fabrizio piscitelli diabolik funerale roma

DIABOLIK ERA LEGATO ALLA CAMORRA DAL 1992? – SECONDO LA PROCURA DI ROMA L’ULTRAS DELLA LAZIO AMMAZZATO L’ESTATE SCORSA AVEVA UN ANTICO LEGAME CON IL CLAN SENESE, DI CUI ERA IL “PRINCIPALE RIFERIMENTO SULLA CAPITALE”– L’APPRENDISTATO NEL GRANDE CRIMINE, IL PRANZO DELLA “PAX MAFIOSA”, E LA SCALATA DA CAPO BATTERIA DI PONTE MILVIO A “GRANDE UFFICIALE”

 

 

 

Giuseppe Scarpa per “il Messaggero – Cronaca di Roma”

 

fabrizio piscitelli foto mezzelani gmt003

 

È un rapporto che inizia nel 1992, quello tra Fabrizio Piscitelli e la camorra. Un legame che, forse, si è interrotto bruscamente l' estate scorsa. Diabolik, 26 anni, è un giovanissimo ultras alla testa degli Irriducibili.

 

FABRIZIO PISCITELLI DIABOLIK

Siede tra gli spalti della curva Nord dell' Olimpico e nel frattempo stringe legami con Gennaro Senese, esponente di spicco della mafia campana. Gennaro è il fratello di Michele Senese, ribattezzato o pazzo, trapiantato a Roma in piena guerra di camorra a metà anni Ottanta, quando a Napoli il sangue scorre a fiumi tra la Nco di Raffaele Cutolo e la nuova famiglia di Carmine Alfieri. I Senese, legati a quest' ultimo, virano su Roma, mettono le radici e fondano un loro clan.

La Bara di Diabolik Foto Mezzelani GMT

 

A caccia di figure di prestigio, i Senese, nei primi anni Novanta individuano in Piscitelli un uomo di cui potersi fidare: Diabolik è «il principale riferimento sulla Capitale», annota il Gico della Guardia di Finanza nell' informativa finale dell' inchiesta che ha portato alla luce il summit mafioso del 13 dicembre 2017 a Grottaferrata, al ristorante l' Oliveto.

 

IL SUMMIT

fabrizio piscitelli diabolik 10

Il pranzo della pace in cui sedeva Piscitelli nella veste di ambasciatore di Marco Esposito, affiancato dall' avvocato Lucia Gargano (ai domicliari). Dall' altra parte del tavolo sedeva un altro pezzo grosso della mala romana, Salvatore Casamonica rappresentante degli Spada, clan decimato dagli arresti e che rischiava di essere spazzato via dal gruppo di Esposito, soprannominato Barboncino, a sua volta legato ai Triassi.

 

roma, i tifosi della lazio omaggiano fabrizio piscitelli alias diabolik 1

I Triassi altra famiglia storica del crimine che nel 2007, nel litorale romano, aveva accettato un pace sconveniente per non rimetterci la pelle di fronte all' ascesa irresistibile degli Spada. Una pax mal sopportata dai Triassi il cui grande regista era stato, appunto, o Pazzo. Ed è sotto l' ala protettiva di Michele Senese ( in carcere dal 2015) che cresce in prestigio Diabolik, di certo non poteva fargli da padrino Gennaro Senese, ucciso nel 1997 in un palazzone di via Cornelio Sisenna, sulla Casilina.

 

fabrizio piscitelli diabolik 8

IL BOSS

Piscitelli prosegue il suo apprendistato nel grande crimine inanellando una serie di reati.

Nel 2006 l' arrestano per estorsione aggravata nei confronti del patron della Lazio Claudio Lotito, nel 2013 per traffico internazionale di stupefacenti e poi a novembre del 2019 le manette sarebbero dovute arrivare perché Diabolik (per la procura) era diventato un boss, al vertice di un' organizzazione criminale che riforniva di droga Roma, insieme al socio Fabrizio Fabietti. Ma che Piscitelli avesse già incassato i gradi di grande ufficiale del crimine era cosa già nota nella malavita italiana.

fabrizio piscitelli diabolik 9

 

Nessuno senza quel grado si sarebbe potuto sedere al tavolo della pax mafiosa per decidere i destini della malavita a Ostia che muove droga, armi e milioni di euro.

Resta allora un rebus che probabilmente verrà svelato a breve il motivo per il quale Fabrizio Piscitelli a 53 anni, e da 27 anni vicino ai Senese, sia stato assassinato, lo scorso 7 agosto, da un killer travestito da runner al parco degli Acquedotti, una zona storicamente controllata dalla mafia campana.

fabrizio piscitelli diabolik 4fiori per diabolik foto mezzelani gmt010roma, i tifosi della lazio omaggiano fabrizio piscitelli alias diabolikfabrizio piscitelli diabolik 5roma, ucciso fabrizio piscitelli alias diabolik 14

Ultimi Dagoreport

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....