bambini ucraini rifugiati

DOPO IL GRANO DEL DONBASS E L'ACCIAIO DI MARIUPOL, PUTIN SI STA FOTTENDO ANCHE I BAMBINI UCRAINI - È PARTITA LA RUSSIFICAZIONE A FORZA DEGLI ORFANI E DEI MINORI STRAPPATI AI LORO GENITORI, OBBLIGANDOLI A UN GIURAMENTO DI ADESIONE E FEDELTÀ AL REGIME CHE HA DISTRUTTO LE LORO FAMIGLIE: UN DECRETO DI MOSCA AUTORIZZA QUESTE "ADOZIONI" - IL CREMLINO VEDE NEI PICCOLI GIÀ DEI FUTURI SOLDATI: È IL MODO USATO DA "MAD VLAD" PER RIMPIAZZARE I GIOVANI MILITARI RUSSI MANDATI A MORIRE AL FRONTE...

Federico Fubini per il “Corriere della Sera

 

mariupol i bambini nei tunnel dell acciaieria azovstal 4

Il sacco dell'Ucraina muove ogni giorno un passo più in là. Dopo il grano del Donbass e l'acciaio di Mariupol, inizia ufficialmente anche il grande furto dei bambini. Vladimir Putin ha già conquistato ampie aree dell'Est e del Sud del Paese e non sta perdendo tempo nel confiscare quanto l'Ucraina possiede di più prezioso o di quanto alla Russia manca più drammaticamente.

 

Di questi giorni sono le informazioni sui trasporti di metallo verso Rostov-sul-Don attraverso il Mar d'Azov o di quelli di cereali dalle città sotto il tallone di Mosca.

 

mariupol i bambini nei tunnel dell acciaieria azovstal 3

Ieri però il dittatore del Cremlino ha messo la sua firma sulla decisione forse più sfrontata: un «ukaze» (editto) per fare bottino di guerra anche dell'infanzia della nazione aggredita.

 

L'obiettivo è russificare a forza gli orfani e i minori strappati ai loro genitori in Ucraina, obbligarli a un giuramento di adesione e fedeltà al regime che ha distrutto le loro famiglie, dar loro nuove madri e padri schierati con l'esercito che sta oggi devastando le loro terre.

 

un bambino guarda un edificio distrutto durante gli attacchi nella periferia di irpin, kiev

L'intenzione dell'ukaze di Putin è fare dei piccoli ucraini senza più genitori - migliaia di loro nelle regioni sottomesse - giovani russi che in futuro potranno unirsi all'esercito di Mosca. Anche per questo l'invasore porta via tutto ciò che può, finché può, mentre ancora la guerra infuria.

 

L'editto del dittatore reca la data di ieri, 30 maggio 2022, sull'intestazione con l'aquila imperiale a due teste incoronate attorno all'effigie di San Giorgio a cavallo. La simbologia è bizantina e zarista.

 

Bambini in Ucraina si nascondono 6

La sostanza del documento è invece quanto di più vicino alle guerre di conquista degli anni '30 del Novecento si possa pensare: l'umanità soggiogata - quella nei primi anni di vita, ancora plasmabile psicologicamente - diventa un tesoro da assicurare alla Russia.

 

Formalmente la misura è un emendamento a un decreto del 2019, volto a stabilire procedure semplici e rapide e trasformare in cittadini russi migliaia di minori ucraini che la guerra ha separato dai genitori o reso orfani.

 

Bambini in Ucraina si nascondono 5

Non importa che siano già profughi in Russia. Sono soggetti al provvedimento e dunque russificabili con effetto immediato i bambini residenti nelle autoproclamate repubbliche putiniane di Donetsk e Lugansk, ma anche - elemento nuovo - quelli delle regioni di Zaporizhzhia e Kherson al sud.

 

Quanto a Mariupol, non è nominata ma si considera compresa nel territorio di Donetsk. È straordinario come la russificazione possa avvenire, in base all'ukaze di Putin, prescindendo dalla volontà o dall'orientamento di coloro che ne sono oggetto.

 

Bambini in Ucraina si nascondono 2

«Hanno il diritto di presentare domanda» di cittadinanza per i bambini - si legge - anche «i capi delle organizzazioni di accoglienza per orfani o minori non accompagnati» o i «capi di istituzioni educative», oltre a «tutori» e «guardiani» dei piccoli.

 

In altri termini entità ormai sotto il controllo di Mosca nelle città occupate - scuole, orfanatrofi, centri medici o centro sociali - possono decidere sulla futura nazionalità dei loro assistiti.

 

EVACUAZIONE BAMBINI UCRAINA

Il passo successivo potrà essere poi l'adozione da parte di una famiglia in Russia stessa, come previsto dal «Commissariato per la protezione dei bambini» del Cremlino (vedi Corriere del 24 maggio). Un passaggio nei formulari per la domanda di cittadinanza, allegati all'ukaze, rivela del resto i fini di Putin.

 

Il richiedente deve firmare una dichiarazione: «Mi impegno a essere fedele alla Russia, a compiere scrupolosamente il mio dovere civico e a sostenere i miei obblighi in accordo con la Costituzione e le leggi della Federazione russa».

 

bambine ucraine al primo giorno di scuola

In altri termini, nei piccoli ucraini da russificare a forza il Cremlino vede già dei futuri soldati. Ed è un aspetto che rivela in realtà quanto dura la guerra sia stata fin qui anche per la Russia: chi conosce il sistema putiniano dall'interno sottolinea come il dittatore cerchi così una compensazione per le decine di migliaia di giovani russi che lui stesso ha mandato a morire in Ucraina.

 

I più giovani diventano bottino di guerra proprio per essere mandati a uccidere o farsi uccidere in guerre immaginate da pochi anziani chiusi da decenni nelle mura Cremlino.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”