giovanni tinebra piero amara silvio berlusconi

CUORE DI TINEBRA – TRA LE MOLTE DICHIARAZIONI DI PIERO AMARA AI PM DI PERUGIA, CE NE SONO ALCUNE, INQUIETANTI, SUI PROCESSI PER LE STRAGI DEL 1992-1993: “UNO DEI PROBLEMI CONCRETI CHE LA LOGGIA UNGHERIA DOVETTE AFFRONTARE FU LA GESTIONE DEI PROCEDIMENTI NEI CONFRONTI DI BERLUSCONI". SECONDO AMARA "QUESTO INTERVENTO DI UNGHERIA CI SAREBBE STATO GRAZIE AL LEGAME TRA TINEBRA E BERLUSCONI” – LA RICOSTRUZIONE DI FITTIPALDI...

Emiliano Fittipaldi per “Domani”

 

PIERO AMARA

Come chiarito dalle carte giudiziarie pubblicate da Domani, Raffaele Cantone e i pm della procura di Perugia che hanno chiesto l’archiviazione dell’inchiesta sulla Loggia Ungheria («non ci sono riscontri né prove della sua esistenza») considerano Piero Amara un pentito spesso attendibile.

 

I cui racconti contro giudici, politici e potenti assortiti sono stati – associazione segreta a parte – più volte riscontrati. Tanto che le sue accuse hanno portato condanne pesanti contro magistrati ed ex parlamentari (Denis Verdini il più recente) nei tribunali di Roma e di Messina.

 

raffaele cantone foto di bacco

Tra le storie dell’ex avvocato esterno dell’Eni che Cantone ha messo sotto la lente d’ingrandimento ce n’è una affatto scialba, che ha portato (come anticipato da Giacomo Amadori sulla Verità) all’apertura di un fascicolo per ora senza indagati e senza ipotesi di reato a cui sta lavorando la procura di Messina.

 

LA FONTE “ORIENTE”

La vicenda è quella, in parte ancora oscura, che ruota intorno all’omicidio di Luigi Ilardo, un ex boss di Cosa nostra che divenne confidente dei carabinieri, prima di essere tradito da qualcuno nelle nostre istituzioni che lo vendette alla mafia catanese, che lo ammazzò in auto un sera del 10 maggio del 1996.

 

OMICIDIO LUIGI ILARDO

Ilardo era imparentato con la famiglia dei Madonia (il cugino era il numero due della Cupola comandata da Totò Riina), alle spalle dieci anni di carcere, era chiamata fonte “Oriente” dagli investigatori che nel 1993 iniziarono a ascoltare il pentito che aveva deciso di cambiare vita e “normalizzarla”, trasformandosi in un infiltrato.

 

GIOVANNI TINEBRA 1

È così che inizia la collaborazione con Michele Riccio, colonnello dei Ros, a cui racconta segreti delle famiglie mafiose che avevano dato il via alla stagione del terrore. Sentenze alla mano, è un fatto che Ilardo riesce a portare gli inquirenti a pochi passi da un nascondiglio di Bernardo Provenzano, e che si fosse deciso a svelare i retroscena da lui conosciuti dei massacri del 1992, dove persero la vita Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Un uomo diventato pericolosissimo per i padrini, che ordinarono di ammazzare la fonte “Oriente” prima che potesse raccontare tutto quello che sapeva.

 

riina provenzano

Possibile che oltre alla mafia anche pezzi dello stato temevano le confessioni dell’ex boss? Amara con i pm di Perugia parla proprio dell’assassinio di Ilardo. È il 6 settembre 2021, e il legale siciliano è rinchiuso nel carcere di Terni. Accetta di essere ascoltato da Cantone. Stavolta l’avvocato, rispetto a quanto detto in interrogatori precedenti, comincia anticipando la nascita della loggia Ungheria al 1993, «collegandola casualmente alla “crisi” di valori del paese successiva a Tangentopoli».

 

piero amara

Per poi affermare come «uno dei problemi concreti che la loggia dovette affrontare fu la gestione dei procedimenti nei confronti di Silvio Berlusconi aperti a Palermo e a Catania in relazione al “dopo stragi” rispetto ai quali (Amara) accenna al ruolo che avrebbero avuto i magistrati Paolo Giordano e Alessandro Centonze», quest’ultimo ex giudice delle indagini preliminari a Caltanissetta. Per la cronaca, Berlusconi e Marcello Dell’Utri sono stati già archiviati anni fa nei vari processi siciliani sulle vicende del 1992 e 1993, ma pende su di loro l’indagine dei pm di Firenze che li hanno iscritti per concorso in strage in merito a un presunto ruolo di mandanti esterni: presto i magistrati potrebbero chiedere il rinvio a giudizio dei due fondatori di Forza Italia oppure, come molti osservatori si aspettano, una nuova archiviazione.

