DIMENTICATE VENEZIA: DAL 2022 SARA’ A NUMERO CHIUSO - PER ENTRARE IN CITTA’ SARÀ NECESSARIO PRENOTARE, PAGARE UN CONTRIBUTO D'ACCESSO (TRA I 3 E I 10 EURO) E PASSARE PER I TORNELLI DI ACCESSO - NON PAGHERANNO I RESIDENTI IN VENETO (CHE POTREBBERO ESSERE OBBLIGATI A PRENOTARE L'ARRIVO), I TURISTI CHE ALLOGGIANO NELLE STRUTTURE RICETTIVE, I BAMBINI CON MENO DI SEI ANNI, I PARENTI FINO AL TERZO GRADO DEI RESIDENTI E...

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Laura Berlinghieri per “la Stampa”

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Venezia come un museo. Dall'estate 2022, per entrare nella città poggiata sull'acqua sarà necessario prenotare, pagare un contributo d'accesso e passare per i tornelli posizionati nei principali punti di accesso al centro storico. «Come in un museo» dicono i sostenitori della misura. «Come in un parco divertimenti» rispondono gli altri.

 

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Poco importa, dopo i continui posticipi - in parte dovuti anche alla pandemia, che ha praticamente azzerato il turismo in città -, il Comune sembra intenzionato alla volata, avendo individuato nella prossima estate il periodo della svolta, che renderà Venezia la prima città al mondo con ingresso contingentato e a pagamento. In realtà il famoso contributo d'accesso dovrebbe entrare in vigore già dal primo gennaio dell'anno prossimo. Ma quasi sicuramente ci sarà un'ulteriore proroga, fino appunto all'entrata in funzione dei tornelli.

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Da giugno 2022, entrare a Venezia potrebbe dunque costare tra i 3 e i 10 euro, a seconda della giornata e della quantità di persone prevista. Ci saranno allora giornate da bollino verde, con ingresso a 3 euro: il prezzo di uno spritz. Poi si salirà a 6 euro (la tariffa base), a 8 euro (bollino rosso) e, infine, a 10 euro, nelle giornate di particolare afflusso, da bollino nero: proprio come in autostrada.

 

Non pagheranno i residenti in Veneto (che però potrebbero comunque essere obbligati a prenotare il proprio arrivo), i turisti che già alloggiano nelle strutture ricettive cittadine (Mestre compresa), i bambini con meno di sei anni, i parenti fino al terzo grado dei residenti e i componenti del nucleo familiare di persone che vivono nel Comune, in affitto. Per tutti gli altri (ma la lista degli esentati è piuttosto lunga) mettere piede a Venezia avrà un costo.

 

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Servirà prenotare il «biglietto» tramite app o accedendo a un sito, quindi presentarsi ai tornelli magnetici - posizionati in piazzale Roma, ai piedi del ponte di Calatrava, poi davanti alla stazione Santa Lucia e ai pontili dei lancioni granturismo -, e esibire il Qr code sul cellulare o stampato su un foglio di carta, proprio come si fa ora con il Green Pass. Quasi sicuramente, le operazioni di prenotazione e di pagamento del biglietto d'accesso potranno essere fatte contestualmente. E intanto, tra lo scetticismo, in città infiamma la polemica.

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Perché Venezia è sempre più fragile, il turismo in laguna sempre meno sostenibile, ma sono tanti i residenti a non volere sentire parlare dei tornelli. «È una misura incostituzionale e contro la normativa europea. Una previsione di questo tipo si potrebbe fare per un'area limitata, come piazza San Marco, ma non certo per un'intera città. Questa è la consacrazione di Venezia a parco a tema, con l'accesso subordinato al pagamento di un biglietto.

 

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È umiliante per la città, per i suoi residenti e per i visitatori» tuona Marco Gasparinetti, consigliere comunale e avvocato. «Non è pensabile fare pagare a una famiglia oppure a un amico di un veneziano l'ingresso in città. Diverso sarebbe invece stipulare degli accordi con i vettori - penso a tour operator, Trenitalia, navi da crociera e compagnie aeree -, chiedendo di fare pagare a monte un «contributo Venezia» e riconoscendo una percentuale agli stessi intermediari. La misura che potrebbe entrare in vigore dall'estate 2022 non serve a programmare i flussi, è soltanto una maniera per fare cassa. E noi veneziani disobbediremo, perché non abbiamo nessuna intenzione di farci schedare al nostro passaggio dai tornelli». -

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