donne nere e uomini italiani

DISCRIMINIAMO TUTTO MA NON LA GNOCCA - “LA VERITÀ” S’AGGRAPPA AL SERVIZIO DEL “NEW YORK TIMES” SULLE AFROAMERICANE CHE VENGONO A PRENDERE LA MAZZA IN ITALIA PER DIMOSTRARE CHE NON C’È RAZZISMO NEL NOSTRO PAESE - BORGONOVO: “L'UNICO MODO PER RISULTARE POLITICAMENTE CORRETTI È UTILIZZARE, NELLA SCELTA DELLA COMPAGNA, L'ANTICO CRITERIO: BASTA CHE RESPIRI. E SPERIAMO CHE NON SIA CONSIDERATA DISCRIMINAZIONE PURE QUESTA…”

Francesco Borgonovo per “la Verità”

 

donne nere e uomini italiani

Sono mesi che veniamo incessantemente martellati dall'emergenza razzismo in Italia, salvo scoprire in questi giorni che mezzo mondo non vedeva l'ora di rispolverare gli antichi pregiudizi (e gli ancora più antichi forconi) nei nostri confronti. La scorsa estate abbiamo sentito la mamma di due bambini di colore riportare «esperienze viste e raccontate nei film americani degli anni Cinquanta e Sessanta sulla condizione dei neri». Editorialisti e politici, fino a ieri, hanno descritto il nostro Paese come una sorta di succursale dell'Alabama segregazionista.

 

A niente è servito smontare le bufale, snocciolare dati, srotolare ragionamenti complessi: la psicosi razzismo è andata ingigantendosi senza sosta. Ma ecco che, finalmente, abbiamo trovato l' argomentazione vincente, la prova regina dell' inesistenza di un razzismo diffuso in Italia. A fornircela è - nientemeno - il New York Times, tempio del giornalismo progressista, in un lungo reportage firmato da Tariro Mzezewa e uscito anche in edizione italiana su Internazionale.

 

donne nere e uomini bianchi

Il titolo è commovente: «Le donne afroamericane trovano l'amore in Italia». E sentite il sommario: «Nonostante i casi di razzismo, in Italia le donne nere si sentono più apprezzate che negli Stati Uniti. Due agenzie si occupano di favorire queste unioni sentimentali». Come dicevamo, ecco la dimostrazione scientifica.

 

Nell' Alabama degli anni Cinquanta, il sogno d' amore di una nera e un bianco sarebbe probabilmente stato coronato alla maniera tradizionale: con un linciaggio. O comunque sarebbe finito a frustate (e non in stile Cinquanta sfumature). Oggi, invece, le afroamericane vengono qui volentieri e spesso finiscono per sposarsi. Latrese Williams, una donna di 44 anni, racconta al New York Times che a Chicago, la sua città, si sente quasi invisibile. «In Italia, invece, continuo a incontrare uomini».

 

Scopriamo che esistono addirittura agenzie viaggi specializzate, «operatori, blog, account Instagram e gruppi Facebook che invitano le afroamericane ad andare in Italia per trovare l' amore». Tra queste c' è Black girl travel, che nel giro di un decennio ha portato oltre mille afroamericane dalle nostre parti, affinché potessero conoscere meglio l' arte, la cultura, la cucina e... tutto il resto.

 

donne nere e uomini italiani

La giornalista del New York Times, che probabilmente ha conosciuto il nostro Paese solo attraverso gli articoli di Repubblica sull' emergenza xenofobia, appare stupefatta. «Negli ultimi anni», spiega, «si è parlato molto dell' Italia per via di alcuni episodi di razzismo contro immigrati africani o persone con la pelle scura e contro i giocatori di calcio neri. Quindi può sembrare strano scoprire che ci sono delle afroamericane che vanno regolarmente in Italia in cerca dell' amore». Incredula, la collega statunitense è entrata pure in un forum online per turiste nere e ha scoperto che, alla domanda «l' Italia è sicura per le donne nere?», «la maggior parte delle donne risponde di sì».

 

Ora, evidentemente questa faccenda dei viaggi amorosi è una nota di costume.

donne nere che amano uomini bianchi

Ma basta un po' di razionalità per rendersi conto che, in fondo, si tratta di un dato piuttosto emblematico. Se odio e disprezzo nei confronti dei neri fossero così capillari come sostiene la gran parte dei nostri media, di certo agli operatori turistici non verrebbe in mente di spedire qui afroamericane single, a meno che ad organizzare i viaggi non fosse l' agenzia del Ku Klux Klan.

 

Semmai a veicolare qualche stereotipo di troppo è una di queste organizzatrici di tour, ovvero Diann Valentine, che dice: «Negli Usa dicono che noi afroamericane siamo troppo aggressive, autoritarie e chiassose. Ma in Italia siamo perfette, perché chi altro è aggressivo, autoritario e chiassoso? Le madri italiane». In un colpo solo la signora ha insultato le nostre mamme e ci ha dato dei bamboccioni: aspettiamo con ansia editoriali indignati dei più fini intellettuali di sinistra.

 

SESSO CON UNA DONNA NERA

Pur non scomponendosi per la battutaccia sugli italiani, il New York Times non riesce comunque ad andare oltre il proprio patrimonio genetico liberal. Forse non rassegnandosi all' idea che qui le donne nere stiano benissimo e anzi siano molto desiderate, si mette all' affannosa ricerca di tracce nascoste di xenofobia. A questo fine s' ostina a interpellare alcune blogger e attiviste, cioè esponenti della classe sedicente intellettuale che se non trova una minoranza oppressa non va a letto contenta. Una di loro sostiene che sia sbagliato incoraggiare le afroamericane ad «andare in un posto dove gli uomini le amano per il colore della loro pelle».

 

Ma se uno è attratto dalla pelle scura saranno fatti suoi, no? Altrimenti che facciamo, accusiamo di discriminazione le donne che non amano i mori e preferiscono i biondi? Tra l' altro, tornando seri, suggerire l' idea che gli italiani gradiscano le nere perché «esotiche» è di per sé piuttosto offensivo. «Quando dici che gli italiani sono attratti dalle donne nere per un unico motivo, il colore della loro pelle, le sminuisci», dichiara Gichele Adams, imprenditrice nera sposata con un italiano.

stop razzismo

 

Davvero: queste follie buoniste stanno rendendo la nostra vita un inferno. Se critichi una nera, sei razzista. Se l' apprezzi, sei comunque razzista. A questo punto, l' unico modo per risultare politicamente corretti è utilizzare, nella scelta della compagna, l' antico criterio dettato dalla disperazione: basta che respiri. E speriamo sinceramente che non sia considerata discriminazione pure questa.

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."