idit harel la donna israeliana del rene

DARE UN RENE PER LA PACE IN MEDIO ORIENTE - UNA DONNA ISRAELIANA DI 50 ANNI, IDIT HAREL, HA DONATO L'ORGANO A UN BAMBINO DI GAZA IN ATTESA DI TRAPIANTO: ORGOGLIOSAMENTE DI DESTRA, RIPETE CHE LA SUA DECISIONE NON È STATA POLITICA, MA INTANTO SI È RITROVATA A DIVENTARE UN SIMBOLO DELLA CONVIVENZA POSSIBILE E PER LEI IMPENSABILE - IN OSPEDALE LE DUE FAMIGLIE SI SONO INCONTRATE E PER QUALCHE ORA SONO STATE VICINE, ANCHE SE LA GUERRA...

Davide Frattini per il “Corriere della Sera

 

idit harel la donna israeliana che ha donato il rene 4

Dal villaggio di Eshhar a Gaza sono 190 chilometri, 3 ore e un quarto in auto, qualche decennio di ostilità. Dal nord di Israele e le colline dell'alta Galilea giù verso il deserto e il risentimento reciproco. Per i 50 anni, in maggio, Idit Harel ha deciso di farsi un regalo, di fare un regalo: donare un rene a un malato in attesa di trapianto.

 

idit harel la donna israeliana che ha donato il rene 2

«Sono stata ispirata dai racconti e dagli insegnamenti di mio nonno, sopravvissuto all'Olocausto - dice all'agenzia giornalistica Associated Press -. Mi raccomandava di seguire la tradizione ebraica: non esiste dovere più alto che quello di salvare una vita». In quegli stessi giorni Israele e Hamas dalla Striscia si combattono, i cicli di guerra che ritornano come i compleanni.

 

idit harel la donna israeliana che ha donato il rene 7

Orgogliosamente di destra, convinta che sarebbe stato meglio se «nel 1948 tutti gli arabi avessero lasciato il nostro Stato nascente», Idit si è ritrovata a diventare un simbolo della convivenza possibile e per lei impensabile.

 

Il suo organo è stato destinato a un bambino di Gaza colpito alla nascita da un problema congenito, in attesa dai suoi tre anni del trapianto. È stato difficile spiegare la scelta alla famiglia: il marito ha cercato di dissuaderla, i tre figli l'hanno sostenuta, il padre ha smesso di parlarle.

 

idit harel la donna israeliana che ha donato il rene 1

Rimasto orfano quando i genitori sono stati uccisi in un attentato a Gerusalemme nel 1948, lo zio che lo aveva adottato ammazzato in un attacco palestinese durante la seconda intifada, all'inizio Idit non gli ha voluto rivelare chi fosse a ricevere il dono: pensava che non avrebbe saputo accettarlo, che a lui sarebbe sembrato un perdono.

 

idit harel la donna israeliana che ha donato il rene 8

Lei ripete che la sua decisione non è stata politica. Sempre in quelle settimane di maggio, quando la violenza è tracimata dentro a Israele tra cittadini ebrei e arabi, una cristiana di Gerusalemme ha ricevuto il rene di Yigal Yehoshua, ucciso a pietrate perché ebreo mentre tornava a casa a Lod.

 

idit harel la donna israeliana che ha donato il rene 3

A Bilal che crescerà grazie a lei - non è stato dato il suo vero nome per paura di ritorsioni a Gaza - Idit ha scritto una lettera prima dell'intervento: «Non mi conosci, ma presto io e te saremo molto vicini perché un mio organo starà nel tuo corpo. Spero che questa operazione funzioni e tu possa avere una vita lunga e significativa».

 

idit harel la donna israeliana che ha donato il rene 5

La legge israeliana incentiva i trapianti anche attraverso la reciprocità: il piccolo palestinese è finito in cima alla lista d'attesa dopo che il padre (incompatibile come donatore per il figlio) ha accettato di dare un rene, andato a un'israeliana di 25 anni.

 

In ospedale le due famiglie si sono incontrate, per qualche ora sono state vicine, la guerra sempre tra di loro: l'appartamento dei palestinesi è stato distrutto durante gli 11 giorni di conflitto.

 

idit harel la donna israeliana che ha donato il rene 6

«Gli ho portato le favole scritte da David Grossman tradotte in arabo - racconta Idit al giornale Times of Israel -. Un momento di grande tenerezza e allo stesso tempo quasi irreale quando la madre mi ha lasciato prenderlo in braccio».

 

Dall'ospedale ha chiamato il padre e questa volta lui ha risposto: «È scoppiato a piangere e a quel punto gli ho detto che il rene sarebbe andato a un bambino arabo. C'è stato un sospiro, silenzio, poi: anche lui ha diritto alla vita».

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."