filippo falotico roberto peretto marco pozzetti - crollo gru torino

DIETRO IL CROLLO DELLA GRU A TORINO C'È UN ERRORE UMANO. MA DI CHI? - LA PROCURA HA APERTO UN’INCHIESTA PER OMICIDIO COLPOSO PLURIMO. I TRE OPERAI MORTI ERANO  PROFESSIONISTI SPECIALIZZATI NEL MONTAGGIO DELLE GRU ED ERANO TUTTI IN REGOLA CON LE DOTAZIONI - C’È UN PARTICOLARE CHE ESCLUDEREBBE UN CEDIMENTO DELL’ASFALTO: I PERNI CHE ANCORAVANO IL BASAMENTO DELLA GRU SI SONO SPEZZATI, NON PIEGATI...  - VIDEO

 

 

Massimiliano Peggio per "La Stampa"

 

crollo gru torino

Per il crollo delle due gru che in un cantiere edile di Torino ha provocato tre morti è stato aperto un fascicolo contro ignoti. L’ipotesi di reato è omicidio colposo plurimo. Non ci sono indagati per ora: per passare alla fase successiva delle contestazioni di responsabilità, il pm Giorno Nicola attende i risultati delle indagini della polizia, degli ispettori dello Spresal, dei vigili del fuoco e della consulenza tecnica affidata al professor Giorgio Chiandussi, docente del Politecnico, lo stesso che si è occupato della tragedia della funivia del Mottarone.

filippo falotico roberto peretto marco pozzetti

 

L’ipotesi più affidabile, al centro dell’inchiesta, è che ci sia stato un errore umano. Ma di chi? Gli investigatori stanno ricostruendo le fasi dell’incidente, avvenuto sabato intorno alle 10, in via Genova, nella zona Sud di Torino, a due passi dal Lingotto. Hanno appurato che al momento del crollo Roberto Peretto, 52 anni e Marco Pozzetti, 54 anni, entrambi residenti in Lombardia, si trovavano nella torre della gru edile, mentre il più giovane, Filippo Falotico, 20 anni, di Torino, era all’interno dell’intelaiatura del braccio carroponte.

 

il sindaco stefano lo russo sul luogo del crollo della gru a torino

Tutt’e tre montatori professionisti, specializzati nel montaggio delle gru di cantiere. Tutti in regola con le dotazioni di sicurezza. Stavano ultimando l’assemblaggio, lavorando ad un’altezza di circa 40 metri. Alle operazioni stava collaborando un’autogru con braccio telescopico, manovrata da Mirzad Svarka, 39 anni, residente nel torinese.

 

crollo di una gru a torino

Collegato al telefono, riceveva le istruzioni dai tre operai. I loro telefoni sono stati sequestrati per essere analizzati. Ci sono tre momenti chiave. Il primo, quando viene issato il braccio della gru edile. Un blocco di circa 50 metri di lunghezza che l’autogru porta in cima alla torre, a 40 metri d’altezza, sfiorando i palazzi.

 

roberto peretto

Nella fase iniziale della salita pare che il blocco non fosse in asse, leggermente obliquo, per evitare il reticolo dei cavi tranviari sospesi su via Gevova, ancorati alle facciate dei palazzi. Alcuni cavi sarebbero stati scollegati per agevolare il passaggio ma lo spazio di manovra non sarebbe stato sufficientemente ampio.

 

L’alimentazione era stata sospesa dai tecnici dell’azienda trasporti. Secondo momento chiave: il blocco viene riportato in asse durante la salita, parallelo al suolo, per poter essere agganciato in cima alla torre. Il braccio dell’autogru, pilotato da Mirzad Svarka si estende lentamente.

 

filippo falotico

Le foto scattate sulla scena dell’incidente mostrano la cabina di manovra del mezzo, di proprietà della ditta Calabrese, orientata nella parte opposta dell’area di lavoro. L’uomo stava manovrando i comandi voltando quasi totalmente le spalle al carico. Perché? È una delle domande che si pongono gli investigatori.

 

A questo punto qualcosa va storto nell’aggancio del blocco finale: il braccio di lavoro della gru edile, la struttura blu, di proprietà della ditta Locagru di Torino.

 

Terzo momento chiave: improvvisamente il braccio della gru edile, che dovrebbe in posizione parallela al marciapiede, inizia a roteare in modo trasversale verso la strada. Le immagini dall’alto raccontano questa torsione. Il braccio esteso dell’autogru contrasta il movimento fino al punto di collasso. Poco sopra la metà, si piega. È il disastro.

crollo gru torino

 

Viene giù tutto. Oltre ai tre morti, anche tre feriti: il manovratore e due passanti. C’è un ulteriore dettaglio. I perni che ancorano il basamento della gru edile si spezzano, non si piegano. Un particolare che escluderebbe il cedimento del suolo.

 

«Di una cosa sono sicura, mio marito non ha colpe, è sotto choc, non c’entra nulla» ha detto la moglie del manovratore. Ieri, al di là delle indagini, è stato il giorno del cordoglio. «Dobbiamo impegnarci affin ché il nostro Paese non sia quello delle tragedie sul lavoro quotidiane, che si riescano ad applicare finalmente le regole, che stiamo cercando di rendere ancora più forti.

 

torino il video del crollo della gru prima dei soccorsi 7

La nostra vicinanza va alle famiglie e alla città di Torino» ha detto il segretario Pd, Enrico Letta. Decine le persone che hanno portato fiori, scritto messaggi e messo lumini di fronte all’area di via Genova invasa dai rottami, transennata e sotto sequestro. Tra questi un biglietto, accompagnato da tre rose, con la scritta: «Siamo tutti colpevoli». Oggi i sindacati di base hanno convocato un presidio di protesta davanti all'ispettorato del lavoro, a Torino. Martedì prossimo Cgil, Cisl e Uil saranno in piazza Castello. —

marco pozzetti la ricostruzione del crollo della gru a torino torino il video del crollo della gru prima dei soccorsi 6crollo di una gru a torino 5crollo di una gru a torino 9crollo di una gru a torino 8crollo di una gru a torino 6crollo di una gru a torino 7torino il video del crollo della gru prima dei soccorsi 4filippo falotico 1crollo di una gru a torino 3crollo di una gru a torino 10crollo di una gru a torino 4crollo di una gru a torino 1filippo falotico torino il video del crollo della gru prima dei soccorsi 5torino il video del crollo della gru prima dei soccorsi 2torino il video del crollo della gru prima dei soccorsi 3crollo di una gru a torino 2torino il video del crollo della gru prima dei soccorsi 1filippo falotico

Ultimi Dagoreport

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…