che trasudavano odio, tutto indirizzato alla donna e a quella storia finita, esattamente come le altre. Quella rabbia l'aveva anche messa nero su bianco in una lettera inviata all'ospedale di Padova, in cui raccontava le fragilità dell'ex compagna.

STEFANO FATTORELLI

Una collera mai sopita e che martedì scorso si sarebbe potuta risolvere in maniera ancora più tragica.

 

Sarebbe stato un finale tutt' altro che inatteso. Perché Fattorelli ha picchiato a sangue Sandra, l'ha accoltellata, esattamente come aveva fatto 23 anni fa con Wilma Marchi, la sua compagna di allora. All'epoca, però, quella donna non ce l'aveva fatta. Era morta sull'asfalto, di fronte al cimitero di Grezzana, uccisa dall'uomo che diceva di amarla. L'aveva attesa e l'aveva ammazzata.

 

Sandra Pegoraro, invece, adesso è miracolosamente fuori pericolo, dopo essere stata sottoposta a una delicata operazione chirurgica all'ospedale di Padova.

Un film già visto, si diceva, di fronte al quale rimanere atterriti. Era il 19 novembre del 1999.

 

STEFANO FATTORELLI

Appena 28enne, Fattorelli mise fine alla vita della donna che aveva deciso di concludere la loro relazione. Wilma Marchi aveva 50 anni, trucidata con 33 coltellate. Per l'omicidio, Fattorelli venne condannato a dodici anni di reclusione, ma la pena fu dimezzata per buona condotta. Il tribunale gli riconobbe anche un vizio parziale di mente. Fu nel carcere Due Palazzi di Padova che Fattorelli conobbe quella che sarebbe diventata la sua nuova compagna: una psicologa di 54 anni, che aveva deciso di aiutarlo nel suo percorso di riabilitazione.

 

I due erano andati anche a vivere insieme. Ma poi le pressioni di lui, le insistenze, avevano fatto capire alla donna che in quella storia c'era qualcosa di sbagliato, qualcosa di rotto. A quel punto lui aveva iniziato a pedinarla, a stalkerizzarla, arrivando persino a minacciarla di morte. Lei conosce il suo pregresso, è spaventata. E anche per questo all'inizio decide di andare avanti, nella speranza che lui decida da solo di lasciarla in pace. Spera di convincerlo, inutilmente, e alla fine si decide a denunciarlo. Lui viene condannato: due anni di reclusione.

 

STEFANO FATTORELLI

In realtà, niente carcere. Martedì mattina, l'ultimo atto di un copione che sembrava già scritto. Dopo l'aggressione, Fattorelli chiama un amico, disperato, confessandogli «di avere commesso una cavolata». A quella «cavolata», il pubblico ministero Maria D'Arpa darà il nome di «tentato omicidio».

 

Un reato per il quale ha già chiesto la convalida del fermo. L'udienza davanti al gip dovrebbe tenersi al più tardi domani. Quello che rimane è un tentato omicidio, che in molti sostengono si sarebbe potuto evitare. Intanto, Sandra Pegoraro rimane in ospedale. Suo figlio, evidentemente sconvolto, preferisce non commentare: «Non so ne so nulla». Una storia di fragilità che si è intrecciata incolpevolmente con altre due esistenze, solo apparantemente distanti.

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO