coronavirus - terapia intensiva 4 italia covid

IL COVID HA LE SUE RAGIONI, CHE LE REGIONI NON CONOSCONO – I GOVERNATORI OGGI SI RIUNISCONO A ROMA PER SERRARE LE FILA E (RI)PARTIRE ALL’ATTACCO SULLE RICHIESTE AL GOVERNO: VOGLIONO CHE SI RIPENSI IL SISTEMA DEI COLORI, E ALLENTARE LE RESTRIZIONI PER I VACCINATI ASINTOMATICI. MA LA DISCUSSIONE È RINVIATA CAUSA QUIRINALE, E FORSE NON CI SARÀ BISOGNO NEMMENO DI FARLA, CONSIDERANDO CHE LA CURVA SI STA FLETTENDO DA SÉ…

Francesco Grignetti per "la Stampa"

 

ROBERTO SPERANZA MARIO DRAGHI

La lotta al Covid può attendere una settimana; ben altri giochi sono in corso. E così una riunione tra Regioni e Stato, che si sarebbe dovuta tenere oggi, è rinviata ai primi di febbraio. Gli stessi governatori, che sono tutti o quasi a Roma alle prese con il Quirinale, si vedranno attorno alle 12 (invece che attraverso la solita videoconferenza), grande politica permettendo.

 

«Cambiare il conteggio»

FEDRIGA 17

La battaglia sulle regole, insomma, è rinviata. Agli atti c'è però una lettera firmata dai presidenti delle Regioni e delle Province autonome che è stata depositata sui tavoli del governo da diversi giorni: si chiede di ripensare in radice il sistema dei colori usati per i territori.

 

«La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome - vi si legge -, nel corso della seduta del 19 gennaio scorso, ha condiviso di chiedere al governo una valutazione sul superamento del sistema di classificazione delle zone di rischio, in considerazione dell'ormai elevato tasso di vaccinazione della popolazione che sta interessando anche quella pediatrica, nonché dell'estensione generalizzata del possesso della certificazione verde, soprattutto di quella rafforzata, quale requisito per l'accesso alla maggior parte delle attività economiche e sociali».

COLORI REGIONI 21 GENNAIO 2022

 

È questo il punto: la vaccinazione ha raggiunto un gran numero di cittadini, la stragrande maggioranza ha il Green Pass rafforzato, che già li mette al riparo da tante limitazioni anche nei casi peggiori, quali il passaggio della propria regione al colore arancione o rosso.

 

E dunque, chiedono i governatori, perché mantenere questo sistema che però pone limitazioni all'economia? «Si ritiene - motivano nella lettera spedita all'esecutivo - che la revisione dell'attuale sistema delle zone di rischio, unita ad una semplificazione normativa, consentirebbe una facilitazione nei comportamenti e nelle attività per tutti i cittadini e le imprese». Il nodo dei trasporti Il tema si sarebbe dovuto affrontare oggi. Invece, causa lavori in corso per il Quirinale, la discussione è rinviata.

NICOLA ZINGARETTI FA LA TERZA DOSE

 

D'altra parte il governo si rende conto che il tempo stavolta gioca a suo favore: la corsa del virus pare rallentare.

 

Ne ha parlato ieri anche il commissario straordinario, il generale Francesco Figliuolo: «Sembra che siamo arrivati al plateau della variante Omicron, quindi si sta andando in discesa. Speriamo che questo sia il trend consolidato». Sono incoraggianti, a questo proposito, i numeri dei nuovi contagiati e dei nuovi ricoveri. Forse l'impennata della crescita si è davvero fermata.

 

terapia intensiva covid 4

E allora, se così fosse, gli ospedali potrebbero tirare un sospiro di sollievo e ancor di più i vari governatori che vedrebbero scongiurato il rischio di passare di colore la propria regione. Uno dei problemi, collegato al meccanismo dei colori, ad esempio, tocca il trasporto pubblico: quando si va in arancione, per dire, la capienza nei mezzi di trasporto scende al 50%.

roberto speranza enrico giovannini mario draghi patrizio bianchi maria stella gelmini

Sennonché, con le scuole in presenza e un ricorso minore allo smart working, le Regioni avvertono che a quel punto «non si è in grado di portare studenti e lavoratori a scuola e sul posto di lavoro». Per cambiare di colore - ipotizzavano i governatori - si potrebbero conteggiare soltanto i pazienti ricoverati che hanno sviluppato la malattia e non gli asintomatici ricoverati per altre patologie.

 

Asintomatici più liberi

terapia intensiva covid 2

Altra richiesta pressante riguarda le quarantene. Tra le richieste, c'era di ridurle a cinque giorni o addirittura eliminare il periodo di isolamento per le persone positive ma asintomatiche, purché abbiano fatto la dose booster di vaccino, sostituita dall'autosorveglianza. Resta poi la babele delle regole, cambiate così tante volte nelle ultime settimane. Nella loro lettera, i governatori segnalano ad esempio la discrepanza tra durata del Green Pass italiano e quello europeo.

 

LA MAPPA DEL RISCHIO COVID IN EUROPA DELL ECDC

Lamentano il disorientamento degli operatori turistici e «le ricadute negative per le imprese». Generalmente il Green Pass emesso in Europa ha durata superiore a quello rilasciato in Italia che, ricordiamolo, dal 1° febbraio vale solo 6 mesi. La durata così breve può essere un problema per gli stranieri. Ma anche per gli italiani.

 

no vax e no green pass

È quanto segnala l'assessore alla Salute del Lazio, Alessio D'Amato, che attende risposte: «Con le regole attuali, se non ci si mette mano, c'è il rischio di fare trovare in difficoltà chi ha fatto le tre dosi già da diversi mesi». Già, perché sei mesi passano veloci. Dice D'Amato che la cosa migliore, per chi ha fatto le tre dosi, sarebbe una durata illimitata del Green Pass, «a meno che non ci dicano che andrà fatta una quarta dose di richiamo e allora la validità sia fino al richiamo». Il rischio è che qualcuno si ritrovi presto senza Pass e senza altre dosi da fare.

ROBERTO SPERANZA MARIO DRAGHI FRANCESCO PAOLO FIGLIUOLOmarta cartabia mario draghi roberto speranza

Ultimi Dagoreport

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

FLASH – OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?