DE FALCO UCCELLATO - LA RABBIA DEL CAPITANO ANTI-SCHETTINO: “CONTRO DI ME VESSAZIONI, SONO STATO DESTITUITO - IO PUNITO PER LA CONCORDIA. DOPO LA NOTTE DEL NAUFRAGIO CI SONO STATE DISAPPROVAZIONI DA PARTE DI UN SUPERIORE”

Il capitano De Falco al Senato parla di demansionamento: “Dopo 20 anni di servizio, essere pagato per nulla non mi va” - Il comandante delle Capitanerie di Porto ribatte: “Gli incarichi non possono essere mantenuti sine-die. Il Corpo non può restare prigioniero dei singoli”…

Condividi questo articolo


Da ”www.corriere.it

 

CAPITANO DE FALCO CAPITANO DE FALCO

«Dopo 20 anni di servizio, essere pagato per nulla non mi va». Lo ha detto il comandante Gregorio De Falco in audizione al Senato in relazione alladecisione del Comando generale della Guardia Costiera di trasferirlo dal suo incarico. «La cosa non mi fa certo piacere, ma non è una questione personale - ha aggiunto De Falco - In un incarico come quello che mi hanno dato non c’è alcuna responsabilità diretta». «Questo trasferimento è il punto d’arrivo di un percorso che assume la connotazione di vessazione. Questo non è un avvicendamento, è una sostituzione con destituzione».

 

Così il comandante Gregorio De Falco precisando che nel nuovo incarico il suo apporto «non ha più alcuna valenza». Lascerà le Capitanerie? «Valuto qualunque ipotesi - ha risposto - al momento è astratta ma può trovare concretezza nel momento in cui questo lavoro per me non dovesse avere più alcun significato».

francesco schettino d8a70a2dec35b61ce4bb441c014d8182 francesco schettino d8a70a2dec35b61ce4bb441c014d8182

 

«DISAPPROVAZIONI DA PARTE DI UN MIO SUPERIORE» - Dopo la vicenda della Concordia, ci sono state «disapprovazioni da parte di un mio superiore», ha detto De Falco affermando di non voler giudicare l’episodio. «Io non giudico, osservo. E alla fine si verifica questo provvedimento» di trasferimento, ha aggiunto De Falco. L’ufficiale delle Capitanerie ha poi parlato di «demansionamento» nei suoi confronti: «ma non è questa la sede - ha spietato - semmai quello è un ambito giurisdizionale».

 

«UN SOCCORSO DIFFICILISSIMO» - Quella notte «fu un soccorso difficilissimo, mai affrontato prima» e in quell’occasione «la Pubblica Amministrazione ha dimostrato di essere pronta ed efficiente». De Falco ha sottolineato che dopo quella notte «sono stato sottoposto ad una pressione mediatica enorme, alla quale ho sempre cercato di sottrarmi».

 

COSTA CONCORDIA COSTA CONCORDIA

L’AUDIZIONE DEL COMANDANTE DELLE CAPITANERIE - Quello del capitano Gregorio De Falco è stato un «avvicendamento ordinario e fisiologico». Lo ha detto il comandante generale delle Capitanerie di Porto, l’ammiraglio Felice Angrisano in audizione al Senato. Angrisano ha sottolineato che «gli incarichi non possono essere mantenuti sine-die e l’amministrazione non può accordare ad un singolo ciò che nega ad altri in pari condizioni».

 

«Può essere un’Amministrazione prigioniera della notorietà di un singolo? - ha aggiunto Angrisano - Il Corpo non può essere prigioniero dei singoli». Nel suo intervento, il comandante delle Capitanerie di Porto ha ribadito più volte che quello di De Falco, come avviene per tutti gli altri ufficiali, è stato un trasferimento «nel solco dell’ordinarietà e in piena sintonia con quei fattori che inducono l’amministrazione a prendere tali determinazioni», quali la funzionalità e l’efficienza del Corpo, l’equilibrata distribuzione degli uffici e degli incarichi, il soddisfacimento delle esigenze del personale.

MALTEMPO NEL MARE DELLA COSTA CONCORDIA MALTEMPO NEL MARE DELLA COSTA CONCORDIA

 

Angrisano ha poi ricordato che è stato lo stesso De Falco a chiedere di rimanere a Livorno e che, «dal 2000, ogni sua volontà è stata esaudita ininterrottamente».

 

Tra l’altro, sia a fine giugno sia ad inizio luglio, Angrisano ha incontrato De Falco «senza che emergessero particolari esigenze». «Mi addolora - ha proseguito Angrisano - che il comandante De Falco è ricorso alla stampa e mai, mai, ha offerto le sue doglianze ai suoi superiori, pur consapevole dei doveri a cui il suo status di militare lo impegna».

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…