 

strage via d'amelio 1

MISTERO TINEBRA

Secondo Amara, sintetizza Cantone, «questo intervento di Ungheria ci sarebbe stato grazie e per effetto del profondo legame tra Giovanni Tinebra (potente magistrato ormai deceduto, e definito di fatto fondatore e animatore di Ungheria, ndr) e Berlusconi e del suo governo». Tinebra, che dal 1992 al 2001 fu procuratore della Repubblica di Caltanissetta e titolare delle inchieste sugli eccidi di Capaci e di via d’Amelio, nonché “gestore” del falso pentito Vincenzo Scarantino, avrebbe «gestito in modo scorretto i procedimenti nei confronti di Berlusconi pendenti nella sua procura». E poi organizzato l’avvio della collaborazione di Ilardo, «sostanzialmente boicottandola».

 

PIERO AMARA

Cantone, appena ascoltato Amara, visto la gravità delle ricostruzioni ha girato le sue dichiarazioni alla procura nazionale antimafia, che dopo venti giorni ha inviato una nota dettagliata sui fatti con la quale «si può affermare che alcune circostanze narrate da Amara sono (almeno in parte) riscontrate».

 

Non solo perché nella sentenza che ha condannato il boss Giuseppe Madonia e altri mafiosi per l’omicidio di Ilardo «si trovano elementi potenzialmente confermativi delle dichiarazioni di Amara» si legge nel rapporto dell’Antimafia «ad esempio sull’interessamento del dottor Tinebra nella gestione della prossima collaborazione di Ilardo».

 

giovanni falcone paolo borsellino

Ma anche perché il colonnello Riccio dei Ros, il primo a cui il pentito si avvicinò esternando la volontà di collaborare con lo stato, si era convinto dell’«infedeltà di soggetti istituzionali. È evidente come i suoi sospetti attingano, oltre che i vertici dell’epoca dei Ros, l’allora procuratore di Caltanissetta Tinebra. Al quale nel racconto di Riccio sarebbe imputabile il rinvio della collaborazione di Ilardo, con la conseguente accelerazione dei tempi dell’omicidio al fine di congiurare l’imminente formalizzazione della scelta» del pentito.

 

L’ex mafioso, in effetti, fu lasciato solo da chi lo doveva difendere: preziosa fonte informativa dal 1993 al 1996, non riuscì ad entrare mai ufficialmente nel programma di protezione testimoni, e fu ammazzato a causa di una probabile soffiata istituzionale, come fa intendere la sentenza sul suo assassinio.

 

STRAGE DI CAPACI

RISCONTRI E PM

Non è tutto. Nelle righe che la procura antimafia manda a Cantone si segnalano altri «riscontri alle dichiarazioni dell’Amara». Ad esempio sul giudice Antonino Ferrara, al tempo gip a Catania, che nell’aprile del 2000 «effettivamente dispose l’archiviazione in merito agli appunti e alle dichiarazioni di Michele Riccio che coinvolgevano Tinebra, ipotizzando sue responsabilità in merito all’omicidio di Ilardo».

 

GIOVANNI TINEBRA

Il capo della procura umbra sottolinea infine come «in merito ad Alessandro Centonze (magistrato che Amara dice di essere a Tinebra assai legato, ndr) dalla nota si evince che effettivamente il medesimo pm, presso la procura di Caltanissetta, ha gestito unitamente a Paolo Giordano il procedimento “sui mandanti occulti bis delle stragi” che vedeva indagato anche Berlusconi e Dell’Utri, per il quale nel giugno del 2003 venne richiesta l’archiviazione dal procuratore e dal pm Giordano».

 

Alla fine della fiera, le carte perugine danno atto ad Amara che le ombre gettate sulla figura di Tinebra «in relazione all’omicidio» della fonte Oriente non sono affatto inventate, e che è veritiero «il dato storico dell’archiviazione decisa dal gip Ferrara del procedimento relativo anche al coinvolgimento di Tinebra». L’ex capo della procura e del Dap è morto ormai da sei anni, molti dei fatti sono vecchi di decenni, ed è improbabile che i pm di Messina possano fare nuove indagini per capire se davvero pezzi dello stato abbiano tradito Ilardo, oppure se Tinebra “aggiustò” i processi di Berlusconi. Ma per Cantone Amara della vicenda sa molto. Al netto dell’inutilità della storia in relazione alla volontà del pregiudicato di voler provare l’esistenza della fantomatica Ungheria.

PAOLO BORSELLINO - LA STRAGE DI VIA D AMELIOgiovanni falcone paolo borsellinoPARCO FALCONE BORSELLINO LATINA

strage di capaci

Ultimi Dagoreport

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”