funerale regina elisabetta

IL DOPPIO FUNERALE DELLA REGINA ELISABETTA (UNO A LONDRA, L'ALTRO A WINDSOR) È DIVENTATO L’EVENTO TELEVISIVO PIÙ SEGUITO AL MONDO CON UNA STIMA DI 4,5 MILIARDI DI PERSONE - ALDO GRASSO: “GRAZIE ALLA TV, LA MONARCHIA INGLESE È DIVENTATA UN MARCHIO RICONOSCIBILE. SIMBOLIZZA L'ISTITUZIONE, E CIOÈ LA FORMA, GLI ANTICHI RITI. CHISSÀ SE IERI ABBIAMO ASSISTITO ANCHE AL FUNERALE DELLA STESSA MONARCHIA (E DELLA TV)…” - VIDEO

 

1. MA È STATO IL FUNERALE ANCHE DI TV E MONARCHIA?

Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”

 

il funerale della regina elisabetta 7

Ancora una volta, nel Regno Unito, incoronazioni, matrimoni e funerali regali sono straordinarie cerimonie mediali, dove tutto è stato previsto e preparato da tempo con grande cura. Solo così la canonizzazione surriscalda lo schermo e lascia un segno indelebile nella storia della tv. Le telecamere riprendono i fatti ma li rileggono prima come racconto e poi come storia.

 

Che senso ha oggi una bara trainata non da cavalli ma da 98 marinai della Royal Navy? Per un rispetto della tradizione, certo, ma anche per adempiere alle esigenze coreografiche di riprese televisive fuori del comune. Com' era successo ai funerali di Diana, uno dei più grandi media event, al pari del Live Aid. Com' era successo, anni prima, al matrimonio di Ranieri di Monaco con Grace Kelly.

il funerale della regina elisabetta 8

 

Del resto, l'incoronazione della giovanissima Elisabetta II (2 giugno 1953) è stata la prima grande cerimonia della tv, per molte persone il primo evento mai visto in tv: 27 milioni di persone si sintonizzarono quel giorno sulla Bbc per vedere la cerimonia. Ogni liturgia mediale è una complessa e solenne mediazione tra la tecnica e il simbolico con una cura del dettaglio a cui nessuna fiction, nessuno show potrà mai aspirare: la queue senza fine, l'Abbazia di Westminster, la bara avvolta nello stendardo regale, God Save the King, le cornamuse, i rintocchi del Big Ben, Wellington Arch, infine l'ultimo viaggio verso il castello di Windsor.

 

il funerale della regina elisabetta 12

Grazie alla tv, la monarchia inglese è diventata un marchio riconoscibile. Simbolizza l'Istituzione, e cioè la Forma, gli antichi riti, il codice vestimentario, i gesti che dovrebbero ancora ricoprire una funzione sacrale (tutto ciò che manca alla quotidianità). La tradizione è tutto per un Paese che non ha nemmeno una Carta costituzionale scritta. Chissà se ieri abbiamo assistito anche al funerale della stessa monarchia (e della tv).

 

sudditi magnano e bevono nei pub durante i funerali della regina 2

2. IL SOFT POWER DI UNA REGINA VALE UNA DIRETTA TV DA 4,5 MILIARDI DI SPETTATORI

Enrica Roddolo per www.corriere.it

 

Il soft power della corona, dei reali, ha dimostrato con il funerale di stato di Elisabetta II a Londra seguito poi dal funerale privato alla cappella di San Giorgio a Windsor, tutta la sua forza. Perché soltanto un senso di rispetto e appartenenza collettiva, un’adesione corale al dolore come quella di un popolo (e un mondo) per la morte della regina, poteva fare di un funerale il più grande evento globale di sempre. Almeno dal dopoguerra. Con stimati 4,5 miliardi di spettatori a seguirlo, la trasmissione mondiale più vista di sempre.

 

il funerale della regina elisabetta 2

Non solo: oltre 500 leader globali sono arrivati (e già ripartiti da Londra) per rendere omaggio a Elisabetta. Già ripartiti perché a New York c’è l’appuntamento con l’Assemblea generale delle Nazioni Unite. E Biden parlerà eccezionalmente solo mercoledì per avere tempo di tornare. E già questo dettaglio dice quanto il soft power della corona sia diventato di fatto un hard power, almeno per un giorno. Tanto da muovere l’agenda internazionale. Tanto da distrarre, per uno scampolo di tempo, gli occhi dalle crisi globali.

meghan markle al funerale della regina elisabetta

 

«Quando avevo 21 anni dedicai la mia vita al servizio del nostro popolo e chiesi l’aiuto di Dio per tener fede a quel voto», pronunciò Elisabetta nel 1977 al discorso del suo Giubileo d’argento. Aggiungendo: «E per quanto abbia fatto quella promessa nei miei anni verdi, quando ero inesperta, non rimpiango né intendo ritrattare una sola parola». Il tempo, la Storia, ha provato che davvero non ha mai tradito quella promessa che riecheggiava le parole di Shakespeare.

 

E le folle di questi giorni a Londra, il fiume di fiori, biglietti, bambini disposti a camminare 13 ore pur di dirle addio, dimostrano che quella dedizione ha fatto breccia nel cuore. Ha parlato alla nostra sensibilità indurita dalla contemporaneità.

 

il funerale della regina elisabetta 11

Buckingham Palace nella notte ha divulgato la foto commemorativa della regina. Sorridente, la sovrana è stata ritratta a Windsor nel maggio scorso dal fotografo Ranald Mackechnie. Indossa un abito azzurro con le due spille con acquamarina, regalo di compleanno del padre Giorgio VI quando compì 18 anni. Elisabetta è entrata nella Storia e ci ha lasciati un po’ più soli. Il suo sorriso, magnetico come quello di una Monna Lisa ci aveva accompagnati per quasi un secolo. E adesso sentiamo già tutta la struggente nostalgia.

 

i duchi di sussex al funerale della regina elisabetta

La sfida di Carlo III - commosso, con le lacrime trattenute a stento e una smorfia di commozione quando la corona imperial, lo scettro e il globo di Elisabetta sono stati sollevati dal feretro per essere deposti su cuscini e poi tornare a dormire nella Torre di Londra fino all’incoronazione del re - dicono che anche lui è consapevole del ruolo ereditato.

i corgi della regina elisabetta 2funerale della regina funerale regina elisabettasudditi magnano e bevono nei pub durante i funerali della regina 1reali inglesi al funerale della regina elisabetta 1reali inglesi al funerale della regina elisabetta 2reali inglesi al funerale della regina elisabetta 4reali inglesi al funerale della regina elisabetta 5il principe andrea piange al funerale della regina elisabettai corgi della regina elisabetta 1

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…