cenone natale mangiare soli

DIMENTICA DI SANTIFICARE LE FESTE – IL VIRUS CI HA RUBATO IL NATALE: NIENTE ABBUFFATE CON I PARENTI, NIENTE SCAMBI DI DONI COLLETTIVI, NIENTE GIOCHI - MARINO NIOLA: "NON SI TRATTA DI UNA DIPENDENZA CAPRICCIOSA DALLE ABITUDINI: DIETRO LE RESISTENZE E LE RESILIENZE, C'È UNA SORTA DI ISTINTO CERIMONIALE CUSTODITO NELLE PROFONDITÀ DEL NOSTRO GENOMA CULTURALE CHE CI SPINGE A DIFENDERE L'ULTIMO GRANDE CICLO RITUALE DELL'OCCIDENTE - SENZA RITI LA COLLETTIVITÀ ENTRA IN SOFFERENZA"

Marino Niola per “la Repubblica”

MARINO NIOLA

 

 

«Dimenticati di santificare le feste». È il nuovo comandamento che ha messo in quarantena il Natale. Ridotto a ombra di sé stesso. Controllato, confinato, distanziato. Ma la gente non ci sta e studia il modo di liberare il prigioniero. I social tracimano suggerimenti sui modi di aggirare il Dpcm. Ma non è solo l' impuntatura puerile e irresponsabile di chi non vuol saperne di saltare, anche solo per una volta, l' appuntamento con tavolate, rimpatriate, abbuffate, scampagnate.

In realtà la posta in gioco è diversa.

 

cenone natale

E va al di là della dipendenza capricciosa dalle abitudini, dall' inerzia ripetitiva delle consuetudini. Dietro le resistenze e le resilienze, c' è una sorta di istinto cerimoniale custodito nelle profondità del nostro genoma culturale. E che spinge a difendere a ogni costo una festa che non è una semplice festa religiosa o consumistica. Ma è l' ultimo grande ciclo rituale dell' Occidente.

Che ha abolito uno dopo l' altro tutti i riti e tende a considerare i giorni non lavorativi come finestre del calendario vuote. Come pause improduttive, come tempo morto.

REGALI DI NATALE 1

 

Ecco perché Natale non è singolare ma plurale. Non una festa ma le Feste, per antonomasia. Che da tempo immemorabile sono considerate la cerniera magica dell' anno. Un serial di liturgie sacre e profane cui è d' obbligo partecipare. Credenti e non credenti. Per tradizione e per devozione. Per piacere e per dovere. Per gioco e per forza. Spesso giocoforza.

 

dieta feste 8

I dodici giorni che vanno dal 24 dicembre al sei gennaio, dalla sera della Vigilia alla notte dell' Epifania, sono quel che resta degli antichi riti del solstizio d' inverno, quando le giornate ricominciano ad allungarsi. In quel periodo i pagani onoravano il dio solare Mitra. Il cristianesimo trasforma il trionfo della luce sull' oscurità in una celebrazione del suo sole infante, nella Natività del dio bambino, che viene al mondo in una grotta per liberare l' umanità dalla tenebra del peccato originale.

 

REGALI DI NATALE 2

Insomma, la nostra maratona natalizia è l' effetto di una stratificazione di simboli fitta come una geologia. Che ci lascia eredi di uno straordinario giacimento di consuetudini famigliari, di comportamenti millenari, di funzioni religiose e di ritualità laiche. Il palinsesto cerimoniale natalizio è quanto di più zippato si possa immaginare. Una successione ininterrotta di azioni comandate, emozioni recitate, riunioni obbligate. Fabbricare il presepe, adornare l' albero, la corsa ai regali, il cenone della Vigilia, il pranzo di Natale, la gita di Santo Stefano, il frastuono pagano della notte di Capodanno, l' attesa notturna della Befana. Un dodecathlon che lascia esausti i partecipanti.

cena con mascherina cenone

 

Una forma di agonismo ludico che ha qualcosa delle antiche prove iniziatiche. Il risultato è una fibrillazione collettiva, un fremito prolungato che accarezza la schiena della società. E si preannuncia già ai primi di dicembre quando in molte famiglie si rinnova l' annosa diatriba fra presepe ed albero, tra conservatori e innovatori, che trasforma ogni salotto italiano in una dépendance di casa Cupiello. Di fatto le feste sono un rito pubblico e privato, un bilancio consuntivo dell' anno vecchio e un preventivo di quello nuovo.

 

cenone natale

Uno scrutinio, con promossi e bocciati. Non a caso i due grandi vecchi che aprono e chiudono il ciclo, Babbo Natale e la Befana, sono dispensatori di doni e di castighi. Ormai solo di doni.

E lo scambio dei regali resta la chiave di volta della kermesse natalizia, insieme alle abbuffate collettive. Perché rappresentano la materializzazione degli affetti, l' incarnazione della generosità, la metabolizzazione della famiglia e della comunità che diventano nutrimento spirituale e materiale, l' esultanza che diventa pienezza. E mette le persone in relazione con il sacro attraverso i cibi comandati, che una volta si chiamavano "devozioni" o "sacrifici".

regali di natale 5

 

In realtà i riti danno ai nostri sentimenti un linguaggio condiviso, una forma riconoscibile. Anche, forse soprattutto, al sentimento del tempo. Che smette di essere un' astrazione e diventa esperienza emotiva. Niente come la riunione festiva, con la sua conta di chi c' è e di chi non c' è più, ci fa vivere quella sensazione insieme gioiosa e melanconica della vita che se ne va e che rinasce, di un tempo che scorre e di un tempo che ricorre.

 

Ecco perché le generazioni trovano nel clima natalizio quell' armonia che manca nella vita di ogni giorno. È come se le feste passassero un colpo di evidenziatore scintillante su tutto quel che unisce, e fa di tanti individui una famiglia, una comunità. Passata la festa passato l' incanto. La vita torna a scorrere e cancella quello scintillio che le persone in questi giorni difendono con le unghie e coi denti.

 

cenone natale

I divieti del Dpcm accendono gli animi perché, nonostante le derive consumistiche, il Natale resta il solo avamposto dello spirito festivo in un' epoca di deritualizzazione della vita. L' ultimo rifugio dell' armonia, della grazia, della poesia in un mondo fatto solo di prosa. Perché è il momento in cui gli individui escono da sé stessi e fanno società. O attraverso il sacro. O attraverso la santificazione della convivialità, che aggiunge un posto a tavola e per una volta all' anno fa una cosa sola di parenti e serpenti.

 

REGALI DI NATALE

Di fatto il virus ha rovinato la festa. L' ha colpita al cuore, perché il contatto ravvicinato dei corpi e delle anime in questo momento significa contagio. E quel che di solito dà gioia adesso fa paura. Ma una cosa il Covid ce l' ha insegnata. Che senza riti la collettività entra davvero in sofferenza. Perché in realtà non è la società a fare il rito, ma il rito a fare la società.

dieta feste 2REGALI DI NATALE

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?