DORMIRE CON IL PROPRIO CANE FA BENE O MALE? CI SONO DIVERSI FATTORI CONTRO: POTREBBE PORTARE MALATTIE COME MICOSI E VIROSI, MA ANCHE ZECCHE E PULCI. E UN ALTRO PROBLEMA È CHE IL LETTO POTREBBE PUZZARE E RIEMPIRSI DI PELO. UN CANE PUÒ RUSSARE ED EMETTERE GAS INTESTINALI. MA UNA NUOVA RICERCA SOSTIENE INVECE CHE NO, NON CI SONO PROBLEMI. ANZI: LA PRESENZA DI UN CANE RENDE PIÙ SICURI E MIGLIORA IL…

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Mariella Bussolati per https://it.businessinsider.com/
 

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Capita a tutti. All’inizio si dice che lo si farà solo per qualche mese, finché il cane è cucciolo, poi si enuncia che ora si metterà una regola, poi l’abitudine e la comodità fanno il resto. In pratica moltissimi proprietari condividono il letto con il proprio cane. Ma i pareri se questa sia un pratica positiva o no, sono sempre stati molto diversi.
 
Un cane potrebbe portare malattie come micosi e virosi, ma anche zecche e pulci. E un altro problema è che il letto potrebbe puzzare e indubbiamente riempirsi di pelo. Un cane potrebbe avere anche un altro problema: russa ed emette gas intestinali. Inoltre dormendo nel letto, potrebbe confondersi riguardo le dinamiche del branco.
 
Ma una nuova ricerca realizzata dalla Mayo Clinic di Rochester, Minnesota (Usa), sostiene invece che no, non ci sono problemi. Anzi: la presenza di un cane rende più sicuri e migliora il sonno. Solo l’addormentamento, in alcuni casi, viene ritardato, ma non se il cane, invece che sul letto, dorme nella stanza.

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Nel corso della storia e dell’evoluzione, gli uomini hanno sempre vissuto insieme in famiglie o gruppi sociali. Anche per quanto riguarda il sonno, l’abitudine di dormire da soli nelle proprie stanze è relativamente recente. Nei tempi passati era consuetudine condividere il letto con i parenti e, nel caso, anche con gli animali: avevano la possibilità di circolare liberamente in casa e di sicuro non disdegnavano un luogo morbido dove accucciarsi.
 
Il cane è entrato nella vita dell’uomo, ma forse sarebbe meglio dire il contrario, circa 30-40 mila anni fa. Primi furono i lupi, che si avvicinavano in cerca di rifiuti e vennero utilizzati per accompagnare la caccia. Ma il loro comportamento poco prevedibile portò a selezionare prima un animale che potesse interagire di più e in un secondo momento razze vere e proprie.
 

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Una ricerca del Royal Institute of Technology di Solna, Svezia, che ha analizzato il Dna, ha permesso anche di capire che probabilmente il tutto è avvenuto nelle regioni dell’Asia meridionale.
 
L’amicizia si sarebbe poi consolidata durante l’ultima glaciazione. Una recente ricerca di Animal friends, una associazione inglese, ha rivelato che oltre la metà dei possessori di cani e gatti condivide il letto col proprio animale. Ma le abitudini non si limitano a questa: il 18 per cento li lascia anche mangiare dal piatto e sorprendentemente il 30 per cento non li lava mai.
 
Nella ricerca della Mayo Clinic le persone per sette notti hanno indossato un braccialetto di monitoraggio. E uno simile lo hanno fatto indossare al cane. L’efficenza del riposo era buona nell’80 per cento dei casi. Ancora migliore, l’83 per cento dei casi, quando il cane non stava sulle lenzuola ma in un altro punto della stanza.
 

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“Abbiamo notato che la gente si sente più sicura e prova un senso di maggiore comfort quando dorme vicino all’animale”, ha dichiarato la ricercatrice Lois Krahn, esperta di medicina del sonno. L’efficienza del sonno, tra l’altro, non dipende dal cane o dalla sua taglia: per dormire bene un chihuahua vale un San Bernardo o un levriero.

 

 

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